Sergio Conceicao, allenatore rossonero, ha parlato in conferenza stampa al termine di Torino-Milan, partita della 26^ giornata della Serie A 2024-2025 che si è svolta allo stadio 'Olimpico - Grande Torino'. Ecco, dunque, le sue dichiarazioni.


CONFERENZA
Torino-Milan, Conceicao: “Errori da circo. La stagione non è finita oggi”
Se è la partita manifesto della stagione: "Molto frustrante, per me, per i tifosi e per chi lavora qua. Veramente. Dobbiamo accettare questo, perché se non lo accettiamo qualcosa non va. Il Torino vinceva 1-0 senza tiri in porta e con un rigore sbagliato. 30 secondi dopo il pareggio, fallo e c'è il 2-1. È un momento in cui gli errori individuali sono pesanti, ci penalizzano tantissimo. Gli ultimi 12-15 gol sono errori non forzati, non c'entrano niente con la formazione. Ci sono momenti della stagione in cui succede di tutto: non è scusa, è la verità. Ci sono troppi errori individuali, ma nel calcio succedono".
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Se si migliora solo con la testa: "Parliamo sempre di atteggiamento, ma anche oggi ho visto una squadra che ha creato tanto. Noi creiamo situazioni, poi abbiamo bisogno di qualcosina in più a livello di ambiente. Siamo qui per lavorare per cambiare le cose, stiamo lavorando tanto. E gli errori ci mettono in difficoltà. Voglio dire una cosa veramente col cuore: oggi non è finita la stagione, noi siamo qua forti, forti, per arrivare fino a fine stagione per il quarto posto. Starò a Milanello a lavorare giorno e notte: non mi frega niente, farò ore e ore per il quarto posto".
Sull'ordine dei cambi: "Lo faccio per come vedo la squadra e la partita. Musah era ammonito e averlo a centrocampo poteva essere pericoloso. La squadra, quando è entrata, non ha dato i segni che volevo io e ho cambiato di nuovo. Ho cambiato per provare a vincere la partita. Ma non è la sostituzione di questo o di quello. Errori un po' da circo".
Se è realistico riuscire a correggere gli errori: "Noi facciamo il nostro lavoro. Io prendo tutte le responsabilità davanti a voi e ai tifosi, perché sono la faccia della squadra. Poi ognuno in spogliatoio prende le sue responsabilità. Dobbiamo guardarci in faccia e vedere cosa non sta andando. Atteggiamento cosa?! È orgoglio. Andare a casa pensando che c'è allenamento e dare il meglio di noi stessi".
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