Che il Milan sia alla ricerca di un direttore sportivo è ormai cosa nota. Quattro i nomi letti finora sui giornali: Andrea Berta (ex ds dell'Atletico Madrid), Fabio Paratici (ex Juventus e Tottenham), Igli Tare (ex Lazio) e François Modesto (ex Olympiacos e Monza), tutti curiosamente senza squadra e tutti profili completamente diversi. Si va dal dirigente affermato ed esperto, come Berta, al giovane più acerbo, come Modesto. Curriculum alla mano, due professionalità completamente differenti. Logico quindi domandarsi quale sia la strategia rossonera. Che tipo di figura serve al Milan e su chi si stanno orientando? Ecco quanto ci risulta.


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ESCLUSIVA, Rivoluzione Milan? Le scelte di Cardinale: esclusi due DS
Dirigenza, sarà rivoluzione totale?
—Dopo aver fatto le nostre opportune verifiche, vi possiamo dire che l'intenzione attuale di Gerry Cardinale non è quella di azzerare i vertici societari del Milan, effettuando una rivoluzione totale. Ipotesi comunque presa in esame e poi scartata per puntare sulla continuità. L'idea è invece quella di confermare la triade attuale (Ibrahimovic - Furlani - Moncada) aggiungendo però una figura che faccia da trait d'union tra le varie aree societarie e il campo: un direttore sportivo, appunto.
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Questo aiuterà tutti a tornare nelle rispettive aree di competenza: Ibrahimovic advisor della proprietà, Furlani AD e Moncada allo scouting, senza più sovrapposizioni e sdoppiamenti di ruolo. Al momento infatti sono tutti fuori focus: Moncada è chiamato a fare il direttore tecnico e sportivo (senza neanche averne il tesserino), Furlani le trattative di mercato (oltre a ciò che compete a un amministratore delegato), Ibrahimovic - che nelle intenzioni di Cardinale dovrebbe solo riportare a Redbird eventuali problemi - è costretto oggi a fare il frontman comunicativo e il cane da guardia a Milanello di uno spogliatoio parecchio problematico.
Chi sarà il direttore sportivo del Milan
—L'aggiunta di un direttore sportivo andrebbe così a colmare molte lacune, inserendo una figura operativa sul mercato, 'parlante' e onnipresente con la squadra. Da qui la domanda: quindi, chi sarà il nuovo ds rossonero? La decisione non è ancora stata presa, ma da quello che mi è stato detto non sarà al 99% Fabio Paratici, dato da molti oggi in pole per questo ruolo, e al 100% non sarà nemmeno François Modesto, ritenuto troppo vicino all'agenzia di Beppe Riso. Da quel che ci risulta, possiamo dunque escludere queste due candidature.
Tra quelle prese in esame all'inizio, Berta è certamente la figura più internazionale e di comprovata esperienza, ma forse quella meno adatta ad inserirsi nel famoso 'gruppo di lavoro'. Un suo inserimento richiederebbe una libertà di manovra che oggi il Milan non sembrerebbe disposto a garantire. Discorso diverso, invece, per Igli Tare, già abituato a lavorare d'insieme e alle dipendenze di un presidente esigente, invasivo e ingombrante come Claudio Lotito. Ad oggi, dunque, la figura che attualmente riscuote più consensi è proprio quella dell'ex Lazio. O un profilo simile al suo. Non sono infatti da scartare altre candidature, magari di direttori sportivi oggi occupati. Potrebbero emergere altri nomi.
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