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ESCLUSIVA – Bellucci: “Milan, credi allo scudetto. Ibra fenomeno” / News
ULTIME NOTIZIE MILAN NEWS - Ecco la nostra intervista esclusiva a Claudio Bellucci, ex attaccante di Serie A e attuale vice allenatore della nazionale azera
ULTIME NOTIZIE MILAN NEWS - Di Alessandro Schiavone
La redazione di PianetaMilan.it ha intervistato in esclusiva Claudio Bellucci, ex attaccante in Serie A e attualmente vice allenatore della nazionale azera. Ecco il suo pensiero sul Milan attuale e i ricordi del passato:
Sedici anni dal suo primo sbarco in Italia, Zlatan Ibrahimovic sta facendo ancora faville in Serie A. Merito suo o demerito delle difese italiane se a 39 anni fa ancora tanti gol? C’e’ chi dice che fa gol perche’ il campionato italiano si e’ indebolito..
"Sono frasi buttate là, Ibrahimovic segna perché è fortissimo. Ibrahimovic è sempre stato forte ma quello che stupisce è che è ancora forte a quest’età. Insomma il Milan ne ha tratto un beneficio incredibile. Il Milan ha due condottieri, uno in panchina e uno in campo. Senza nulla togliere ad un grande allenatore come Pioli perché a lui va il grandissimo merito di averlo collocato come chioccia dei ragazzi. Pioli è stato molto bravo ad inserirlo ma Ibrahimovic oltre ad essere un grandissimo giocatore è anche bravo a farsi ascoltare dalla squadra. Io non lo conosco personalmente, Ibra appare molto burbero ma magari è il primo a fare una carezza a un ragazzo giovane se sbaglia. Ibra è un fenomeno ma senza i ragazzi giovani che gli corrono intorno non potrebbe fare miracoli. A mio modo di vedere è bastone e carota".
Lo Scudetto è alla portata del Milan?
"Io lo spero perché il campionato italiano ha bisogno di una sorpresa. Negli ultimi anni la Serie A è stata un’egemonia incontrastata. Spero in una sorpresa, sarebbe bello se lo vincesse il Milan, ma non perché non sono contento se lo vince la Juventus; i bianconeri hanno sempre meritato. Ma per cambiare, per dare nuovi stimoli alle altre squadre sarebbe bello se lo vincesse un’altra. Il Milan deve crederci, ha le carte in regola".
Lei ha sfidato tanti grandi difensori in Italia. Qual è stata invece la difesa più forte?
"Una su tutte era la difesa del Milan di Capello. Sebastiano Rossi, Tassotti, Costacurta, Maldini, Baresi. Con Desailly e Albertini davanti. Erano giocatori di altri tempi. Ma non lo dico io, lo dicono i risultati che hanno ottenuto. Quel Milan è rimasto nella storia. Poi mi ricordo il Parma, ma anche la stessa Sampdoria aveva grandissimi giocatori. Ma non puntavano a vincere lo scudetto ed è quella la domanda che ti fai ora. Invece oggi i più grandi giocatori giocano nelle prime tre squadre, compresa l’Atalanta".
Un paragone tra la sua Serie A con quella di oggi.
"Ai miei tempi i grandi giocatori arrivavano prima in Italia, volevano venire a dimostrare di essere i più bravi qui da noi. Ora qualche grande giocatore arriva a fine carriera come Cristiano Ronaldo, Ibrahimovic, Ribery e tanti altri che vengono qui e fanno la differenza comunque. Ma prima era molto difficile fare la differenza, dovevi essere veramente un grandissimo giocatore".
C’è una spiegazione per questo?
"Tutti i più grandi difensori giocavano in Italia e questa purtroppo è la verità. Mi ricordo che ai miei tempi quando si arrivava in doppia cifra era un grandissimo risultato, soprattutto per un calciatore che giocava in una squadra che lottava per retrocedere".
Adesso si fanno tanti gol e le partite finiscono "tanto a poco"
"È vero che ne trae beneficio lo spettacolo, però gli allenatori non sono molto contenti. Noi italiani abbiamo fatto scuola di come si mette in campo una squadra e come una squadra minore può giocarsela alla pari contro una squadra più forte".
Cosa pensi di questa nuova generazione di talenti italiani?
"Abbiamo giocatori giovani fortissimi che faranno la storia del nostro calcio da qui in avanti e Mancini l’ha capito. Chi? Pellegrini, Barella, Berardi se si conferma e Donnarumma, che è fortissimo e farà la storia del calcio italiano. Cosi come Romagnoli e Tonali".
Chi è il giocatore più forte con cui hai giocato?
"Gli ex Milan Seedorf e Gullit sono i più forti. Poi Mihajlovic e Signori. Ruud nonostante fosse a fine carriera ha fatto il record di gol in Serie A quando era alla Sampdoria. Diciamo che il miglior anno realizzativo l’ha fatto quando era alla Sampdoria. Io ho avuto la fortuna di giocare con grandissimi campioni e sopratutto grandissimi uomini".
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