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MAURO TASSOTTI: carriera, palmares, aneddoti e curiosità

Mauro Tassotti

  • Nazionalità:italiana
  • Età:64 (19 gennaio 1960)
  • Altezza:1.77 m
  • Peso:72kg
  • Piede:destro
  • Valore di mercato:0 mln

TROFEI VINTI

Campionato italiano Serie B
2
Milan: 1980-1981, 1982-1983
Campionato italiano
5
Milan: 1987-1988, 1991-1992, 1992-1993, 1993-1994, 1995-1996
Super Coppa Italiana
4
Milan: 1988, 1992, 1993, 1994
Coppa Mitropa
1
Milan: 1981-1982
Coppa dei Campioni/Champions League
3
Milan: 1988-1989, 1989-1990, 1993-1994
Super Coppa Europea
3
Milan: 1989, 1990, 1994
Coppa Intercontinentale
2
Milan: 1989, 1990

PROFILO

MILAN, CAMPIONI ROSSONERI: LA HALL OF FAME

MAURO TASSOTTI

Mauro Tassotti, ex terzino e difensore del Milan degli Invincibili, è cresciuto nella Lazio, ma è  in rossonero che ha vinto tutto. Al Milan ci è rimasto, da giocatore, per 17 anni, dal 1980 al 1997. Una volta ritiratosi ha intrapreso subito la carriera da dirigente e allenatore, rimanendo in rossonero altri 19 anni, per un totale di 36 anni consecutivi da tesserato del club, record assoluto nella storia dell'AC Milan. Ma non è l'unico primato raggiunto! Qui trovate la sua storia, con racconti, aneddoti e frasi storiche che lo riguardano. Statistiche e dati di quando giocava e della sua carriera post.

VIDEO MILAN – Mauro Tassotti, il ministro della difesa

CARATTERISTICHE TECNICHE

Per Mauro Tassotti, giunto al Milan come marcatore puro senza particolari qualità tecniche, fu fondamentale per la sua crescita tecnica Nils Liedholm: grazie agli allenamenti impostigli dal tecnico svedese affinò le proprie doti al punto da essere paragonato a Djalma Santos, il terzino destro due volte campione del mondo brasiliano noto per le sue giocate di classe. Pur rimanendo un forte difensore, nel Milan di Arrigo Sacchi sulla fascia destra fu anche di supporto per l'attacco.

 

CARRIERA DA CALCIATORE

Lazio

Debutta in Serie A con la Lazio il 5 novembre 1978 a diciotto anni contro l'Ascoli divenendo poi titolare l'anno successivo. Resta in biancoleste per due sole stagioni.

Milan

Il 1º luglio 1980 Tassotti passa al Milan in Serie B e viene subito schierato titolare. Nel derby di andata della stagione 1981-1982, col Milan tornato in Serie A, un suo intervento in gioco pericoloso su Oriali costa al giocatore nerazzurro diversi punti di sutura al volto, l'episodio ha grande risalto e ne segna negativamente la prima parte della carriera.

Con l'arrivo di Arrigo Sacchi la squadra prosegue con la collaudata difesa a zona già impostata da Nils Liedholm schierando Paolo Maldini a sinistra, Franco Baresi e Filippo Galli e poi Alessandro Costacurta e Tassotti nel ruolo di terzino destro e vice capitano. Da quel momento al Milan vince ben 17 trofei e tra l'altro gioca da capitano al posto dello squalificato Baresi la finale di Champions League del 1994 dominata 4-0 contro il Barcellona.

Gioca la sua ultima partita di campionato il 1º giugno 1997 a San Siro contro il Cagliari, nell'inedito ruolo di centrocampista centrale. In totale ha giocato 404 partite in Serie A e 65 in Serie B e 428 partite con la maglia del Milan in campionato, segnando complessivamente 10 gol coi rossoneri: 8 in campionato, uno in Coppa Italia e uno in Coppa dei Campioni che fu anche il suo ultimo, il 30 settembre 1992 in trasferta contro l'Olimpia Lubiana).

Nazionale

La prima convocazione in Nazionale maggiore, dopo varie presenze nell'Under 21 e nella compagine Olimpica, arriva il 14 ottobre 1992, a 32 anni, contro la Svizzera: all'epoca è il più vecchio esordiente nella storia dell'Italia, record poi battuto nel 2014 da Emiliano Moretti. La Nazionale è allenata da Sacchi che schiera l'intera difesa che era del suo Milan contro i rossocrociati. Nei quarti di finale del Mondiale Usa 1994 vinti per 2-1 contro la Spagna, per una gomitata a Luis Enrique in piena area di rigore nei minuti di recupero della partita, non vista dall'arbitro ma rilevata dalla prova TV, gli viene inflitta una squalifica di otto turni: la sua carriera in Nazionale (7 presenze totali) si chiude lì.

 

CARRIERA DA ALLENATORE

Dalla Primavera alla Prima Squadra

Inizia la carriera di tecnico nel settore giovanile del Milan: dal 1997 al 2001 allena la Primavera, con la quale vince due volte il Torneo di Viareggio. Il 14 marzo 2001 subentra ad Alberto Zaccheroni alla guida della prima squadra fino al termine della stagione, in coppia con Cesare Maldini, facente figura di direttore tecnico: vince 5 partite, ne pareggia 4 e ne perde 3.

Da vice-Ancelotti

Dal 5 novembre è il vice di Carlo Ancelotti per otto stagioni e in quegli anni il Milan vince due Champions League, due Supercoppe europee, un Mondiale per club, un campionato, una Coppa Italia e una Supercoppa italiana.

Con Leonardo in panchina

Ricopre lo stesso ruolo nella stagione 2009-2010 al fianco di Leonardo e dopo l'addio di quest'ultimo alla panchina diventa unico responsabile tecnico della prima squadra per le amichevoli di fine stagione in una tournée negli Stati Uniti e in Canada.

Da secondo di Allegri

La stagione seguente è ancora viceallenatore del Milan con Massimiliano Allegri vincendo lo scudetto, rimanendo nello stesso ruolo fino all'esonero del tecnico, il 13 gennaio 2014, dopo la sconfitta con il Sassuolo, e gli viene affidata temporaneamente la guida della squadra il 15 gennaio, quando vince per 3-1 contro lo Spezia negli ottavi di finale di Coppa Italia.

Con Seedorf e Inzaghi

Dal giorno dopo, con l'arrivo di Clarence Seedorf, torna vice allenatore, in cui viene riconfermato anche quando arriva Filippo Inzaghi alla guida della squadra.

Diventa osservatore

Dal 16 giugno 2015, con la nomina di Sinisa Mihajlovic, non è più il vice allenatore del Milan. Dal 3 luglio seguente ricopre un ruolo da osservatore, in particolare seguendo da vicino lo sviluppo dei giovani rossoneri che saranno girati in prestito.

Con Shevchenko ct dell'Ucraina

Il 12 luglio 2016 rescinde consensualmente il contratto in scadenza nel 2017 lasciando così il Milan dopo 36 anni per seguire come allenatore in seconda l'ex rossonero Andriy Shevchenko sulla panchina della Nazionale ucraina.

Allenatore in seconda al Genoa

Terminata l'esperienza come vice-ct, segue Andriy Shevchenko al Genoa, accettando a Novembre 2021 l'incarico di allenatore in seconda. L'esperienza, però, dura poco: il 15 gennaio 2022 la coppia di ex milanisti viene sollevata dall'incarico dopo una vittoria, 3 pareggi e 7 sconfitte.

Mauro Tassotti oggi: cosa fa l'ex Milan

Ad oggi, non ha occupazione. Si dedica alla famiglia e al golf, suo hobby e passione.

 

TASSOTTI: CURIOSITA' E RECORD 

  • I 36 anni consecutivi da tesserato del Milan, prima da calciatore e poi da allenatore e dirigente dal 1980 al 2016, costituiscono un record assoluto nella storia della società.
  • Con Franco Baresi, Paolo Maldini e Alessandro Costacurta, ha composto una delle migliori difese della storia del calcio, stabilendo con il Milan il record assoluto di partite consecutive senza sconfitta (58) nei cinque principali campionati europei (dal 26 maggio 1991 al 14 marzo 1993: 1 anno, 9 mesi e 16 giorni).
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    TASSOTTI, LUIS ENRIQUE E IL NASO ROTTO

    USA 94, quarti di finale del Mondiale tra Italia e Spagna, siamo al minuto 93 della partita, con gli azzurri in vantaggio grazie al gol di Roberto Baggio: in uno degli ultimi assalti spagnoli, Mauro Tassotti rifila una gomitata in pieno volto a Luis Enrique, senza però che l’arbitro Puhl e i suoi assistenti se ne accorgano. Le immagini del volto sanguinante di Luis Enrique, con il naso rotto, scatenano la furia iberica e fanno il giro del Mondo.

    Allora non esisteva ancora il VAR, per cui in campo non venne sanzionato. Con la prova televisiva Tassotti venne però squalificato per otto giornate e quella di Boston fu la sua ultima gara con la maglia azzurra.

    Tassotti e la pace con Luis Enrique 

    I due si sono riappacificati tempo dopo. Tassotti ha parlato dell'episodio nel 2011, dopo molti anni, quando Luis Enrique sedeva sulla panchina della Roma. Le parole di Tassotti:

    "Purtroppo è una cosa che è diventata parte integrante della mia carriera. Ho fatto una stupidata, una grossa stupidata di cui ero già pentito un minuto dopo". 

    Recentemente, ne ha parlato anche Luis Enrique, prima di affrontare l'Italia da ct della Spagna:

    "Fa parte della mia carriera sportiva. Ho avuto la fortuna di incontrare Tassotti, una bravissima persona e non ho voglia di vendicarmi. Amo l'Italia, mi piace Roma, una città incredibile dove ho vissuto un'esperienza meravigliosa, anche se solo per un anno. È un piacere per me giocare contro l'Italia".

    Tempo dopo, Luis Enrique ha definito quell'accaduto come "una storia positiva della sua carriera"

     

    CITAZIONI SU TASSOTTI: DICONO DI LUI

    "Sacchi era molto duro, gli allenamenti erano piuttosto folli: ti faceva lavorare tanto, anche mentalmente, ripetendo le stesse cose continuamente e quotidianamente. Ma se io, Baresi, Costacurta e Tassotti ci incontrassimo ora e giocassimo insieme, potremmo ancora farlo come abbiamo fatto negli anni 90: abbiamo ancora tutto in mente, questo fu il segreto del nostro successo". (Paolo Maldini)

     

    Abbiamo preso solo due gol in casa in Champions quegli anni. Lo prendevamo sempre a sinistra, mai dal suo lato. Saltarlo era impossibile, ma se lo saltavi ti metteva comunque in difficoltà. (Adriano Galliani)

    TASSOTTI, IL NASO E GLI SFOTTO' DI BERLUSCONI

    Il rapporto tra Mauro Tassotti e Silvio Berlusconi è sempre stato molto affettuoso. Il presidente rossonero lo ha visto crescere come giocatore prima e allenatore poi, volendo sempre in squadra come punto di riferimento per equilibrio, bravura, professionalità e serietà. Berlusconi gli è stato vicino anche nel momento più buio della vita di Tassotti, durante la malattia della moglie, che ha portato alla sua scomparsa.

    Ma tra i due c'è sempre stato un feeling particolare: simpatico, istrionico ed esuberante uno (il presidente), romano dalla battuta facile e il sorriso largo l'altro. Spesso il presidente scherzava così:  "Gli ho detto tante volte di rifarsi il naso...". Immancabile la risposta del Tasso: "Presidente ha ragione, ma io ci sono affezionato...". E giù risate..

     

    CORO TASSOTTI

    Negli anni d'oro, la Fossa dei Leoni, l'attuale Curva Sud, era solita dedicare ad ogni suo beniamino un coro. Quello di Mauro Tassotti faceva così:

    Tasso, è tutto un altro passo

    Il coro voleva sottolineare la capacità di corsa del terzino rossonero, sempre attento dietro, ma ugualmente pronto a lanciarsi in avanti per effettuare cross e assist

     

    VITA PRIVATA TASSOTTI

    La vita di Mauro Tassotti è stata pesantemente segnata dalla morte della moglieAntonella Peraboni, sposata nel maggio 1986 e deceduta il 13 febbraio 1997 per un tumore all'età di 32 anni. L'allenatore ha avuto da lei due figli, Niccolò e Lucrezia.

     

    STATISTICHE

    Carriera e statistiche alla Lazio

    1978-1979 Lazio

    Serie A: 14 presenze 0 gol

    Coppa Italia: 1 presenza 0 gol

    1979-1980 Lazio

    Serie A: 27 presenze 0 gol

    Coppa Italia: 5 presenze 0 gol

     

    Carriera e statistiche al Milan: 1980-1990

    1980-1981 Milan

    Serie B: 33 presenze 0 gol

    Coppa Italia: 3 presenze 0 gol

    1981-1982 Milan

    Serie A: 24 presenze 0 gol

    Coppa Italia: 4 presenze 0 gol

    Mitropa Cup: 5 presenze 0 gol

    1982-1983 Milan

    Serie B: 32 presenze 0 gol

    Coppa Italia: 9 presenze 1 gol

    1983-1984 Milan

    Serie A: 30 presenze 1 gol

    Coppa Italia: 70 presenze 0 gol

    1984-1985 Milan

    Serie A: 24 presenze 1 gol

    Coppa Italia: 10 presenze 0 gol

    1985-1986 Milan

    Serie A: 28 presenze 0 gol

    Coppa Italia: 6 presenze 0 gol

    Coppa UEFA: 6 presenze 0 gol

    Torneo Estivo: 2 presenze 0 gol

    1986-1987 Milan

    Serie A: 25 presenze 1 gol (compreso spareggio Coppa UEFA)

    Coppa Italia: 4 presenze 0 gol

    1987-1988 Milan

    Serie A: 28 presenze 0 gol

    Coppa Italia: 7 presenze 0 gol

    Coppa UEFA: 4 presenze 0 gol

    1988-1989 Milan

    Serie A: 30 presenze 2 gol

    Coppa Italia: 3 presenze 0 gol

    Coppa dei Campioni: 9 presenze 0 gol

    Supercoppa italiana: 1 presenza 0 gol

    1989-1990 Milan

    Serie A: 29 presenze 3 gol

    Coppa Italia: 2 presenze 0 gol

    Coppa dei Campioni: 7 presenze 0 gol

    Supercoppa europea: 2 presenze 0 gol

    Coppa Intercontinentale: 1 presenza 0 gol

     

    Carriera e statistiche al Milan: 1990-1997

    1990-1991 Milan

    Serie A: 28 presenze 0 gol

    Coppa Italia: 2 presenze 0 gol

    Coppa dei Campioni: 4 presenze 0 gol

    Supercoppa europea: 2 presenze 0 gol

    Coppa Intercontinentale: 1 presenza 0 gol

    1991-1992 Milan

    Serie A: 33 presenze 0 gol

    Coppa Italia: 5 presenze 0 gol

    1992-1993 Milan

    Serie A: 27 presenze 0 gol

    Coppa Italia: 5 presenze 0 gol

    Champions League: 9 presenze 1 gol

    Supercoppa italiana: 1 presenza 0 gol

    Nazionale: 2 presenze 0 gol

    1993-1994 Milan

    Serie A: 21 presenze 0 gol

    Coppa Italia: 1 presenza 0 gol

    Champions League: 9 presenze 0 gol

    Supercoppa italiana: 1 presenza 0 gol

    Supercoppa europea: 1 presenza 0 gol

    Coppa Intercontinentale: 1 presenza 0 gol

    Nazionale: 5 presenze 0 gol

    1994-1995 Milan

    Serie A: 12 presenze 0 gol

    Coppa Italia: 4 presenze 0 gol

    Champions League: 5 presenze 0 gol

    Supercoppa italiana: 1 presenza 0 gol

    Supercoppa europea: 2 presenze 0 gol

    Coppa Intercontinentale: 1 presenza 0 gol

    1995-1996 Milan

    Serie A: 15 presenze 0 gol

    Coppa Italia: 2 presenze 0 gol

    Coppa UEFA: 3 presenze 0 gol

    1996-1997 Milan

    Serie A: 10 presenze 0 gol

    Coppa Italia: 1 presenza 0 gol

    Champions League: 1 presenza 0 gol

     

    PALMARES DA ALLENATORE

    1999 Milan: Torneo di Viareggio

    2001 Milan: Torneo di Viareggio

     

    (di Massimiliano Valle e Matteo Ronchetti)

    Matteo Ronchetti Direttore responsabile