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Gianluigi Donnarumma, portiere del Milan, Getty Images
“Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”. La frase di Francesco De Gregori nella celeberrima canzone “La leva calcistica della classe ‘68” calza a pennello su Gianluigi Donnarumma. Il portierone del Milan, ieri pomeriggio nel pareggio di Pescara, ha commesso la sua prima vera “papera” da quando veste la casacca rossonera. Errore, però, in compartecipazione con Gabriel Paletta che è stato l’autore dell’autogol col suo retropassaggio forte e a mezz'altezza: insomma, non proprio facile da controllare per Donnarumma. “Gigio” l’errore l’ha fatto comunque e il mancato controllo del pallone ha pesato sul risultato finale. Tante le critiche della stampa nei confronti dell’estremo difensore del Milan, molte delle quali ingenerose per un solo motivo: Donnarumma ai rossoneri ha fatto guadagnare molti punti letteralmente da solo. Rigori parati, interventi decisivi e tanti episodi che il portiere del Milan si è guadagnato da solo e da solo ha portato almeno una dozzina dei punti nell'attuale classifica rossonera. Perciò bisogna andarci piano con le critiche, soprattutto in questo momento delicato della carriera di Gianluigi.
Delicato per due motivi: il primo è da attribuirsi alle continue voci di mercato che, ad ora, non stanno pesando sul rendimento del portierone (cosa che alcuni organi di stampa hanno erroneamente affermato); il secondo è la giovane età di Donnarumma, rapportata alla qualità che ha già messo in mostra in questo anno e mezzo. Dall'esordio del 25 ottobre 2015 contro il Sassuolo, il numero 99 rossonero non ha sbagliato quasi nulla. Della serie “anche i big sbagliano una volta tanto”, vedi Buffon in alcune situazioni della sua carriera o i grandi portieri come Neuer che in passato hanno commesso quel genere di errori. Errori che poi fanno crescere. Ricordiamoci che Donnarumma ha solamente 18 anni e ha tutta una carriera ancora da disputare. Come lui stesso ha riferito nel post partita di Pescara, bisogna andare avanti a testa alta prendendosi le responsabilità. Errare è umano, soprattutto a 18 anni e soprattutto se si tratta del primo vero errore. Non serve crocifiggere un portiere che ha tutto il necessario per diventare il prossimo numero uno della Nazionale per i prossimi 20 anni, nonché attuale portiere titolare del Milan. Sarebbe poco bello farlo dopo averlo incensato a lungo in questi primi mesi della sua carriera.
Ruggiero Daluiso
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