Chi ti emozionerà di più: Pioli, lo stadio rossonero...: "Non lo so, non lo saprò con esattezza, ma credo lo stadio. Ti trasmette energia quando giochi a calcio. Nei momenti di difficoltà ti aiuta. Capisce i momenti, quando hai bisogno di loro o se stai andando alla grande. L'emozione più forte sarà ritrovare lo stadio pieno. Poi ce ne saranno tante, dal mister ai compagni. Sarà giornata piena".
Che partita aspettarci e sul quinto derby perso: "Sarà una partita intensa. Noi lo vogliamo e il Milan lo porterà. L'intensità sarà alla base. Non credo che da una partita possa uscire un momento di difficoltà. Sarà una grande partita e difficile per entrambe, ma combattuta".
Lui lo sa, quanto in più può dare Ibrahimovic alla vigilia oggi: "Ho avuto la possibilità di viverlo come compagno. È una persona che porta positività. Ti aiuta e sa come farlo. Credo sia uno dei giocatori e delle persone con più esperienza. In più sa farlo benissimo coi giovani, l'ha fatto con me e tanti altri. La sua presenza è di sua spontanea volontà e non credo sia preparato. Lui non prepara niente, fa ciò che si sente. Credo lo abbia fatto anche in questo caso".
Il suo primo pensiero quando ha visto il Milan nel girone: "Eravamo tutti i compagni con le famiglie nel centro sportivo. Era la prima volta dopo tanti anni ed è una cosa che i miei compagni si meritano e si sono meritati lo scorso anno sul campo. Un po' me lo sentivo, sono quelle cose che devono succedere... Ed è successo. Non credo sia un problema giocare contro il Milan domani, ma spero che per tutti sia una partita bella e da godersi. È un'emozione. Dobbiamo goderci la giornata".
Quando ha realizzato che la storia col Milan era finita qual è stato il primo pensiero: "Ho avuto il trasferimento che combaciava con gli Europei, ero immerso a 360°. È stato rapido, in dieci giorni si è chiuso tutto. Ho avuto la fortuna di trovare gente che ama lavorare e questo sport. Vuole aiutare noi giocatori e i giocatori che arrivano in questa squadra. Per me è stato più semplice quando ho realizzato che amano quello che fanno. Sono persone che ho visto solo al campo. Sono emozioni, il calcio è così. Devi cercare di prendere nuove sfide ed essere sempre il più professionista possibile. Lo sarò oggi, domani e finché avrò questa maglia".
Cosa si sono detti con Pioli: "Per la prima volta dopo tre anni non abbiamo parlato di calcio. Una prima volta bella, abbiamo parlato da amici, delle famiglie, della mia ragazza... Per la prima volta dopo tre anni e la cosa mi ha colpito. Di solito con l'allenatore parli di calcio e basta. Un incontro particolare".
Com'è stato per suo padre vederlo partire e come starà domani: "Non lo so, vorrei entrare nella sua testa, ma non lo so. Spero abbia un occhio di riguardo verso suo figlio. Però il tifoso è tifoso, difficile fargli cambiare idea. Credo voglia il mio meglio. Spero tifi il pareggio, poi tornerà a tifare Milan".
Com'è andata l'inizio a Newcastle: "Dopo la partita con l'Aston Villa avevo chiesto locali dove passare del tempo e non ho ricevuto la risposta che speravo. Ho passato la serata in un pub, non è solito andarci con la famiglia".
Se fosse dipeso solo da lui sarebbe rimasto al Milan e se la proposta è arrivata prima da lui o dalla società: "Difficile che un giocatore chieda un trasferimento in una squadra. Il calcio di oggi determina poco la voglia di un giocatore, è impossibile che un giocatore prenda e decida di andare da qualche parte. Ci sono mille motivi e mille giorni prima. Poi quando è arrivata questa offerta ero felice perché ho dato tanto con la maglia del Milan, ho parlato tantissimo prima di fare questa scelta, con persone che amano il Milan e che lavorano e lavoravano nel Milan, non mi sono alzato una mattina e ho deciso questo. C'è stato un processo".
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