L'allenatore bianconero Luca Gotti,ha parlato in conferenza stampa al termine di Milan-Spezia, partita della 13^giornata della Serie A 2022-2023 svoltasi a 'San Siro'. Ecco, dunque, le sue dichiarazioni.
MILAN-SPEZIA
Milan-Spezia, Gotti: “Contro di loro perdo sempre alla fine”
Sulle tre sconfitte al 90' in campionato e sull'errore fatale di un giovane: "Aggiungo che è la terza partita a San Siro col Milan di Pioli, la prima finita 3-2 con gol di Rebic all'89, la seconda vincevamo 1-0 e Larsen ha fatto un fallo di mano inaudito e pareggiano su rigore, poi anche stasera. Non posso dare la croce addosso a un ragazzo che è entrato benissimo, ma io devo tenere lo spirito e la squadra pure. Poi facciamo cambiare le cose".
Sul gol di Maldini e sui segnali di crescita della squadra: "Le due partite sono ravvicinatissime, dispiace non prepararle meglio e con tutti. Ci mancano giocatori importanti. Però lo spirito, le modalità della squadra, la crescita fisica e tecnica, questa direzione è quella che nel lungo termine dobbiamo tenerci. C'è il grandissimo rammarico di perdere così, perderla dopo quella di Firenze e con la Fiorentina, figuratevi come possiamo stare. Però se abbiamo la forza di tenere la testa alta e questa direzione arriveranno soddisfazioni diverse".
Sulla differenza tra il prima e il dopo il gol del Milan: "Se si rivede la partita, già nei primi dieci minuti li pressiamo troppo alti. Ci sleghiamo perché stiamo troppo alti. Loro trovano spesso Brahim Diaz tra le linee che ci punta e apre la difesa. Gradualmente ci siamo messi meglio e abbiamo iniziato a farci portare meno in giro. Poi ci sono state prodezze da parte loro. Se ricevono palla con pressione, ti sposta e si gira, sono campioni. All'inizio non eravamo messi bene in campo, poi abbiamo trovato equilibri migliori, ma subito le loro qualità. Comunque non abbiamo abbassato la testa e fatto la nostra partita. Che vanno al di là del gol in trasferta, abbiamo avuto anche altre occasioni".
Sulla perdita di armonia improvvisa: "Ci sta sia un peccato di gioventù, anche il tipo di partita e di avversario porta a dover affrontare uno contro uno in spazi larghi dove gli avversari di oggi erano bravi. Lo sapevamo e abbiamo cercato di limitarlo, poi non ci riesci anche per la forza degli avversari".
Come ha detto a Maldini della titolarità, sulla prestazione e se ci ha parlato: "Non gliel'ho detto, volevo evitare la giocasse prima di entrare in campo emotivamente. Che avesse troppi pensieri. Volevo lasciarlo più libero possibile. Dopo aver dato la formazione mi sono fermato con lui 30 secondi per le chiavi della sua partita. Mi è piaciuta al di là del gol per spirito e atteggiamento. Come si è mosso e il contributo difensivo".
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