Sulle possibili riforme: "Ci sono tante questioni. Le regole del gioco non vengono toccate, chiariamo subito. Dopodiché si può sperimentare, come sapete la Serie A spesso lo ha fatto. Poi ci sono tutta una serie di decisioni che riguardano non solo il campionato a livello organizzativo e di calendario, che comunque oggi è sempre sottoposto ad approvazione. C'è un tema che riguarda anche singole decisioni, come quelle sulle liste delle squadre, o le regole su extracomunitari, sui vivai: tutto quello che oggi è deciso dal consiglio federale domani potrebbe vedere la Serie A maggiormente autonoma in queste decisioni".
Su Maresca in Inter-Juventus:"Io non commento questo, secondo me stiamo parlando di arbitri estremamente validi. Il tema arbitri in Serie A non è la qualità, sono eccellenze espresse dal Paese e confermate a livello internazionale. Quello che va migliorato è rendere gli arbitri maggiormente indipendenti, potenziarli, seguire il modello inglese a livello fattuale e formale. Sulla qualità dei singoli arbitri l'Italia".
Sulle dichiarazioni di De Laurentiis: "Quali? Parla molto spesso. Se le ho colte, si riferiva a un fatto molto specifico, legato alla tensione del momento pre e post partita. In questo caso c'era il tema specifico delle interviste e conferenze pre e post partita, è un'opinione del presidente De Laurentiis che è anche un professionista del settore. Però nulla ha a che vedere con i temi rappresentati oggi, l'assemblea è compatta nel sostenere che l'attuale sistema organizzativo non è adeguato nel garantire alla Serie A il ruolo che le spetta".
Sulla proposta di riforma della FIGC:"In realtà non c'è stato un momento di proposta, noi abbiamo discusso sugli elementi resi pubblici nel tempo ed è stato predisposto un documento, ma poi ci si è resi conto che il tema di fondo è che l'assetto federale non riconosce alla Serie A l'autonomia che dovrebbe avere".
Sulle parole di Laporta:"La Superlega non c'entra nulla, non a caso si è parlato di modello inglese. Si tratta di riequilibrare la Serie A su un modello organizzativo diverso. Oggi non se n'è parlato, poi i club citati hanno rilasciato dichiarazioni individuali mi pare".
Sulle richieste:"Vorremmo riconosciuta l'importanza dell'autodeterminazione, non c'è un tema di contrapposizione e non vogliamo contrapporci a nessuno. Vogliamo migliorare il sistema".
Alla domanda: "Con l'assemblea dell'11 marzo non c'è il rischio che venga vissuto in questa ottica?", Casini ha risposto: "Queste sono scelte di chi deciderà di volerla leggere così".
Sull'eventuale fuoriuscita:"È tutto prematuro. Oggi è emerso questo, durante l'assemblea, a conferma di un comune sentire di tutte le squadre, che hanno sentito la necessità di andare verso un percorso ulteriore". LEGGI ANCHE: Milan, cosa ti manca in difesa? Il peso di un'assenza importante
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