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Milan, Avv.Grassani: “Squalifica Ibrahimovic? Ecco come è andata” – ESCLUSIVA

Salvatore Cantone

La redazione di Pianetamilan ha intervistato anche l'avvocato Mattia Grassani. Ecco cosa ci ha detto sulla squalifica di Ibrahimovic

Continuano le esclusive di Pianetamilan.it. Oggi intervistiamo l'avvocato Mattia Grassani. Dopo Leandro Cantamessa, che ci ha spiegato nei dettagli la squalifica per un turno di Zlatan Ibrahimovic, anche Grassani ha voluto dirci la sua. In primo piano, come detto, il rosso in Parma-Milan di Ibra, che salterà la partita contro il Genoa, in programma domenica a San Siro. Ecco le parole di Grassani.

Buongiorno Avvocato Grassani. Ci può fare un commento sulla squalifica di Ibrahimovic? Secondo lei è giusta?

"E' giusta nella misura in cui l'art. 9, comma 7, del Codice di Giustizia Sportiva dispone che ' Al calciatore espulso dal campo, nel corso di una gara ufficiale della propria società, è automaticamente applicata la sanzione minima della squalifica per una gara da parte degli organi di giustizia sportiva salvo che questi ritengano di dover infliggere una sanzione più grave'. In altre parole, una volta assunto il provvedimento da parte dell'arbitro, la squalifica per una giornata appariva un provvedimento scontato. Quindi, ogni considerazione sulla correttezza o meno del provvedimento comminato nei confronti del calciatore del Milan andrebbe spostata sul 'cartellino rosso' decretato dall'arbitro, sulle parole pronunciate dal calciatore e sul loro effettivo rilievo disciplinare".

L'avvocato Cantamessa ai nostri microfoni ha spiegato nel dettaglio la differenza tra critica continente e incontinente. Non sembra che in questo caso ci siano ingiurie o offese nelle parole di Ibrahimovic. Lei cosa ne pensa?

"Non conosco esattamente le espressioni utilizzate dal calciatore. Certamente esiste, tra la frase irrilevante sul piano disciplinare e l'ingiuria/offesa una condotta intermedia, comunque sanzionabile dall'arbitro e conseguente dal Giudice Sportivo. Tanto che il comportamento ingiurioso o irriguardoso nei confronti degli ufficiali di gara è sanzionato, dall'art. 36 CGS, con la squalifica per due gare effettive, mentre nel caso di Ibrahimovic lo stop sarà per una sola giornata".

Nelle motivazioni del Giudice Sportivo per la squalifica di Ibrahimovic si parla di "critica irrispettosa". Non si crea un precedente pericoloso, visto che in Serie A vediamo ad ogni gara giocatori che si rivolgono all'arbitro?

"Secondo me no, perché i precedenti di 'critiche irrispettose' sono numerosi. Si tratta di quei comportamenti, come detto, che si collocano a metà strada tra l'ingiuria, sanzionata con due giornate di squalifica, e il comportamento non rilevante sul piano disciplinare. Ad esempio, se un calciatore si rivolge all'arbitro dicendo 'svegliati, cosa c... fischi?', non si tratta di un contegno offensivo ma comunque meritevole di sanzione. La cosiddetta 'critica irrispettosa' che più volte, nella giurisprudenza della Corte Sportiva d'Appello, è stata sanzionata con la sospensione per una gara effettiva".

Secondo lei è effettivamente possibile che l'arbitro Maresca possa aver capito male qualche frase di Ibrahimovic prima di estrarre il rosso? In questo caso è possibile revocare la squalifica? Ci sono mai stati dei casi di questo tipo?

"Purtroppo non lo sapremo mai. Il rapporto di gara fa piena prova rispetto ai comportamenti posti in essere dai tesserati durante la gara. L'unica possibilità che Ibrahimovic potesse evitare sanzioni avrebbe potuto essere rappresentata dall'ammissione, da parte dell'arbitro, dell'errore consistente nella comminatoria del provvedimento di espulsione. Ma così non è stato. A mia memoria, non ricordo episodi simili".