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Lazio-Milan, Marelli: “Orsato non ha visto. Inaccettabile la sua reazione” – ESCLUSIVA

L'ex arbitro Luca Marelli, nella nostra intervista escusiva, ha parlato di Orsato e della sua direzione di gara in Lazio-Milan | Milan News

L'ex arbitro Luca Marelli, nella nostra intervista esclusiva, ha parlato della direzione di gara di Orsato in Lazio-MIlan

Salvatore Cantone

Il Milan pensa alla partita contro il Benevento, ma continuano le polemiche relative a Daniele Orsato. L'arbitro è stato protagonista di un clamoroso errore in Lazio-Milan, partita terminata 3 a 0 a favore dei biancocelesti. La squadra di Simone Inzaghi probabilmente avrebbe vinto lo stesso, visto che nel complesso ha meritato la vittoria, ma di sicuro il secondo gol di Correa è stato decisivo per chiudere il match. Il gol dell'argentino, infatti, è stato viziato da un fallo di Leiva su Calhanoglu all'inizio dell'azione. La redazione di Pianetamilan.it ha contattato in esclusiva l'ex arbitro Luca Marelli, che ci ha parlato appunto della direzione di gara da parte dell'arbitro Orsato.

Buongiorno. Cosa pensa dell'episodio relativo al secondo gol di Correa contro il Milan? Il fallo su Calhanoglu sembra netto

"Non possiamo certo parlare di episodio interpretabile (nel senso che l'intensità del contatto può essere oggetto di valutazione soggettiva dell'arbitro) ma di fallo chiaro. Inoltre, guardando le immagini con attenzione, si nota Orsato indicare chiaramente ai calciatori che Lucas Leiva, nella sua interpretazione, ha colpito il pallone. Evidente che l'arbitro, nella circostanza, abbia visto qualcosa che non è mai accaduto. Profondamente diverso dall'episodio Schouten-Lucas Leiva di Lazio-Bologna: in quella circostanza il contrasto era decisamente più lieve e ben si prestava ad una interpretazione soggettiva. Interpretazione soggettiva che, nell'episodio di lunedì, non trova spazio".

L'arbitro Orsato è stato richiamato dal VAR, eppure non ha cambiato idea nonostante il fallo sembrasse netto. Come è stato possibile?

"Puntualizzazione necessaria. Una volta consigliata la OFR, l'arbitro ha tutto il diritto di rimanere sulla propria scelta iniziale. Al limite si discute della valutazione dell'arbitro ma dobbiamo toglierci dalla testa che un arbitro a cui è stata consigliata una OFR debba forzatamente cambiare idea. In tal caso la OFR sarebbe del tutto superflua e le partite sarebbero arbitrare dai VAR, ciò che è inaccettabile concettualmente. Non so cosa sia passato per la testa di Orsato. Di certo c'è che il comportamento assunto prima, durante e dopo tradiscano un certo malcontento per quella revisione consigliata dal VAR Mazzoleni, a tal punto che la review dura solo 11 secondi totali, troppo pochi per poter valutare con la dovuta serenità l'episodio. Ancor più grave la reazione durante il rientro in campo: non è accettabile che un arbitro si rivolga in quel modo a dei colleghi che stavano semplicemente assolvendo al proprio dovere. Tra l'altro correttamente perché l'unica scelta sbagliata è quella di convalidare la rete".

L'arbitro Orsato ha il suo modo di arbitrare: ha grande personalità e spesso lascia correre l'azione. Possibile che in questo caso abbia peccato di presunzione? La sensazione è che avesse già deciso prima di andare al monitor

"Come già detto, non ho la minima idea di cosa sia accaduto prima, durante e dopo la review: se potessi entrare nella testa di una persona, probabilmente sarei oggetto di studio della NASA. Battute a parte, quella di lunedì è una gara atipica: Orsato è apparso fin dai primi minuti stranamente nervoso, ciò che non gli capitava da parecchio tempo, almeno un paio d'anni. Per carità, gli arbitri sono esseri umani e può capitare la serata nella quale si adempia al proprio lavoro non nella massima serenità per motivi che possono essere i più vari. Detto ciò è chiaro che Orsato abbia deciso di non vedere con attenzione le immagini perché affermare (come pare affermi rientrando in campo) che il giocatore della Lazio abbia preso il pallone significa o non aver visto le immagini o averle solo osservate senza guardarle"

Ancora oggi sembra che non ci sia uniformità di giudizio: alcune volte il VAR interviene, mentre in altre no, nonostante a volte ci siano degli episodi clamorosi. Come pensa si possa migliorare da questo punto di vista?

Ho difeso spesso a spada tratta Rizzoli dagli attacchi spesso gratuiti di massmedia e giornalisti (o presunti tali). Su questo argomento, però, non me la sento. E' oggettivo che, nelle ultime settimane in particolare, ci sia grande confusione sull'utilizzo del VAR. Purtroppo, essendo una voce in mezzo agli schiamazzi, faccio fatica a farmi ascoltare. Ho evidenziato questo problema fin da Udinese-Torino di un paio di settimane orsono, con una strana OFR di Doveri su suggerimento di Irrati, molto fuori dal protocollo. Ovviamente quella gara non interessava a quasi nessuno e l'episodio rimase sospeso tra cronaca e menefreghismo. Dissi chiaramente che, data la poca mediaticità della gara, l'episodio era passato sotto silenzio ma che il problema sarebbe emerso se fosse capitato in un big match.

Detto, fatto: è capitato".

Effettivamente aveva ragione...

"Inutile negarlo: da un mese a questa parte è praticamente impossibile comprendere se il VAR verrà utilizzato e questo è un problema non da poco. In sintesi significa che le direttive in materia sono ben poco chiare agli arbitri stessi, probabilmente ulteriormente confusi dall'intervista (purtroppo mai smentita ufficialmente) di Rizzoli al Corriere dello Sport, nella quale dichiarò che "tutti gli episodi dubbi andavano rivisti". Una dichiarazione che ha lasciato stupiti gli addetti ai lavori perché andava contro tutte le indicazioni di questi anni e, soprattutto, contro il protocollo che prevede OFR solo per "chiari ed evidenti errori", non certo per "episodi dubbi".

Aspettavo una smentita. La sto ancora aspettando..."

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