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ESCLUSIVA PM – Ivan Basso: “Il Milan tornerà grande con il mio amico Montella. In attacco vorrei…”

Donato Bulfon

La redazione di PianetaMilan.it ha incontrato l'ex campione di ciclismo Ivan Basso, grande tifoso rossonero. Ecco le sue parole sul momento milanista

Vincitore di due Giri d'Italia (nel 2006 e nel 2010, ndr), ma anche secondo (nel 2005, ndr) e terzo (nel 2004, ndr) al Tour de France. Ivan Basso, oltre che ad essere stato un grande campione di ciclismo, è anche un grande tifoso del Milan. Noi di PianetaMilan.it lo abbiamo incontrato: ecco le sue parole in esclusiva.

Ivan, sappiamo che tu sei un grande tifoso rossonero. Ma cos'è per te il Milan? "Sono da sempre milanista ed è una passione che si è rafforzata nel tempo. Sono stati tanti i giocatori che mi hanno avvicinato ai colori rossoneri, ma come non si può non citare il trio olandese formato da Ruud Gullit, Marco Van Basten e Franklin Rijkaard. Tre fenomeni con i quali il Milan ha vinto tutto. Io ero un ragazzino e ho vissuto alla grande quegli anni, quando quella meravigliosa squadra ci faceva vincere scudetti, Coppe Campioni e Intercontinentali. Ma oltre agli olandesi, come non citare i vari Franco Baresi, Paolo Maldini, Roberto Donadoni, Alessandro Costacurta, grandi campioni in tutto e per tutto, come ad esempio anche Gennaro Gattuso, Andrea Pirlo, Massimo Ambrosini, Andriy Shevchenko, Kakà e tanti altri. La mia passione rossonera è forte e la sto trasmettendo ai miei figli, uno dei quali sta già facendo la trafila delle giovanili al Vismara".

Cosa ne pensi del nuovo corso milanista e del mercato portato avanti dalla nuova dirigenza? "Bisogna ringraziare innanzitutto il presidente Berlusconi, che secondo me nell'immaginario collettivo resterà sempre "il Presidente". Lo aveva detto e così è stato: 'Cederò il Milan soltanto a chi mi darà la garanzia di un rilancio della squadra, a partire dal rafforzamento sul mercato'. E il grande mercato che sta facendo la nuova società, per mano di Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli, lo dimostra".

Il Milan può tornare grande? "Sono molto ottimista, soprattutto perché alla guida dei rossoneri c'è un mio grande amico, Vincenzo Montella, appassionato di ciclismo e con il quale parlo spesso. Ho conosciuto diversi tecnici rossoneri, dato che abito molto vicino a Milanello (Cassano Magnago, ndr) ma anche per il mio lavoro, ma con Vincenzo c'è una vecchia amicizia che ci lega ed è con lui che ho un rapporto più stretto. Nello specifico, comunque, evito di andare troppo oltre nel chiedergli i dettagli della situazione milanista. Sono però davvero felice che lui alleni la squadra del proprio cuore e vedo in lui tanto entusiasmo nel riportare il Milan presto in alto. So quanto impegno ci metta in tutto, le ore che passa chiuso in stanza con i suoi collaboratori per cercare le soluzioni migliori ai problemi e per variare gli schemi di gioco della squadra. Per questo non sono d'accordo con chi critica a prescindere. Ho sentito in giro, soprattutto negli anni passati, tante critiche e scetticismo verso i rossoneri, con molti tifosi che sembravano quasi tifare contro la propria squadra. Questo non ha senso! La squadra si tifa sempre e comunque, soprattutto nei momenti difficili, quando criticare serve a poco ma serve essere uniti. Ed è anche per questo che non posso che ringraziare il presidente Berlusconi e Adriano Galliani per i 30 anni di successi".

L'arrivo di Bonucci da una rivale come la Juventus, può spostare gli equilibri? "Sinceramente non me lo sarei mai aspettato che potesse arrivare, sappiamo tutti che giocatore sia Leonardo, un campione capace di poter essere determinante sia in campo ma anche nello spogliatoio. Sono ancor più contento, però, della conferma di Gianluigi Donnarumma, cosa essenziale per il rilancio definitivo delle ambizioni della squadra. Sono convinto comunque che il mercato ancora non sia chiuso, anzi. Credo che qualche elemento arriverà ancora. Chi vorrei? Forse è fantacalcio, ma io riporterei a Milanello Zlatan Ibrahimovic, d'altronde l'ultimo Milan forte è stato il suo. L'occasione è ideale: è senza squadra e non vede l'ora di tornare in campo per dimostrare di non essere finito. Sarebbe quindi il rinforzo perfetto".

Il presente e il futuro di Ivan Basso? "Per il momento sto studiando, lavoro per la Trek-Segafredo e voglio lasciare il segno anche come dirigente. Non voglio essere ricordato tra dieci anni come quello che ha vinto il Giro oltre vent'anni prima. Voglio fare qualcosa di importante anche come dirigente, ed avendo amici in ambito sportivo che mi consigliano, è tutto più semplice. Anche con Montella, ad esempio, parliamo molto spesso in questo senso".

Chi sarà il nuovo Basso? "Sono tanti i ragazzi che possono avere successo nel ciclismo, toccherà a noi essere bravi nello scovarli. Quando si dice che in questo sport non ci siano più talenti, si dice il falso, perchè in quel caso siamo noi dirigenti a non essere stati bravi a trovarli".

Ci sono altri due grandi rossoneri nel ciclismo che conta, cioè Vincenzo Nibali e Fabio Aru. Che stagione è stata la loro? "Di tutto rispetto, anzi molto positiva, contando che c'è ancora la Vuelta di Spagna da correre. Io sono del parere che non bisogna criticare il lavoro di chi si impegna duramente per un obiettivo e poi non lo raggiunge. Ci sono anche gli altri corridori che danno la vita per vincere e altri fattori che possono entrare in gioco, ma arrivare terzo ad un Giro e quinto ad un Tour sono per me grandi risultati. So bene cosa significa lottare per le prime posizioni nei grandi giri, e non criticherò mai chi lotta e suda per grandi obiettivi, a maggior ragione se un collega".

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