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Verónica Boquete (centrocampista AC Milan Femminile), nuovo acquisto del Milan Femminile | AC Milan News (acmilan.com)
Veronica Boquete, giocatrice del Milan Femminile, ha rilasciato una bella intervista ai canali ufficiali del club rossonero. Ecco le sue dichiarazioni:
Sulle sue doti
"Vero è una calciatrice con grande esperienza. Ho giocato in 8 paesi diversi e adesso sono 15 anni che sono una calciatrice. Ho la stessa passione di quando ero piccola. All'età di 5 o 6 anni ho cominciato a giocare con gli altri bambini del mio paese ma non mi facevano giocare spesso e quindi ero costretta a stare seduto in panchina. La regola dei bambini e delle bambine non mi piaceva ma io mi allenavo tutti i giorni. Sono una ragazza tranquilla ma voglio sempre vincere".
Sulla prima partita
"Ricordo che la maglietta era molto lunga e la mia famiglia che mi sosteneva. Ero molto contenta".
Sulla prima partita con il Milan
"Sono abituata ai cambiamenti e qui mi sono trovata subito bene. Dal primo giorno mi hanno fatto sentire a casa. Mi dispiace non aver visitato ancora Milano ma se vinciamo va tutto bene".
Sul campionato italiano
"Il campionato italiano mi mancava e sono venuta qui perché volevo giocare nel Milan, un club storico. Il campionato italiano mi ha sorpreso perché ha intensità con giocatrici forti e hanno grande qualità. L'Italia è pronta a competere con i grandi campionati".
Sul Milan
"La squadra, le compagne, tutto è fantastico. Sono fortunata ad essere nel Milan. Abbiamo tutto per allenarci bene e per competere al meglio. Vogliamo lottare per titoli importanti e vincere con la Juventus".
Sulla concentrazione pre-partita
"Non ho bisogno di grandi cose. Il lavoro si fa durante la settimana mentre nel weekend bisogna sfruttare le proprie opportunità. Qualche volta ascolto un po' di musica prima delle partite".
Sulla voglia di segnare
"Spero di segnare molto qui. Festeggio pensando alla mia famiglia con un'esultanza che abbiamo scelto quando sono partita dalla mia famiglia. Utilizzo un'esultanza che assomiglia al polipo perché è il cibo della regione da cui provengo".
Sulle giocate che sa fare
"Non so fare molte skills perché mi ricordo che mio papà mi diceva che non era importante. Mi concentravo sui tiri, i controlli e i passaggi. Se lo spettacolo è bello e si diverte torna a guardare un'altra partita. Il calcio femminile è cresciuto ma dovrà farlo ancora".
Sulla volontà di diventare allenatrice
"Un giorno mi piacerebbe diventare allenatrice professionista o nel calcio maschile o femminile anche perché lo sport è uguale. Se voglio arrivare al massimo e il massimo sarà il calcio maschile allora potrei sedermi su una panchina di una squadra maschile".
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