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Conferenza Milan-Napoli, Pioli: “Ecco chi torna a disposizione” | LIVE NEWS
Pioli, tecnico rossonero, introduce i temi principali di Milan-Napoli in conferenza stampa a Milanello. Ecco tutte le sue parole, raccolte live.
Come di consueto, alla vigilia di Milan-Napoli, ecco la conferenza stampa di Stefano Pioli. La sfida si disputerà domenica sera, alle ore 20:45 a San Siro. La gara sarà valida per la 27^ giornata della Serie A 2020-2021. Il tecnico rossonero Pioli ritroverà molti elementi, ma saranno ancora assenti Ismael Bennacer e Zlatan Ibrahimovic. Di nuovo a disposizione Hakan Calhanoglu e Theo, oltre che Ante Rebic. Dubbi invece su Mario Mandzukic e Daniel Maldini. L'allenatore emiliano promette battaglia per ritornare vicini al primo posto in classifica dell'Inter. Intanto, Theo si è raccontato e ha svelato alcuni retoscena >>>
LE DICHIARAZIONI DI PIOLI
Sulla foto in spogliatoio sotto la pioggia col Rio Ave: "È la scintilla che il Milan deve sempre avere. Durante una stagione ci sono difficoltà da affrontare e superare. Tutte quelle che abbiamo affrontato ci hanno aiutato a capire quanto serve essere una squadra. Aiutarci, stimolarci... Quella foto c'è perché è stata una serata particolare e ci serve per capire cosa abbiamo superato per arrivare dove siamo ora".
Sul Napoli: "È una squadra che gioca un bel calcio, con qualità e che ha passato un momento delicato. Si è compattata col proprio allenatore, che sta facendo un buon lavoro. Ci aspetta una partita complicata".
Sugli infortunati: "Gli acciaccati di Manchester sono Romagnoli e Calabria. Romagnoli si è allenato in gruppo, ma ha ancora qualche problema, deciderò domani mattina. Loro sono in dubbio. Recupereremo Theo, Calhanoglu e Rebic, mentre per Mandzukic, Ibra e Bennacer aspettiamo settimana prossima".
Se prende in considerazione che le riserve stanno facendo bene: "Certo, la condizione psicofisica, durante un'annata così impegnativa può scendere e salire. Il mio obiettivo è preparare la squadra. Domani sceglierò chi sta meglio fisicamente e mentalmente".
Quanto il suo lavoro ha una componente psicologica: "Penso che quest'anno ci siamo rilassati una sola volta, a La Spezia. Nelle altre non è mai mancata di spirito. Poi ci sta che alcune partite non si possano giocare al meglio. Ho un gruppo forte e di ragazzi disponibili, che hanno capito che se giochiamo da squadra possiamo diventare davvero forti".
Se la corsa Scudetto è ancora aperta: "Il Milan si deve focalizzare sulle proprie partite e soprattutto su domani. È un periodo importantissimo per noi. La più importante però è domani. Mancano 12 partite, non si possono fare conti. Dobbiamo pensare a vincere tutte le partite da qui alla fine. Loro sono forti e anche all'andata ci hanno creato difficoltà. Le posizioni sono tutte da decidere".
Sull'intensità ritrovata: "Abbiamo dovuto lavorare tanto. L'intensità è prima mentale e poi fisica. Nelle ultime partite siamo stati sempre attivi. È il nostro modo di giocare. È molto impegnativo e per molti è la prima volta che si gioca ogni tre giorni. Siamo stati bravi a rivedere alcune situazioni. L'intensità deve esserci se vogliamo rimanere a questi livelli".
Come ha fatto a risollevare la squadra: "Col lavoro e la convinzione nelle nostre qualità. Non possono essere due o tre partite a far dimenticare a una squadra come si gioca e come si sta in campo. Siamo stati la sorpresa del 2020. Si trattava solo di rivedere alcune situazioni ed essere più compatti".
Sul rinvio di Juventus-Napoli: "Non credo sia possibile modificare altre date, non vogliamo. Speriamo di continuare a giocare ogni tre giorni. È la cosa che ci fa crescere. Ciò che fanno gli altri sono cose di cui non ho competenza di dare un giudizio...".
Se domani bisogna aspettarsi un Milan aggressivo: "Si fa un po' confusione sull'aggressività. Noi dobbiamo esserlo, ma alti o bassi cambia poco. Dobbiamo giocare con ritmo, ma non solo quando la hanno gli avversari, ma anche quando la abbiamo noi. Movimenti continui. Se vogliamo puntare a un campionato di vertice dobbiamo migliorare i nostri risultati casalinghi".
Dal Milan di Ibra a quello di Pioli: "Ibra è il nostro faro, ma il Milan è dipendente dal proprio gioco. I leader sono tanti. Ibra è indiscutibilmente il nostro faro".
Se la proprietà ha fatto particolari complimenti: "La proprietà ci è sempre molto vicina. Si complimenta per ogni vittoria. Giovedì è stata una buona prestazione, ma la qualificazione è ancora aperta. Pensiamo a domani, poi penseremo a giovedì".
Su Leao: "Credo che io debba sempre proteggere i miei giocatori. Soprattutto quando vedo atteggiamenti e comportamenti di disponibilità, sacrificio e lavoro. Lo hanno tutti e anche Leao. Forse lo scorso anno non sapeva stare bene nella partita, ma è cresciuto tanto. Ha giocate importanti e quando non le fa è giusto lamentarsi. Arriverà il gol, ma sta lavorando bene per la squadra. A volte spreca energie scattando in profondità quando non può essere servito".
Su Meite: "È cresciuto tanto, è arrivato da un modo di giocare completamente diverso. Giocava a ritmi inferiori. È stato bravo. Tonali ha rifiatato ultimamente, poi deciderò meglio"
PM - Sugli esterni destri sottotono: "Non è un problema fisico, credo che a Verona abbiano fatto entrambi una buona prestazione, muovendosi bene. Sono tutti e due giocatori che stanno dando un buon contributo. Possono fare ancora meglio. Le partite che contano arrivano adesso, se non faremo bene ora ci dimenticheremo di quanto buono fatto ora e viceversa".
Su Kessie e sull'eredità di Gattuso: "Credo che i meriti siano tutti di Franck. Ha avuto un'applicazione giornaliera, non so se in passato la aveva. Franck, oltre che tecnicamente e fisicamente, è mentalmente molto forte. Nella sua crescita c'è molto del suo. Può giocare in ogni ruolo. Ha fatto anche il trequartista. Ha una presenza in campo importante. Deve continuare, ha l'età giusta per crescere ancora e migliorare. Sta facendo prestazioni di altissimo livello. Gattuso aveva fatto un ottimo lavoro qui, però poi c'era stato un altro allenatore e quindi è difficile capire cosa ha lasciato".
Cosa l'ha spinta ad alzare Kessie e se si può rivedere: "Diaz aveva fatto una buona gara, ma aveva speso tanto. Serviva dare ancora pressione. Dovevamo rimontare e avere un giocatore con una buona stazza, che potesse anche tenere qualche pallone, poteva essere utile".
Se domani sarà simile a Verona: "Sono squadre molto diverse, hanno modi di approcciare e interpretare la gara diversi. Però hanno difensori alti e attaccanti veloci davanti".
Sui passaggi veloci: "È soprattutto mentale. Se vuoi giocare con ritmo, la palla deve viaggiare veloce. Prima giocavamo con la palla troppo lenta. Poi diventa difficile rompere le loro posizioni e trovare spazi. È importante dare ritmo".
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