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Milan, Scaroni: “Champions fondamentale per il bilancio, su Ibrahimovic…”

Paolo Scaroni, presidente del Milan 23/10/2023 PianetaMilan.it
Intervenuto all'Assemblea degli Azionisti, il presidente del Milan, Paolo Scaroni ha parlato del bilancio, dello stadio e di altro ancora

Intervenuto all'Assemblea degli Azionisti, il presidente del Milan Paolo Scaroni, in compagnia del CFO Cocirio, ha parlato del bilancio, dello stadio, dei diritti tv e di altro ancora. Ecco le sue dichiarazioni.

Sullo stadio: "Ho visto con piacere che Sala si sta muovendo per rimuovere il preannuncio di vincolo. Io devo dire la verità: con un certo rammarico vedo queste nuove mosse del sindaco, perché se l'amministrazione comunale 4 anni fa avesse sposato il progetto facendolo suo, avremmo già costruito lo stadio. Non posso dimenticare il non far proprio il progetto stadio a Milano da parte dell'amministrazione comunale, anche perché c'era chi lo pagava con i due club pronti a finanziarlo. Ora il sindaco arranca per dipanare la matassa della sovrintendenza; finché il vincolo sta in piedi, l'ipotesi San Siro non esiste. Noi come Milan andiamo avanti su San Donato: stiamo studiando tutte le ipotesi di finanziamento con risorse proprie e dei finanziamenti; ci stiamo lavorando: fino a quando non ci sarà l'approvazione della variante non ci sarà bisogno di spese ulteriori oltre i 40 milioni delle spese pre-progettuali".


Sulla trattativa per il rinnovo di Leao: "L'operazione è stata gestita con grande perizia da Giorgio Furlani: senza la sua capacità negoziala e di capire l'intrigo legale sarebbe stato difficile portarla a termine. In buona sostanza c'è un rinnovo di cinque anni con Leao, poi la meccanica della negoziazione servirebbe Furlani".

Sull'assenza dell'APA all'assemblea: "RedBird possiede il 99,97% del Milan, il resto delle azioni sono lo 0,3% con centinaia di azionisti alcuni dei quali si sono associati in APA, che rappresentano lo 0,02% con un investimento complessivo di 23mila euro. Il Milan dialoga con gli azionisti all'assemblea dei soci. APA non è una associazione di azionisti, ma di tifosi; quindi noi nei limiti che ci vengono dati dalla FIGC dialoghiamo con i tifosi, mischiare le due cose ci rende la vita complicata".

Sui rinnovi di altri giocatori top della squadra: "Noi non commentiamo le operazioni di mercato dei nostri giocatori, ma noi abbiamo un filo rosso che seguiamo: le operazioni devono essere sostenibili economicamente. Noi, nell'ambito si sostenibilità economica, vogliamo avere giocatori forti, con contratti a lungo termine. Quando approcciamo i rinnovi, li guardiamo da questa angolatura".

Sul mercato estivo e la possibilità di un grande colpo: "Io me lo auguro. Poi o risultati economici sono influenzati moltissimo dai risultati sportivi: se il Milan farà bene in Champions, se entrerà in Champions l'anno prossimo e lotterà per lo Scudetto… sarà tutto più sostenibile. Con entrate del genere ci potremmo permettere di guardare al mercato dell’anno prossimo in modo diverso. Risultati economici e risultati sportivi vanno sempre insieme. Mi auguro che ciò continuo e diventi sempre migliore di quello che abbiamo vissuto".

Sul bilancio del suo lavoro finora: "Sono soddisfatto, non tanto del mio lavoro quanto delle persone al Milan. Quando sono arrivato i risultati erano catastrofici e da lì è iniziato un percorso che ci ha portato a grandi risultati. Abbiamo raddoppiato le entrate da stadio, le entrate da sponsorizzazioni, da merchandising. La struttura organizzativa si è dimostrata molto efficiente, ma senza risultati sportivi non ci sarebbe stato nulla. Questi hanno consentito tutto. Tutto è andato nella giusta direzione".

Su un possibile futuro di Ibrahimovic al Milan: "La domanda andrebbe fatta a lui più che a noi. Noi abbiamo mostrato, da Cardinale a Furlani, una grande disponibilità e un grande piacere. Bisogna che Ibra decida cosa vuol fare da grande: da noi c'è una porta aperta. Lui sta vivendo un momento di riflessione: deve prendere una scelta sia professionale che geografica, perché deve decidere con la sua famiglia. Di fatto, aspettiamo lui".

Sui diritti Tv: "Ho lasciato la riunione che era in corso, non so dove si sia arrivati. Quando l'ho lasciata l'orientamento era verso un rinnovo dell'accoppiata Dazn-Sky. Per tante ragioni, quello che mi preoccupa non è tanto i diritti nazionali quanto quelli internazionali. Il Milan è un brand mondiale, dobbiamo sviluppare la presenza sullo scenario mondiale. Noi dobbiamo avere assolutamente una presenza negli Stati Uniti ma anche in altri paesi. Lì si gioca il futuro della Serie A, bisogna essere visti nel mondo. Per organizzare un canale televisivo ci vogliono delle capacità che non trovo in Lega".

Sulla capienza del nuovo stadio: "Fino a 70mila sono due anelli, più di 70mila sono tre anelli. Un anello in più costa molto di più e la partita si vede un po' col cannocchiale. I 70mila sono un po' al limite massimo, vogliamo fare lo stadio a due anelli. Poche volte a San Siro ci sono più di 70mila spettatori".

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