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Eranio: "Rinnovo Leao? Credo che il Milan si sia stufato" | ESCLUSIVA (getty images)
Conclusa la prima parte di stagione, il Milan dopo 15 giornate di Serie A si trova al secondo posto ad otto punti di distanza dal Napoli capolista. Un risultato più o meno in linea con quanto visto nella passata stagione, con il plus però di aver superato il girone di Champions League e aver ottenuto la qualificazione agli ottavi di finale. Abbiamo parlato della stagione dei rossoneri vista fin qui con l'ex centrocampista Stefano Eranio.
Che campionato è stato quello visto fin qui? "Se lo paragoniamo a quello che ha fatto il Milan l'anno scorso, non è riuscito a dare molta continuità di prestazione. Anche se per molte partite ha sempre imposto il proprio gioco, però ha perso qualche punto con squadre inferiori e sono punti che ti fanno vincere il campionato. Con le piccole non devi sbagliare mai, quest'anno è successo il contrario. In alcune partite è riuscito a trovare i tre punti sul filo del rasoio, dopo prestazioni un po' in calante. Non si è vista la squadra spumeggiante dell'anno scorso".
Milan che ha fatto due punti su tre contro Sassuolo, Torino e Cremonese... "Anche se è vero che dalla partita con il Napoli ha iniziato a dare quella discontinuità. In quella partita il pareggio è sembrato stretto al Milan, avrebbe dovuto addirittura vincere quella partita e invece ha perso. Ha dato ulteriore forza al Napoli, sono partite che possono dare qualcosa in più e togliere qualcosina. Però il Milan quando ha giocato con il Napoli doveva vincere e invece è andata male. Però sono convinto che adesso con il riposo possa rigenerare tanti giocatori che hanno tirato la carretta e sperando che i nuovi possano entrare nei meccanismi e far fiatare i titolari per conquistare quei punti che servono per avvicinarsi alla vetta, anche perché molte altre squadre hanno iniziato a galoppare ed è importante anche per il quarto posto. La Juventus è rientrata, l'Inter è rientrata, la Roma che comunque è una squadra non male, la Lazio, l'Atalanta, il Napoli... Ci sono tante squadre per pochi posti, perciò bisogna iniziare di nuovo a fare sul serio".
Il Milan ha steccato qualche partita in campionato, ma ha anche ottenuto la qualificazione agli ottavi di Champions. "Non si può dire che non sia un buon risultato. La coppa campioni toglie energie, proprio per questo ho parlato dei cosiddetti nuovi: De Ketelaere, Adli, Dest, Origi che non riesce a trovare il gol facilmente. Sono giocatori che devono adattarsi un po' al primo anno al campionato italiano che non è semplice. E' successo anche a Leao negli anni precedenti. Le prestazioni del Milan però sono state un po' altalenanti, ha anche rischiato di non vincere e pareggiare alcune partite proprio per l'andamento di Leao che, ultimamente, non sta dando continuità perché è dall'inizio dell'anno che sta strappando tutte le squadre avversarie e non è possibile mantenere una forma strepitosa per tutto l'anno. Perciò il calo di Leao è combaciato un po' con il calo di risultati del Milan, perciò sarebbe molto importante che questo giocatore al rientro possa comunque dare il suo contributo perché penso che per questo Milan sia fondamentale".
Leao continuerà a dare il suo contributo al Milan anche negli anni successivi o andrà via al termine della stagione? "Io penso che si saprà presto. In questo momento il coltello dalla parte del manico ce l'ha il giocatore, perciò se non gli dai i soldi che chiede se ne andrà. Io penso che il Milan si sia un po' stufato di questa situazione e, a questo punto, stia già lavorando per un rimpiazzo di Leao e venderlo però ad una cifra che possa accontentare il club e rimpiazzarlo con un calciatore di qualità. E' un peccato perché le squadre grandi solitamente i giocatori all'occhiello cercano di tenerli e rinforzare la squadra per ulteriori traguardi. Il problema è che ormai la Legge di Bosman permette che alcuni giocatori pretendano e vogliano quello che secondo loro valgono, ma non è così perché per la società diventa a volte difficile accontentare e si va fuori a quei paletti che molte volte rischi anche di spezzare lo spogliatoio. Se dai otto milioni a lui, gli altri chiedono non magari quelle cifre ma vogliono avvicinarsi. Così si inizia ad andare fuori gli equilibri".
Questo discorso potrebbe essere fatto anche per Bennacer? Anche lui è in scadenza nel 2024... "Di Bennacer, secondo me, ne trovi in giro, è un po' più semplice rimpiazzarlo. Non dico che non sia un buon giocatore. E' andato via Kessie, e secondo me era un giocatore forte e di qualità che riusciva anche a fare i gol. Era importante per il Milan. Bennacer, secondo me, è un po' più semplice trovare un giocatore che fa il lavoro che fa lui. Mentre Leao è uno che ti spezza le partite. E' anche vero che deve migliorare l'atteggiamento, lo ha già migliorato notevolmente, però son giocatori che hanno margini di miglioramento e pur giocando con un atteggiamento non proprio al 100% positivo è uno che ti spacca la partita. Quando è in condizione non esiste tenerlo perciò Leao è un peccato poterlo perdere, mentre invece Bennacer è giusto che possa guadagnare il giusto ma non che possa chiedere cifre esorbitanti perché, ripeto, secondo me è un po' più semplice da gestire".
Il Milan nel 2023 abbraccerà nuovamente diversi calciatori. Tra questi Maignan e Ibrahimovic: quanto saranno fondamentali per Pioli riaverli a disposizione? "Anche lo stesso Calabria. Se sento le altre squadre, come la Juve che non ha avuto Pogba, Di Maria e Chiesa, anche il Milan ha perso strada facendo Florenzi, Calabria, Maignan, Ibrahimovic... Sono giocatori che non puoi regalare agli avversari, anche perché alcuni ti danno la possibilità di far rifiatare alcuni giocatori. Uno su tutti dico Kalulu che è uno che ha fatto il terzino e il centrale, uno che ha giocato tantissimo e che menomale non ha avuto problematiche. Maignan credo che sia uno dei portieri più forti al mondo, è un regista difensivo ed è un portiere che per fargli gol devi trovare il jolly. Ibra è un punto di domanda. E' un giocatore straordinario, anche per la personalità e soprattutto per il gruppo perché è un trascinatore. Si spera che possa rientrare, anche se gioca 20 minuti come faceva Altafini ai tempi della Juve è un giocatore che fa sempre paura. Pur andando a velocità minore è uno che porta sempre due uomini alla squadra avversaria pur avendo una carta d'identità non indifferente. Lascerà il Milan e il calcio in base a come rientrerà e come si sentirà, ma è un giocatore fondamentale". Il Milan nel cuore: conosciamo meglio il capitano della Primavera Andrei Coubis
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