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Zlatan Ibrahimovic ed Ante Rebic dell'AC Milan (credits: GETTY Images)
CALCIOMERCATO MILAN - "La miglior difesa è l'attacco". Una frase che descrive al meglio la concezione che il pensiero moderno ha di calcio. Non è facile affermare che Pep Guardiola con il suo calcio totale all'olandese abbia rivoluzionato il modo di vedere questo sport. Attaccare, aggredire alto per recuperare subito il possesso palla e cercare la profondità per far male all'avversario. Se la miglior difesa è l'attacco, i gol devono essere l'arma principale per ferire l'avversario. Un preambolo per dire che il reparto offensivo del Milan ha fatto esattamente il contrario di quanto detto finora.
26 partite disputate in campionato e soli 28 gol segnati. Una miseria, numeri impietosi per una squadra che per anni si è fatta portatrice dei princìpi sopra citati. Bisogna partire dall'inizio per capire meglio questo tipo di involuzione. In estate arriva Macro Giampaolo, forte sostenitore del 4-3-1-2, modulo su cui la squadra costruisce la sua preparazione estiva. Dopo la prima partita contro l'Udinese, persa 1-0, l'ex Sampdoria decide improvvisamente per il ritorno al 4-3-3, modulo che avrebbe posizionato Suso nella sua mattonella preferita. Anche dopo questo cambio i miglioramenti si sono visti ben poco, tanto da indurre la società ad esonerare il suo allenatore.
L'arrivo di Stefano Pioli ravviva un po' l'ambiente, ma i risultati continuano a non arrivare. Il mercato di gennaio dà il via ad una rivoluzione: via Suso e Piatek, fino a qualche mese prima punti fermi della squadra, arriva Zlatan Ibrahimovic per dare una sterzata immediata. L'impatto è positivo fin da subito, anche perché il suo arrivo risveglia Samu Castillejo e Ante Rebic, fino a quel momento poco più che comparse nello scacchiere rossonero. I due giocatori, invece, sono stati i migliori in campo in tantissime occasioni, ma la vera sorpresa è stata Rebic, autore di 7 gol da gennaio in poi. Nonostante questi piccoli segnali i problemi rimangono, soprattutto viste alcune situazioni contrattuali non chiarissime in vista del prossimo anno.
In primis Zlatan Ibrahimovic, in scadenza di contratto a fine stagione. Da quello che filtra sembra difficile pensare ad una sua permanenza per il prossimo anno. Se questo dovesse accadere il Milan deve intervenire sul mercato per trovare il tanto agognato bomber che assicuri gol per i prossimi anni. Vietato dimenticare Rafael Leao però: il portoghese, che ha ancora soltanto 21 anni, ha qualità non comuni che i rossoneri devono cercare di sprigionare. Samu Castillejo rimarrà sicuramente, forte del suo contratto fino al 2023. Mentre per Ante Rebic ci sarà da chiarire la situazione con l'Eintracht Francoforte, squadra con cui il Milan ha intavolato lo scambio biennale tra lui e André Silva. Occhio anche ad un possibile ritorno di Suso, in prestito al Siviglia con diritto di riscatto che diventa obbligo in caso di qualificazione in Champions League. L'emergenza coronavirus potrebbe cambiare i piani degli spagnoli?
Una situazione dunque abbastanza intricata che deve far riflettere il Milan perché, se si vuole puntare in alto, costruire un attacco affidabile è un passo troppo importante che non è possibile fallire.
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