La Superlega ha sconvolto il mondo del calcio. La nascita della nuova competizione inaugura di fatto una nuova era per il calcio europeo. Sono 12 i club fondatori della SuperLega: si tratta di Juventus, Inter e Milan per l'Italia; Real Madrid, Barcellona ed Atletico Madrid per la Spagna; Manchester United, Manchester City, Arsenal, Liverpool, Chelsea e Tottenham per l'Inghilterra. Ma ora cosa succederà? La redazione di Pianetamilan.it ha avuto il piacere di intervistare l'avvocato Mattia Grassani, che ci ha spiegato dei dettagli cosa potrebbe accadere.
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Avv. Grassani: “Superlega, ecco cosa può accadere. Sulle sanzioni…” – ESCLUSIVA
La redazione di Pianetamilan.it ha intervistato l'avvocato Grassani, che ci ha parlato della Superlega. Ecco cosa ha detto
Buongiorno Avvocato Grassani. Cosa pensa della Superlega? Si aspettava un comunicato del genere?
"Non sono troppo sorpreso, diciamo che era nell'aria. Il fatto che il comunicato sia giunto il giorno precedente rispetto all'approvazione del nuovo format della Champions League, di domenica a mezzanotte, non appare certamente casuale. Esprimere un pensiero sulla Superlega in poche righe non è affatto semplice: certamente si tratta di una iniziativa, per quanto connotata da motivi agevolmente comprensibili, che ha molto a che vedere con il business e poco con lo sport".
Cosa succederà adesso secondo lei? La Uefa minaccia una causa legale contro i club che hanno aderito a questa iniziativa
"La partita è talmente importante da lasciar prevedere una stagione di grandi strategie tra gli importantissimi protagonisti di questa vicenda. Non penso che la UEFA promuoverà in tempi brevi azioni giudiziarie, così come che i 12 top club andranno serenamente allo scontro. Tutti hanno molto da perdere, in termini di credibilità ma anche economici, quindi credo che più che una guerra a carte bollate avrà luogo un lungo, incerto ed estenuante incontro di scacchi".
I club fondatori della SuperLega hanno di fatto violato qualche norma che giustifichi sanzioni pesanti da parte dell'Uefa?
"L'art. 49 dello Statuto UEFA dispone che detta confederazione ha giurisdizione esclusiva di organizzare le competizioni ufficiali in Europa cui partecipano propri membri (Federazioni nazionali) o loro club affiliati. Qualsiasi diversa competizione organizzata sul territorio europeo necessita della preventiva approvazione della UEFA. Lo stesso Statuto FIFA prevede che tutte le competizioni dovrebbero essere organizzate o riconosciute dall’ente competente al loro rispettivo livello, dalla FIFA a livello globale e dalle confederazioni a livello continentale. Evidente, dunque, che una operazione del genere si ponga espressamente in violazione dei principi generali che regolano l'attività del calcio organizzato".
Per lei è davvero possibile che questa Super League possa partire già ad agosto? Avrebbe ancora senso la Champions League senza molte delle squadre più importanti?
"Penso che non partirà ad agosto, più probabilmente la nuova competizione sarà pronta a decollare nella stagione 2022/2023. La prossima stagione sarà piuttosto quella delle grandi manovre, delle negoziazioni finalizzate a comporre uno strappo senza precedenti nella recente storia del calcio. Di certo la Champions League sarebbe drasticamente ridimensionata: mi chiedo come reagiranno sponsor e broadcaster che già hanno assunto impegni con l'UEFA per le prossime edizioni della manifestazione, dando per scontata la partecipazione dei 12 club 'scissionisti'".
Passiamo alla Serie A. La Lega Serie A può davvero escludere Milan, Inter e Juventus dal campionato? Cosa può succedere?
"La FIGC è un'associazione di diritto privato, ancorché avente anche funzioni pubblicistiche, affiliata alla UEFA. Ne consegue che, ritenendo la fuoriuscita dal cd. 'calcio organizzato' una grave violazione dello Statuto, basato sul principio del riconoscimento dell'istituzione continentale, della meritocrazia sportiva, dei meccanismi di promozione/retrocessione, la FIGC potrebbe - autonomamente o su invito delle istituzioni sovraordinate - infliggere sanzioni ai club partecipanti alla SuperLega. Sanzioni che potrebbero arrivare anche all'esclusione dalle manifestazioni".
Se questa ipotesi si verificasse, Atalanta, Napoli, Lazio e Roma (al momento) andrebbero in Champions? C'è anche la possibilità che il titolo non venga assegnato all'Inter, "regalandolo" alla squadra meglio classificata in questa Serie A?
"Non penso che gli scenari possano essere questi, per la ragione già espressa. Per quanto in uno stadio avanzato, ritengo che la SuperLega non partirebbe comunque prima della stagione 2022/2023 e le organizzazioni sportive avranno tutto il tempo per non farsi trovare impreparate qualora lo strappo non si ricomponga. L'auspicio è sempre quello che i campionati non si decidano a tavolino, ma sul campo".
Addirittura si parla del fatto che i calciatori coinvolti nelle squadre che parteciperanno alla Superlega non potranno prendere parte ai Campionati Europei e Mondiali, oltre a non poter essere convocati dalle rispettive nazionali. E' possibile una cosa del genere?
"E' una ipotesi che può verificarsi, di certo è uno spauracchio che non può tenere indifferenti i calciatori interessati. La FIFA World Cup, appunto, è organizzata dalla FIFA e vi partecipano le federazioni affiliate alle varie confederazioni. E' evidente, dunque, che se i 12 club costituissero una società privata che si ponga in concorrenza delle istituzioni calcistiche attualmente esistenti, organizzando una competizione esterna al circuito ufficiale, una presa di posizione altrettanto drastica non sarebbe da escludere".
Se questa Superlega si concretizzasse, quanto aumenterebbe il gap tra i club partecipanti e non?
"Aumenterebbe in maniera rilevantissima. Le risorse derivanti dalla SuperLega assorbirebbero gran parte di quelle attualmente destinate alla Champions League, con conseguente incremento dei ricavi in mano a pochi club a scapito di molti, anche importanti e con grande seguito, che sarebbero esclusi da tale super elite. Inoltre, la prevedibile perdita di appeal del campionato italiano, che per Juventus, Inter e Milan diventerebbe indubbiamente competizione secondaria rispetto alle numerosissime gare da disputare in SuperLeague, potrebbe determinare un disinteresse da parte di sponsor e broadcaster e la conseguente riduzione delle risorse da distribuire tra i club partecipanti". Milan in emergenza totale: quattro titolari in forte dubbio. La probabile formazione di Pioli
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