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Dominik Stolz contro Bakayoko e Laxalt in Milan-Dudelange (GETTY Images)
ULTIME NOTIZIE MILAN NEWS - (di Alessandro Schiavone)
Ex giocatore del Dudelange, ora in forza al Swift Hesperange, Stolz segnò il gol del momentaneo pareggio (1-1) nella sconfitta per 5-2 contro il Milan a San Siro nell'edizione 2018/2019 di Europa League. Ha anche esperienze in Bundesliga 2 con il Sandhausen.
Ciao Dominik, che ricordi hai di quel Dudelange-Milan del settembre 2018 che fu la partita inaugurale di una squadra lussemburghese in una competizione europea?
"Tocca dire che in quei giorni c'era grande attesa in tutto il Lussemburgo per l'arrivo del Milan e noi giocatori del Dudelange non vedevamo l'ora di affrontare un grande club del genere. Aver compiuto l'impresa di qualificarsi ai gironi del Europa League per la prima volta nella storia e poter giocare contro il Milan era un momento speciale per noi tutti. Poi, nei giorni che precedevano la partita eravamo tutti molto nervosi, c'era tanta tensione e allo stesso tempo tanta cautela perché nessuno voleva farsi male in allenamento e mancare l'appuntamento, tutti volevano giocare. Ripeto: giocare la prima volta in Europa League contro il Milan fu pazzesco, è stato tutto perfetto, tutti i tasselli erano al posto giusto quel giorno".
Quale squadra volevate pescare nei sorteggi?
"Il Milan faceva parte di una delle prime tre squadre che ognuno di noi voleva pescare insieme a Chelsea e Arsenal. Io personalmente sognavo di affrontare il Milan, una squadra inglese oppure una della Liga. La mia prima scelta però era il Chelsea. Poi il Milan e l'Arsenal. Ma dopo il sorteggio ero molto felice e non potevo lamentarmi. È stato emozionante poter sfidare il Milan".
Nella partita di andata in Lussemburgo con il risultato inchiodato sullo 0-0 andasti vicino al gol con un tiro al volo. Prima del gol di Gonzalo Higuain nella ripresa. Al ritorno a San Siro ti sei comunque rifatto, segnando il gol del momentaneo 1-1 a sei minuti dall'intervallo...
"Tante cose mi sono passate per la testa in quel momento e non sapevo come esultare, stavo vivendo un sogno. Mi ero messo tanta pressione addosso perché ero a secco e volevo segnare in Europa League a tutti i costi e poi era già la penultima gara del girone. È stato incredibile segnare il mio primo gol in Europa League a San Siro. Un gol bellissimo e allo stesso tempo importante perché era il gol dell’ 1-1. È stato senza dubbio il miglior momento della mia carriera e mai niente potrà essere paragonato a quel gol per me".
Doposei minuti nella ripresa Dave Turpel vi porta in vantaggio: il piccolo Dudelange era in vantaggio per 17 minuti a San Siro contro il Milan, sette volte vincitore della Champions League. Poi avete subito 4 gol in 14 minuti con tanti errori individuali. È stata la vittoria del Milan o la sconfitta del Dudelange?
"Diciamo che il Milan non era in giornata mentre a noi riusciva quasi tutto quella sera, eravamo in un momento di grazia e perciò credo che sia stata una sconfitta del Dudelange, senza nulla togliere al Milan. Dopo il 2-1 abbiamo concesso troppo e alla fine abbiamo pagato per alcuni errori individuali. Ripeto, fino al 2-2 avevamo tutto sotto controllo e avevamo concesso poche occasioni da gol ai rossoneri. In campo si avvertiva la tensione dei tifosi del Milan sugli spalti. L'autogol di Tom Schnell peró complicò le cose. È stata una deviazione imparabile per il nostro portiere Landry Bonnefoi che qualche minuto più tardi poi fece una papera sul gol del 3-2 non parando un tiro centrale da 28 metri (di Hakan Calhanoglu ndr). Abbiamo perso anche per colpa della serata no del nostro portiere (ex Juve) e se a quei livelli fai troppi errori individuali, perdi. Oggi possiamo ritenerci soddisfatti perché abbiamo giocato una grande partita, non siamo andati a Milano per difenderci e perciò meritavamo di più quella sera. Sbancare San Siro sarebbe stato storico per un club lussemburghese e noi a fine partita eravamo tutti molto delusi negli spogliatoi. Abbiamo sfiorato il colpaccio. È stata una partita combattuta e spettacolare per i tifosi, ma il 5-2 è stato un risultato bugiardo".
Rimasi sorpreso che il Milan non si qualificò al turno successivo?
"Sì, non ci credevo. Dopo il sorteggio pensavo che il Milan si qualificasse da primoin classifica e che Betis e Olympiacos si sarebbero date battaglia per il secondo posto nel girone. Ma sul piano del gioco il Betis era superiore al Milan e anche affrontare l'Olympiacos in Grecia non è stata una passeggiata. Ci sta di uscire con due squadre cosi forti per il Milan".
L'avversario più forte di quella sera?
"Direi Bakayoko che era un colosso a centrocampo e mi era piaciuto molto. Ma anche Zapata non era male. Io però avevo a che fare con Laxalt sulla fascia ma l'uruguaiano non fa di certo parte dei migliori che ho affrontato in carriera. Poi c'era un bomber di razza come Gonzalo Higuain e Hakan Calhanoglu. Due giocatori molto pericolosi".
Raccontaci di quel retroscena con Calhanoglu a fine prime tempo...
"A fine prime tempo gli ho chiesto in tedesco se potevo avere la sua maglia a fine partita. Sapevo che tanti di noi la volevano e lui mi ha risposto che non ci sarebbero stati problemi e a fine gara mantenne la promessa e io gli diedi la mia. Lo conosco da tanto tempo, da giovani ci siamo incrociati tante volte ai tempi del Sandhausen. Vivevo vicino alla sua Mannheim e lo incontravo spesso in città. Un giorno siamo andati a bere un caffè con altri giocatori ma non so se lui si ricordava ancora quando gli chiesi la maglia. All'andata poi scambiai la maglia con Laxalt".
Calhanoglu era già un grande giocatore nelle giovanili?
"Era promettente, ma non avrei mai detto che raggiungesse certi livelli. All'inizio della sua carriera, quando era a Karlsruhe, aveva molte difficoltà e fece fatica. Poi lo acquistò il Bayer Leverkusen e lì fece il salto di qualità diventando il miglior giocatore della rosa. Effettivamente il sistema di gioco del Bayer aiutò molto la sua crescita. Poi il passaggio al Milan e le difficoltà iniziali, ma aveva solo bisogno di tempo e ora sta dimostrando che è un grande giocatore e che vale i soldi che il Milan spese per strapparlo ai tedeschi nel 2017".
In un’intervista alla Bild l'anno scorso disse che gli piacerebbe giocare nel Bayern Monaco e nel Borussia Dortmund. Ma sarebbe titolare lì?
“Al Bayern sarebbe una riserva perché c'è una concorrenza agguerrita nel suo ruolo. I bavaresi hanno troppi giocatori forti, soprattutto dietro le punte e sulle fasce. Ma al Borussia Dortmund sarebbe un perno della squadra e un titolare indiscusso; perfetto per prendere l'eredità di Marco Reus che ha 31 anni”.
Cosa pensi della rinascita del Milan?
"Sono molto contento perché è un grande club. Individualmente tanti giocatori sono migliorati, tipo Calhanoglu che è più forte e decisivo rispetto a due anni fa. E poi i rossoneri si sono rinforzati molto con Ibrahimovic che la butta sempre dentro. Ma non credo che il Milan faccia già parte delle migliori 6-7 squadre in Europa. C’è ancora differenza con Manchester City, Bayern Monaco e il PSG. Ma quest’anno può vincere lo Scudetto grazie anche alle difficoltà di Juventus e Napoli".
Cosa pensi dell'obbiettivo del Milan Ozan Kabak? I rossoneri offrirono 15 milioni per comprarlo due mesi fa. No secco dello Schalke. Ma è cosi forte? Lo Schalke 04 è ultimo in classifica e ha già incassato 31 gol in 10 partite di campionato...
"Davvero, il Milan lo vuole? Dico a Maldini di lasciar perdere Kabak, non è un giocatore da Milan. È stato molto deludente in Bundesliga nell'anno solare 2020 ed è finito nel mirino nella critica. I tifosi dello Schalke gli rimproverano scarso impegno e tanti errori individuali. Lo Schalke non vince da 23 partite e Kabak non è esente da colpe. Certo, paga la mediocrità del club ma vedendolo giocare posso dire che non è un buon giocatore. È troppo falloso e prende troppi cartellini. Poi, è una testa calda e non mi riferisco solamente allo sputo ad Augustinsson. Oltre ad essere un giocatore mediocre è un ragazzo con un temperamento focoso molto difficile da gestire. Sono sorpreso che lo cerchino grandi club come Milan e Liverpool. Al Milan dico di lasciar perdere Kabak e di prendere Jérôme Boateng che si svincolerà dal Bayern Monaco l'estate prossima. Il centrale del Bayern sarebbe un colpaccio per i rossoneri. Però anche Elvedi del Borussia Mönchengladbach sarebbe un bel rinforzo per il Milan".
Parlaci di Marcus Thuram.
"È un top player. Segna poco? Si ma gioca spesso sulla fascia. Per me è molto forte. Sa dribblare e ha un bel cambio di passo. E ora è stato pure convocato dalla Francia. Se ha raggiunto certi livelli non è certo per il cognome famoso. Per un difensore è difficile da contrastare perché è rapido e robusto. Deve solo migliorare in fase realizzativa perché spesso ha bisogno di troppe occasioni per segnare ma farà strada. Il suo ruolo preferito? Può ricoprire molti ruoli ma in questo momento gioca sulla fascia sinistra. Come Suso ma dal lato opposto, a Marcus piace accentrarsi e rientrare sul piede destro. È un ottimo giocatore che sta facendo benissimo anche in Champions League quest'anno.. Sono sicuro che prima o poi lascerà il Gladbach. Milan, fidati di me e prendilo. Non te ne pentirai".
Piatek invece sta avendo molte difficoltà in Bundesliga.
"Ha fatto due gol su azione il weekend scorso nel derby ma tocca dire che è stata una vera delusione finora in Germania. A me non piace, è stato un acquisto sbagliato da parte dell'Hertha Berlino. In Germania c'è chi lo definisce un bidone (ride ndr). Al Milan ha fatto belle cose all'inizio ma in Bundesliga non è esploso ancora. Non so se è adatto al calcio tedesco".
Ad oggi meglio il portoghese André Silva invece che a Francoforte sta segnando tanti gol
"Assolutamente si. Anche se credo che nello scambio con Rebic ci ha guadagnato il Milan. Il croato con Jovic andava a nozze nella stagione 2018/2019. Ma Silva è un buon giocatore e quest'anno ha già fatto sette gol in dieci partite di campionato. È un ottimo finalizzatore ma lavora anche tanto per la squadra. A Francoforte nonostante le perplessità iniziali sono molto contenti del suo rendimento".
Cosa pensano i tedeschi del Milan?
"Il Milan è sempre stato lo spauracchio del Bayern Monaco 15-20 anni fa. Ogni volta che si affrontavano Milan e Bayern Inzaghi faceva gol a Oliver Kahn. Sono sicuro che il portierone tedesco non dormiva la notte sapendo che si sarebbe ritrovato Inzaghi di fronte (ride ndr). Inzaghi qui in Germania è un mito, tutti lo rispettano. È stato un campione. Poi, Sheva, Maldini, Seedorf.. il Milan aveva uno squadrone all'epoca. Spero che possa tornare ai fasti di un tempo".
Gli ex Milan Mario Balotelli e Kevin-Prince Boateng sono in forza al Monza. Balo fece quella doppietta famosa alla Germania a Euro 2012 e Prince è nato a Berlino da una mamma tedesca e papà ghanese. Cosa pensi del fatto che giocano in Serie B?
"È tanta roba per la Serie B italiana avere due giocatori cosi. Balotelli ha sempre avuto nuove occasioni grazie al nome ma si vede che ormai poche squadre sono disposte a garantirgli un'altra chance. È triste che sia caduto cosi in basso e che abbia sprecato il suo talento immenso. Questa è la sua ultima spiaggia. Se fallisce anche a Monza è davvero finita. Boateng? Se avesse rinunciato a qualche soldo durante la sua carriera ora sarebbe ancora in Bundesliga o in Serie A. Brutto vederli in B".
A te piacerebbe giocare con loro al Monza?
"Si sarebbe un sogno. Se mi chiamasse il Monza non direi di no. Io, Balo e Prince che tridente! ".
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