ULTIME MILAN NEWS

Portogallo, Martinez rivela: “Ecco perché ho tolto Leao a fine primo tempo”

Fabio Barera Redattore 
Roberto Martinez, Commissario Tecnico del Portogallo, ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla prestazione di Rafael Leao, esterno del Milan

Roberto Martinez, Commissario Tecnico del Portogallo, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa al termine del match contro la Croazia, soffermandosi in modo particolare sulla prestazione di Rafael Leao, attaccante del Milan. Ecco, dunque, le sue parole.

Portogallo-Croazia, Leao delude e viene sostituito: Martinez spiega il vero motivo

—  

Le uscite di Pedro Neto e Rafael Leão all'intervallo: "Pedro Neto non gioca 90 minuti da aprile, quindi sappiamo che una partita sul 2-1 e con la qualità della Croazia con la palla, dobbiamo avere di più energia, essere più forti nella zona centrale. Fermando il gioco di Modric e Kovacic, era importante controllare il centro del campo e lì abbiamo sventato il pericolo. Una cosa è avere il possesso della palla, un'altra è essere pericolosi nel terzo finale. L'uscita di Rafael è avvenuta più per aggiustare le posizioni, per poter giocare con Nuno Mendes in un modo più avanzato. Ma fa parte del gioco, abbiamo due partite, 72 ore, è importante usare le capacità e questo è stato il motivo".

Sulla connessione debole tra Rafael Leão e Nuno Mendes sulla fascia sinistra: "Non sono d'accordo, è vero che quando Nuno e Rafael giocano insieme hanno bisogno di occupare spazi diversi, quindi quando gioca Rafael, per noi, è meglio che giochi sull'esterno e cerchiamo l'arrivo di Nuno e, come oggi, i cross, l'ultimo passaggio nell'ultimo terzo è più dentro. Nuno può giocare anche da esterno. Ha giocato esterno per tutta la carriera in Portogallo e ora al Psg può giocare anche in entrambi i ruoli. I collegamenti tra i giocatori sono diversi, ma penso che nel primo tempo avevamo bisogno che Rafael fosse più in alto e nel secondo tempo volevamo un esterno più in basso". LEGGI ANCHE: Milan dello scudetto smantellato: cancellato il lavoro di Maldini e Massara