CALCIOMERCATO MILAN - Sabato pomeriggio, alla ‘Sardegna Arena’, in occasione di Cagliari-Milan, il tecnico rossonero Stefano Pioli ha compiuto scelte coraggiose: cambio di modulo, con il passaggio dal 4-3-3 al 4-4-2, ma, soprattutto, l’esclusione di tre calciatori importanti dall’undici titolare del Diavolo.
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Paquetá, Suso, Piatek: c’è ancora spazio per voi in questo Milan?
Lucas Paquetá, Jesús Suso e Krzysztof Piatek, esclusi da Stefano Pioli in occasione di Cagliari-Milan, potrebbero essere ceduti al miglior offerente già ora
Se per Lucas Paquetá, ormai, non c’è tanto da meravigliarsi, hanno fatto scalpore le panchine per Jesús Suso e Krzysztof Piatek, elementi su cui tanto Pioli quanto Marco Giampaolo, nella fase iniziale di questa stagione, avevano insistito con forza anche nei loro momenti peggiori. L’accantonamento di Paquetá, Suso e Piatek in una delle gare più delicate della stagione del Milan, poi, sembra nascondere anche degli interessanti risvolti di calciomercato.
Paquetá, classe 1997, prelevato un anno fa per 38,4 milioni di euro dal Flamengo, finora è stato un flop: il centrocampista brasiliano, tecnicamente eccelso ma che appare, obiettivamente, poco adatto al calcio italiano, ha collezionato, finora, 31 partite con la maglia del Milan a cavallo tra due stagioni. Un solo gol all’attivo, due soli assist (uno per campionato), ma ben 10 ammonizioni, di cui molte inutili e gratuite.
Piatek, classe 1995, prelevato sempre nello stesso periodo, gennaio 2019, per 35 milioni di euro dal Genoa, era partito benissimo nella passata stagione (8 gol nelle prime 9 gare), salvo poi perdere, gradualmente, il killer instinct sotto rete. Aveva già concluso in calando la precedente annata (una rete nelle ultime 9 partite della stagione), ricominciando quest’anno come peggio non avrebbe potuto: 4 reti, di cui 3 su calcio di rigore, in 18 presenze con il Diavolo.
Per entrambi, Paquetá e Piatek, non regge più l’attenuante dello scarso feeling con il tecnico Giampaolo, con cui avevano avuto divergenze tanto personali quanto tattiche, è stato infatti esonerato nello scorso mese di ottobre e, con l’arrivo di Pioli, che aveva dato loro fiducia, si pensava che potessero rinascere e tornare ai livelli, più o meno, di dodici mesi orsono, quando avevano iniziato la loro esperienza rossonera con ben altri standard di rendimento. E invece …
Suso, classe 1993, è però, forse, la più grande delusione del Milan 2019-2020. La società, come noto, avrebbe voluto venderlo la scorsa estate. Poi, però, Giampaolo si oppose, convinto di trasformare lo spagnolo in un trequartista di caratura internazionale. Missione fallita: Giampaolo ha abiurato il suo 4-3-1-2 per tornare al 4-3-3 in funzione di Suso, il numero 8 rossonero è tornato sulla sua mattonella preferita di campo. I risultati, però, anche alla luce di quanto fatto dal nativo di Cadice nelle precedenti stagioni, sono stati un fiasco.
Appena una rete (gioiello su punizione contro la Spal il 31 ottobre 2019) ed un paio di assist nello ‘score’ stagionale di Suso: per un calciatore che, nella passata stagione, per un lungo periodo era stato più incisivo in termini di fatturato gol + assist, numeri alla mano, di uno come Jadon Sancho del Borussia Dortmund, adesso si tratta veramente di poca roba. Per tutti e tre, Paquetá, Suso e Piatek, quindi, ci si domanda: c’è, ci sarà ancora posto per loro in questo Milan che sta nascendo per la seconda parte di stagione?
Come sotto gli occhi di tutti, infatti, il Milan sta operando una sorta di razionalizzazione della rosa, liberandosi degli ingaggi, alti, di molti calciatori ai margini del progetto tecnico e, al contempo, puntando su calciatori esperti, pronti subito e dai costi di cartellino prossimi allo zero. Con un bilancio in rosso di 146 milioni da risanare il prima possibile anche alla luce dei prossimi incontri di Nyon con la UEFA per entrare in regime di ‘Settlement Agreement’, non è utopia che il Diavolo possa privarsi di tre elementi come loro, sfiduciati e forse mentalmente già ‘lontani’ dal progetto Milan.
Quanto guadagnerebbe il Milan dalle loro cessioni? Presto detto: per tutti e tre è escluso, in maniera categorica, un trasferimento con la formula del prestito. Il club di Via Aldo Rossi, nel caso, valuterà soltanto offerte per un trasferimento a titolo definitivo. Paquetá non partirà per meno di 35 milioni di euro, per Piatek si inizierà a ragionare dai 30 in su, mentre per Suso, che nel suo contratto con il Milan ha una clausola rescissoria, valida solo per l’estero, di 38 milioni di euro, essendo arrivato nel gennaio 2015 per soli 200mila euro si potrebbe chiudere anche per una cifra tra i 25 ed i 30 milioni.
Il bilancio ne uscirebbe fortemente rinvigorito, il Milan, probabilmente, con tre equivoci tecnico-tattici in meno. Valutazioni sono in corso, in Via Aldo Rossi, e coinvolgeranno direttamente anche il tecnico Pioli oltre che la dirigenza. Bisognerà, infatti, capire a pieno se il brasiliano, il polacco e lo spagnolo potranno ancora recitare un ruolo da veri protagonisti nelle fortune del Milan del presente e del prossimo futuro. Ai posteri, ed al mercato di gennaio, l’ardua sentenza.
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