Sui tanti gol subiti: "Contro la Juve abbiamo difeso bene. Oggi, cambiando tanti giocatori, abbiamo sbagliato alcune cose anche sulle marcature preventive. Ma questa partita non è una cosa normale in Italia".
Sulla fragilità difensiva: "Abbiamo migliorato tante cose, per me eh".
Sul pressing e l'aggressività: "La strategia oggi era di andare più avanti a pressare, quindi c'era più rischio. Ma quello che abbiamo sofferto non è stato quando pressavamo, ma quando abbiamo perso la palla. Non abbiamo fatto bene la marcatura preventiva. La questione dei gol subiti non è una questione tattica, ma di lettura del momento".
Se credeva alla qualificazione tra le prime 8 prima di Leverkusen: "Sì, sempre, anche perché a Leverkusen non abbiamo meritato di perdere. Ciò che è importante adesso è continuare a crederci, 3 vittorie di fila ci portano fiducia. Siamo in una buona posizione".
Sui tre gol di fila nelle ultime 3 di Champions: "Non lo sapevo, mi piace quando la squadra fa tanti gol, ma dobbiamo essere più equilibrati".
Sulle condizioni di Pulisic e Leao: "Pulisic non doveva uscire, ma mi ha detto che era meglio che uscisse. Quando Leao ha segnato, mi hanno detto che Rafa non stava bene, ma lui mi ha detto che ha sentito qualche cosa, ma non è niente di speciale".
Su come migliorare l'attenzione difensiva: "Si può lavorare e lavorare individualmente, perché il gioco è individuale. Si può lavorare tecnicamente, ma poi le letture sono una cosa personale".
E lei non impazzisce? "Ovviamente. Io ero difensore centrale, ma sono un allenatore offensivo. Ma per prima cosa penso ad essere forti difensivamente, per prima cosa dobbiamo diventare. Ho una grande preoccupazione su come deve difendere la squadra: ci lavoro più ora che in tutta la carriera. Si vedono i progressi? Sì. Dobbiamo lavorarci ancora? Sì".
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