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dal nostro inviato, Alessio Roccio
ULTIME NEWS MILAN - Zvonimir Boban, Chief Football Officer del Milan, ospite del "Festival dello Sport", evento organizzato dalla Gazzetta dello Sport, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "Credo che si debba partire sempre dai valori. Io non credo di essere stato cattivo con la gente. Giornalista vuol dire migliorare la realtà attraverso la verità. Io da giornalista credo di non aver mai offeso, ma di aver sempre detto la verità, che bisogna cercarla ogni giorno".
Sullo sport nella nostra società: "Lo sport ti insegna a rispettare gli altri, a sognare, ti fa vivere meglio. La società oggi non ha più quell'idea di collettività, ma lo sport unisce e questa cosa riesce a dartela".
Sul perchè è ritornato al Milan: "Perchè sono ritornato al Milan? Non lo so neanche io (ride, ndr)".
Sulla battuta precedente: "Mi piace stare al Milan, prima era solo una battuta".
Sul suo lavoro al Milan: "Io lavoro per far tornare grande il Milan. Sono qui da poco, bisogna lavorare tanto sotto tutti gli aspetti".
Sull'attualità: "Stiamo vivendo un momento difficile. Mandare via un allenatore è una sconfitta per tutti. E' una scelta che abbiamo preso tutti, non solo io. Giampaolo è un bravo allenatore, ma questa scelta è stata fatta per il bene del Milan. Vogliamo arrivare ai risultati con il gioco".
Su Giampaolo: "Quando le cose non vanno bene, i colpevoli sono tutti, allenatore, giocatori e noi dirigenti. L'esonero è una sconfitta per tutti. Speriamo di fare bene ora con Pioli".
Sul progetto della società: "C'è bisogno di tempo, nessuno ha detto che avremmo fatto subito. Siamo una squadra giovane, siamo la squadra più giovane in Italia. E' un processo, non abbiamo la bacchetta magica. Faremo di tutto per riportare in alto il Milan il prima possibile. E' un processo, dobbiamo creare una squadra sempre più forte".
Sui giovani: "Non è lo stesso calcio di una volta. Speriamo di essere bravi e di capire le cose prima degli altri".
Un retroscena su Giampaolo: "Quando le cose non vanno bene, i colpevoli sono tutti, allenatore, giocatori e noi dirigenti. L'esonero è una sconfitta per tutti. A Marco, appena dopo il suo arrivo a Milanello, dissi ‘spero di lasciare questa città insieme a te’, lo stesso feci con Paolo con il quale condivido l’ufficio ogni giorno. Speriamo di fare bene ora con Pioli".
Sul calcio attuale: "Il calcio ha per me elementi superiori a qualsiasi altro sport. Nulla è tanto schematico, ogni cosa è ripetibile. Esiste una pazzia di business che imperversa in tutte le sue materie e canali. C’è una fine che andrà sempre contro il gioco, nessuno ne parla quasi più. Le tv hanno inculcato culture diverse, i giovani si innamorano d’altro, ma non certo del gioco. Come fai ad arrivare ai risultati se questo manca?".
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