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CONFERENZA

Milan-Juventus, Fonseca: “Ho messo la stessa formazione di Madrid”

Stefano Bressi Redattore 
Paulo Fonseca, allenatore rossonero, ha parlato in conferenza stampa dopo Milan-Juventus, partita della 13^ giornata della Serie A 2024-2025

Paulo Fonseca, allenatore rossonero, ha parlato in conferenza stampa al termine di Milan-Juventus, partita della 13^ giornata della Serie A 2024-2025 che si è svolta allo stadio 'Giuseppe Meazza' di San Siro, a Milano. Ecco, dunque, le sue dichiarazioni.

Sui fischi: "Voglio essere molto onesto. Fossi stato un tifoso avrei fatto lo stesso. Una delle partite più noiose viste in carriera. Capisco che non sia stata bella. Noiosa è la parola migliore che mi viene in mente per definirla. Nessun rischio, gioco lento e troppo rispetto".

Se l'intenzione era quella di vincerla nel secondo tempo vista la formazione difensiva: "Non faccio piani di difendere prima e rischiare dopo. Voglio sempre avere iniziativa e attaccare. Difensivamente non abbiamo avuto grandi problemi. Non possiamo dimenticare che veniamo da una partita in cui abbiamo preso 3 gol. Il subconscio della squadra diceva di difendere meglio. Poi abbiamo affrontato la squadra che ha subito meno gol e concede meno. Per avere occasioni dobbiamo quasi essere perfetti. Non abbiamo rischiato e dovremmo rischiare, possiamo farlo. Le possibilità che abbiamo avuto di uscire veloci abbiamo sbagliato l'ultimo passaggio. Loro recuperano velocemente ed è difficile".

Su Morata poco attaccante: "Penso che non abbiamo avuto grandi possibilità per Morata, non siamo arrivati a quel momento. Non è stato il problema. Difensivamente non ci sono stati problemi. Anche la Juventus ha giocato senza attaccanti, ma creava superiorità in metà campo e avevamo bisogno del lavoro di Morata difensivo. Ne avevamo bisogno".


Se si può allenare il coraggio: "Prepariamo sempre la partita per attaccare e avere questa iniziativa. Abbiamo parlato per affrontare una squadra che difende bene come la Juve. Sono il primo a voler una squadra offensiva. Difficile spiegare perché non abbiamo preso rischi di poter avere più situazioni per arrivare in porta. Loro si abbassano velocemente. I giocatori non credo abbiano preso le decisioni giuste, nonostante siano forti nell'uno contro uno. Magari il subconscio diceva di difendere bene visti i gol presi e che loro avevano fatto 4 gol qui..."

Perché non ha provato a ribellarsi alla noia facendo prima i cambi: "Pulisic è arrivato con un problema dalla Nazionale, sapevo ci non poterlo usare molto. Abbiamo provato e non si sentiva bene, non potevo farlo giocare molto e ho preso il rischio. Gli altri non pensavo che in quel momento potessimo cambiare molto ciò che stava succedendo. Abbiamo fatto le sostituzioni, ma non abbiamo cambiato molto".

Se tornando indietro metterebbe la stessa formazione: "Questa è stata la formazione che ha vinto col Real Madrid, la mia intenzione era quella di far giocare Pulisic. Esattamente la stessa squadra. Solo Gabbia".

Sulla classifica e i numeri molto brutti: "Non siamo soddisfatti ovviamente. Abbiamo parlato del processo di cambiamento, ma i risultati non sono ciò che vogliamo. Il problema però non è oggi, ma quelli precedenti. Se avessimo vinto quelle partite saremmo stati vicini. Siamo fiduciosi".