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Ancelotti vs Leonardo: fine di un’amicizia iniziata al Milan

Salvatore Cantone

Il rapporto tra Ancelotti e Leonardo si è incrinato al Psg, ma i due protagonisti hanno condiviso tanto in carriera, con il Milan sullo sfondo ovviamente...

I destini di Carlo Ancelotti e Leonardo Nascimento de Araujo si sono spesso incrociati nel corso dell’ultimo decennio, per questo motivo hanno fatto scalpore le parole dell’ex tecnico milanista, che nella sua biografia “Il Leader Calmo” ha parlato espressamente dell’ex dirigente del Psg, definendolo di fatto "ex amico". Ancelotti adesso è l’allenatore del Bayern Monaco, mentre Leonardo è entrato nel team di Sky Sport, ma è evidente che la cosa che  hanno più in comune e che hanno condiviso maggiormente è stata il Milan

Andiamo ad analizzare la storia rossonera:

Dopo l’addio al calcio giocato di Leonardo del 1999, il brasiliano rimane legato all'ambiente Milan, facendo da spalla destra ad Adriano Galliani, diventando consulente di calciomercato. Il brasiliano si dedica anche a parecchie iniziative umanitarie, diventato il direttore di “Fondazione Milan” fino al 2006. La sua vita si intreccia con quella di Carlo Ancelotti, che arriva al Milan nel novembre 2001 , dopo che la società esonera il turco Fatih Terim, colpevole di aver perso a Torino per 2-1 con il rigore finale sbagliato da Filippo Inzaghi. Quella scelta si rileva decisiva per la storia del Milan, che vince tutto con il tecnico di Reggiolo. Leonardo come detto bazzica nell'ambiente rossonero già da qualche anno prima e i due costruiscono un ottimo rapporto. Il brasiliano però diventa determinante per Ancelotti, perché grazie a lui arriva un certo Ricardo Izecson dos Santos Leite detto Kakà, che ha fatto la storia recente della squadra rossonera. Ricardo arriva in punta di piedi, essendo sconosciuto da tifosi e media, ma già dal suo primo allenamento e dalla sua prima gara ad Ancona si capisce come il numero 22 fosse un fuoriclasse. Il numero 22 è fondamentale per la conquista della seconda Champions League di Ancelotti, arrivata il 23 maggio 2007 ad Atene.

Nel 2009 l’allenatore emiliano finisce il suo ciclo di 8 anni nel Milan, vincendo la sua ultima  partita a Firenze per 2-0 (quella dell’addio di Paolo Maldini), con Leonardo che prende il suo posto, dopo una corte serrata di Adriano Galliani. L’allenatore nonostante nessun trofeo portato a casa, diventa famoso per il 4-2-4 fantasia, modulo che prevedeva contemporaneamente in campo Ronaldinho, Seedorf  Pato e Borriello. Con questo sistema di gioco il Milan disputa una buona stagione, guadagnandosi l’accesso diretto alla Champions League, ma a seguito di tante divergenze con il presidente Berlusconi, l’opinionista di Sky lascia Milanello, nonostante il parere contrario della tifoseria, che si schierò apertamente dalla sua parte. Il rapporto con la tifoseria si incrina quando Leonardo decide di diventare l’allenatore dell’Inter, scatenando parecchie polemiche.

I destini dei due protagonisti si incrociano ancora una volta a Parigi, dove il brasiliano diventa il direttore sportivo del Psg e decide di chiamare Carlo Ancelotti alla guida del club, dopo che la società aveva fatto una sontuosa campagna acquisti , con gli acquisti di Thiago Silva e Ibrahimovic, proprio arrivati dal Milan. Nonostante i tanti buoni risultati, i due insieme vinceranno solo la Ligue 1, dando però  una nuova vocazione internazionale al Psg. Ma proprio in quel periodo il loro rapporto si incrina, come racconta Ancelotti nella sua biografia.

Vedremo Leonardo cosa risponderà ad Ancelotti, ma in ogni caso entrambi hanno condiviso tanto insieme, con il Milan sullo sfondo ovviamente...

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