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Ogni anno è quello buono. Dimenticate le stagioni appena trascorse, i rossoneri si radunano a Milanello e, tutti assieme, si fanno latori del seguente messaggio: questa volta, tranquilli, è quella buona. Puntualmente, però, la storia è sempre la stessa. I rossoneri finiscono sempre per scrivere una stagione orribile. Si punta alla Champions League, ma non si arriva nemmeno all’Europa meno nobile. Una tragedia? Ci si convive. Perché il popolo rossonero, ormai, è abituato a perdere.
L’importanza di tornare a giocare le coppe. Questo refrain è valido solo sulla carta. I rossoneri incalzano gli atipici rivali del Sassuolo ad un punto di distanza, ma l’Europa League fa rima con utopia. L’ultimi increscioso trittico di partite è la prova del menefreghismo rossonero. Con il Frosinone, però, non è tutto da buttare. Parola di Cristian Brocchi, direttamente dalla sala stampa di Milanello, alla vigilia della sfida con il Bologna: "Il risultato finale ha dato qualcosa di negativo, ma ha dato modo a qualche interprete di pensare che in un altro momento o in altre situazioni era più facile mollare. L'1-3 avrebbe ammazzato chiunque e invece la squadra, anche se molti hanno detto di no, ha reagito e ha ripreso la partita. Non devo valutare le partite di pancia e dal risultato, abbiamo rivisto la partita e tirato fuori tutti gli aspetti positivi e negativi su cui lavorare: le risposte in allenamento sono state positive".
Per carità, serve ottimismo. E va bene, ma farsi bucare per tre volte dal Frosinone non è da Milan. Il dna rossonero pare aver subito una mutazione genetica. Insomma, a Milanello c’è davvero qualcosa che non va, e ci sono da rimettere a posto le idee: se prendi 3 gol in casa dal Frosinone non è un bel sintomo, non puoi vedere passi in avanti quando la recuperi all’ultimo minuto. Se vedi passi in avanti qui è finita, con 2 punti contro le ultime 3 in classifica.
Cristian Brocchi, nel corso della conferenza stampa a Milanello, ha accusato i giornalisti di essere prevenuti, di evidenziare quando la squadra gioca male, e di valutare soltanto di pancia le prestazioni dei rossoneri. “Contro il Frosinone, buona partita e reazione”, ha detto il tecnico rossonero. Insomma, se non è il punto più basso dell’ultimo ventennio rossonero, poco ci manca.
Il Milan si aggrapperà alla finale di Coppa Italia. Alzare un trofeo al cielo sarebbe una buona vitamina per la squadra, una squadra che fa acqua da tutte le parti, ai minimi storici. L’estate potrà rialzare il Milan. Italiani o cinesi, poco importa, qui bisogna tornare a sognare. Per farlo, però, servono grandi investimenti. Per questo, battere la Juventus sarà proprio una mission impossibile.
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