Sergio Conceicao, allenatore rossonero, ha parlato in conferenza stampa al termine di Bologna-Milan, recupero della 9^ giornata della Serie A 2024-2025 che si è svolta allo stadio 'Dall'Ara'. Ecco, dunque, le sue dichiarazioni.


CONFERENZA
Bologna-Milan, Conceicao: “Spogliatoio triste. Serve rispetto per me”
Sugli episodi: "Io penso che sia stata una partita molto competitiva, il Bologna è una squadra da Champions. Abbiamo fatto un buon primo tempo, siamo arrivati al gol e abbiamo avuto occasioni. Poi ci sono questi episodi: alcuni per colpa nostra come a Torino e col Feyenoord, altre per errori degli arbitri o del VAR se l'arbitro non vede. Veramente non capisco, anche il secondo gol... L'ho visto: la palla è uscita. Manca leggerezza, manca tranquillità nell'ambiente su questi episodi. Nelle utlime partite sono incredibili gli episodi che ci succedono: per la squadra avversaria sono gol, per noi no. Non è che mi lamento o piango. Dovevamo fare di più nel secondo tempo, ma gli episodi influiscono tanto sulla squadra".
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Come sta: "Ho visto uno spogliatoio triste e frustrato. Volevamo vincere. Ho sentito energie positive. Io do tutto. Non mi piace che si parli sempre di me. Se confermato o no. Se mi mandano via vado via, non voglio neanche un euro. Sono tranquillissimo di ciò che faccio, lavoro con passione. Sono molto criticato. Altri allenatori parlano di me il giorno della partita. Io non l'ho mai fatto. Sono arrivato non da nulla qui. Ho 13 titoli. In Portogallo? Sì, ma ho affrontato le squadre italiane in Europa e sono sempre passato tranne una volta. Non è che sono arrivato dal niente. Serve rispetto. Io sono qui fino a non so quando e poi il Milan continua, però rispetto per me come persona. Ho anche famiglia. Si parla troppo di me. A volte non è la critica sul giocatore e il cambio, che ci sta perché è il mio lavoro e non è un problema e vi spiego la mia opinione. Poi altre cose con cattiveria e bugie non mi piace. Scusate lo sfogo, non c'entra con la partita".
Se è frustrato: "Molto. Sono arrabbiato per la situazione. Ma tutti gli allenatori quando lavorano tanto e non vincono sentono lo stesso tipo di emozione. Giorno, notte... Domani prepariamo la Lazio: è così la vita dell'allenatore. Si è creata questa nuvola sul Milan e si esce con i risultati, non conosco un'altra strada. Sta a noi essere più forti degli episodi. Ai tifosi non interessa se sono frustrato o no, se lavoro 10 ore al giorno o meno, ma se si vince. Fin quando avrò la forza di continuare, lo farò. Se la società pensa che non lo possa fare più, mi sta bene così".
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