"Sicuramente Quello che più mi ha impressionato è stato Donnarumma, un predestinato. Aveva 3 anni in meno rispetto a noi e già giocava titolare… ".
Sei rimasto legato a qualcuno di loro dopo il tuo addio al Milan?
"Sono rimasto legato a Calabria, lo sento spesso. Un ragazzo d’oro con cui ho condiviso 10 anni di giovanili fino a poi l’esordio in Serie A".
Tra gli allenatori che hai avuto in Primavera c'è stato anche Filippo Inzaghi. Che allenatore era? E soprattutto, come vivevate il fatto di avere un ex campione come lui in panchina?
"Il giorno dell’annuncio è stato emozionante, lo vedevo segnare in finale di Champions fino a qualche anno prima. A parte gli scherzi, era malato di calcio, già conosceva tutti i giocatori e tatticamente molto preparato. A lui devo anche tanto per avermi fatto esordire in prima squadra".
"Kakà e Robinho due fenomeni. Esordio? Avevo i brividi"
—Nel 2013/2014 arriva la prima convocazione in Coppa Italia contro l'Udinese. Da titolari c'erano giocatori del calibro di Abbiati, Kakà, Balotelli e Robinho. Ti ricordi che emozioni hai provato in quell'occasione?
"La prima chiamata è stata emozionante, ho avuto la fortuna di allenarmi in quel periodo con Kakà e Robinho. Erano due fenomeni".
L'anno successivo fai il tuo esordio in Serie A con il Milan, nell'ultima giornata contro l'Atalanta, entrando al posto di Bonaventura. Ci racconti cos'hai sentito dentro? Cosa ti ricordi del tuo esordio?
"Un’emozione indimenticabile, che porterò dietro con me per tutta la vita. Mi ricordo la bellissima standing ovation a Bonaventura che lì era stato un idolo e mi ha caricato ancora di più. Avevo i brividi".
Poi una serie di prestiti. Hai mai creduto in quella fase di poter tornare in pianta stabile al Milan?
"Ci ho creduto si, ma poi ognuno ha il suo percorso e io avuto il mio, con qualche ostacolo di troppo ma alla fine sono contento di dove sono arrivato".
Ex Milan, Di Molfetta: "Il paragone con Ribery fa piacere. Bernabé l'avversario più forte"
—Come mai è finita con il Milan?
"Diciamo che gli ultimi miei anni con il Milan c’era un po' di confusione con il cambio società, i risultati non erano buoni ecc… Quindi una serie di cose che han fatto sì che io non sia rimasto".
Come hai vissuto i paragoni con Di Canio e Ribery? E a chi ti vedi più simile?
"Posso dire che Ribery è stato uno dei miei giocatori preferiti perché ho anche potuto ammirarlo sicuramente di più rispetto a Di Canio. I paragoni con loro fanno certamente piacere comunque".
Avversario più forte che hai affrontato e compagno più forte con cui hai condiviso il campo?
"Avversario più forte Bernabé. Compagno più forte ho avuto la fortuna di giocare con tanti ragazzi forti, ma quando ero al Milan che mi allenavo con la prima squadra, c’era Menez che mi impressionò tantissimo. Di quelli con cui ho giocato ti direi Ciccio Lodi e Mattia Felici".
Cosa significa vestire la maglia della nazionale, anche se a livello Under?
"La maglia della nazionale è una soddisfazione enorme. Ho avuto anche la fortuna di partecipare all’europeo Under 17 dove però perdemmo in finale contro la Russia".
Ora sei felice, anche se magari dopo l'esordio in A hai spesso giocato in Serie C? E cosa vedi nel tuo futuro?
"Come ho detto prima sono felice e soddisfatto di dove sono arrivato e di come sono maturato in tutti questi anni. Sono anche riuscito a fare un anno di serie B, dopo che la inseguivo da tanto tempo, e ora cercherò insieme ai miei compagni di andare a riconquistarla".
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