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Mesbah: “Milan in testa grazie alla presenza di Ibrahimovic” | ESCLUSIVA

Redazione

Djamel Mesbah, ex terzino rossonero, ha rilasciato delle dichiarazioni su Zlatan Ibrahimovic in esclusiva ai microfoni di 'pianetamilan.it'

Djamel Mesbah ha vestito la gloriosa maglia del Milan dal gennaio 2012 al gennaio 2013. Poche presenze per lui in rossonero, solo quattordici, condite da un gol in semifinale di Coppa Italia contro la Juventus. Oltre a ciò, non ha lasciato particolari ricordi in quel di Milanello ma lui di ricordi, legati soprattutto a Zlatan Ibrahimovic, ne ha parecchi. Abbiamo intervistato in esclusiva proprio Djamel Mesbah, con il quale abbiamo parlato dell'attaccante svedese e della possibilità di trionfo da parte del Milan in campionato.

Cominciamo da Ibra, suo ex compagno in rossonero: ha ancora anni di carriera davanti a sé?

“Chi sostiene che non ne abbia non conosce il valore di Zlatan all’interno dello spogliatoio. Io l’ho vissuto, so che cosa vuol dire…”.

Che tipo di presenza è nell’ambito del gruppo squadra?

“All’esterno lo descrivono come un leader “aggressivo”; in realtà è positivo, molto disponibile nei confronti dei compagni”.

Ritiene di essere migliorato nel corso della sua esperienza in rossonero, grazie a lui?

“Personalmente sì, Zlatan ha contribuito a migliorare me e tutta quanta la squadra. Ma anche adesso, a mio parere, sta accadendo lo stesso…”.

Si riferisce a Leao, Bennacer, Kalulu e Tonali?

“Mi riferisco a tutti quanti. Il Milan è primo in classifica e sono convinto del fatto che i calciatori abbiano trovato gli stimoli giusti grazie alla presenza di Zlatan”.

Scontato sostenere, pertanto, che lei è favorevole al suo rinnovo contrattuale…

“Avendolo vissuto dall’interno, io credo che sia fondamentale per un Milan che abbia ambizioni vincenti. I rossoneri vogliono tornare protagonisti e questa stagione hanno la possibilità reale di affermarsi. Se l’intento è alzare sempre di più l’asticella, non si può prescindere da Zlatan…”.

Ricorda un aneddoto particolare che la lega a lui?

“Ritengo di essermi migliorato nel periodo al Milan, quando c’era anche lui, per il fatto che – in partitella – se ci capitavi in squadra insieme, giocavi solo e esclusivamente per vincere. Era vietato sbagliare. Ma non perché ti rimproverasse in caso di errore, ma per il fatto che a Zlatan riuscivano cose uniche. Per esempio, una volta, Allegri ci mise nella stessa squadra per una partitella. Perdevamo 3-0. A un certo punto, Zlatan segna tre gol di fila. Quando poi il mister stava per fischiare la fine, segna il gol del 4-3 su punizione e vinciamo noi. Qualcosa di incredibile, anche solo da ricordare”.

Ha vissuto dall’interno un Milan competitivo per lo scudetto, proprio come quello attuale. Si sente di sostenere che i rossoneri siano i favoriti numero uno per lo scudetto?

“Vediamo, al momento è difficile sostenerlo. Mancano poche partite e Milan e Napoli sono lì. In più, adesso, è tornata lì anche l’Inter… Di sicuro c’è un fattore a favore della squadra di Pioli”.

Quale?

“Che, questo primato, è frutto di un percorso ben preciso, che comincia da lontano. Circa un anno e mezzo fa ho seguito qualche allenamento a Milanello di Pioli e del suo staff. Si lavorava già, a livello di metodologia di allenamento, per obiettivi importanti. Non avevo dubbi che, in poche stagioni, il Milan sarebbe tornato a competere per lo scudetto”. Trequartista: Milan, che opportunità in Premier! Le ultime news di mercato >>>

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