Negli ultimi giorni si è parlato di Marco Asensio, spagnolo classe 1996 del Real Madrid in orbita Milan e a lanciare la notizia è stato Mirko Calemme, giornalista di AS, che noi di PianetaMilan.it abbiamo ascoltato in esclusiva. Oltre che di Asensio, il cui prezzo parte da 40 milioni, abbiamo parlato anche di Brahim Diaz, spagnolo classe 1999 in prestito dai Blancos e di Theo Hernandez, francese classe 1997. Ecco tutte le sue parole.
ESCLUSIVA
Milan, Calemme (AS): “Conferme su Asensio, fa la differenza” | Esclusiva
Abbiamo sentito in esclusiva Calemme su Asensio, accostato al Milan, e non solo. Ecco tutte le ultime dalla Spagna di mercato.
Partirei da Asensio. Il Milan è davvero così forte sul giocatore?
"Io so che è un reale obiettivo del Milan, ho avuto conferme sia da Milano che da Madrid e penso che sia il colpo tecnicamente perfetto per rinforzare l'attacco rossonero. Anche per l'età del giocatore. Mi sembra un'operazione che ha tutto il senso del mondo. Da qui a dire che si farà, ce ne passa".
Qual è nel dettaglio la situazione? Cartellino e stipendio?
"Per ora siamo alle battute iniziali di una trattativa che sarà lunga. Credo che Real Madrid e Milan troverebbero un accordo sul cartellino. È un giocatore in scadenza nel 2023 e almeno a oggi non sembra rientrare nei piani, non si parla di rinnovo. Quindi il Real Madrid vorrà cederlo e monetizzare. Ha uno stipendio tra i 4 e i 5 netti, quindi col decreto crescita il Milan potrebbe garantirglielo. Le richieste per ora sono state superiori, perché ha mercato anche in Premier League, quindi il Milan deve bruciare la concorrenza in questo senso".
I tifosi del Real Madrid sembrano felici di un eventuale addio, dicono sia discontinuo. Che giocatore è davvero?
"Mah diciamo che non è vero, non sono tutti felici. Non sarebbero tutti felici. La verità è che al Real Madrid qualsiasi cosa non sia eccellenza viene criticata, ma Asensio è un giocatore comunque che ha vissuto momenti molto importanti al Real Madrid e parte della tifoseria vorrebbe vederlo di più in campo. Poi c'è anche un'altra parte che lo critica. Per me è un giocatore che in Serie A farebbe non la differenza, di più. Assolutamente, su questo non si può discutere per me".
Pensi ci possa essere un Theo Hernandez bis con lui?
"Sì, anche se forse Theo Hernandez fu ancora più incredibile come affare perché a livello economico penso che Asensio costerà di più. Però è un profilo simile, una situazione simile: un giocatore che il Real Madrid lascia andare e arriva in Serie A e fa la differenza, può ripetersi questa situazione".
Pregio e difetto principale?
"Pregio la tecnica, la capacità di creare superiorità, la facilità di tiro. Un giocatore dalla tecnica straordinaria. Difetto, ha avuto qualche problemino fisico. Deve riprendere continuità e costanza nell'impiego, però è un giocatore che sta bene. Ripeto, per me in Serie A col Milan fa la differenza".
Si fanno tanti nomi, ci sono davvero altre piste che il Milan sta seguendo dal Real Madrid?
"Io credo che per ora la pista reale e concreta sia Asensio, su altri nomi non mi sbilancerei. Anche se ci sono contatti ed è un canale sempre aperto quello tra Milan e Real Madrid, abbiamo visto che sono due società che hanno ottimi rapporti".
Su Brahim Diaz c’è un po’ di confusione. Si parlava di diritto di riscatto e controriscatto, mentre sembra sia un prestito secco. Precisamente qual è la situazione?
"Io ho sempre scritto e saputo che si tratta di un prestito secco biennale, con un accordo sulla parola di discuterne comunque per capire cosa fare. Poi di altri dettagli come riscatto e controriscatto magari ne hanno potuto parlare le parti, ma da quanto risulta a me, e questo posso dire, si tratta di un prestito secco biennale. Come annunciato dal Milan tra l'altro".
Pensi che il Milan punterà ancora su di lui? Il Real Madrid non è più interessato?
"La situazione è ancora da definire. Credo che il Milan possa e voglia valutare la sua permanenza. Credo che il Real Madrid a propria volta voglia capire come si evolve la situazione di Brahim Diaz e come sarà la rosa l'anno prossimo, se può avere bisogno di Brahim Diaz e lui stesso deve decidere se vuole andare eventualmente a giocare poco nel Real Madrid o continuare a essere un titolare o quasi titolare eventualmente nel Milan, dove comunque giocherebbe tanto. Però su Brahim Diaz va fatto un discorso importante: Brahim Diaz fino al Covid era il miglior giocatore del Milan per me. Io ero a San Siro per Milan-Atletico e fece una prestazione clamorosa. È inevitabile pensare che il Covid, quello stop, gli abbia causato qualcosa. Perché non è possibile questo cambio di rendimento così. Brahim Diaz è un giocatore che deve essere recuperato perché quello che ha fatto vedere nei primi tre mesi di questa stagione non è che si inventa: o ce l'hai o non ce l'hai e Brahim Diaz ce l'ha".
Abbiamo accennato prima a Theo Hernandez, in cosa è cresciuto maggiormente da quando ha lasciato il Real? Pensi possa crescere ancora o è già il migliore nel suo ruolo?
"Credo che Theo Hernandez migliorerà ancora in un altro paio d'anni. Diventerà uno dei migliori d'Europa nel proprio ruolo. Già lo è, ma scalerà ancora gerarchie. È migliorato in fiducia in se stesso, maturità, perché è cresciuto anche d'età e ora è anche papà. Il fatto di sentirsi titolare inamovibile in una squadra importante che ha puntato su di lui, con Maldini che lo ha convinto a Ibiza, lo ha aiutato tanto. Aveva bisogno di questo. Farlo al Real Madrid è difficile per tanti motivi. Io l'ho intervistato e l'ho visto sincero quando mi ha detto che vorrebbe restare sempre al Milan: si è legato tantissimo e credo che vorrà restarci davvero a lungo. Buon per il Milan".
Infine un commento sulla lotta Scudetto: tra Milan, Inter e Napoli tutte hanno pregi e difetti. Cosa conterà di più e chi la spunterà secondo te?
"A oggi vedo favorita l'Inter perché ha un calendario ottimo e se le vince tutte è matematicamente campione. E questo, in questa fase visto che siamo ad aprile inoltrato, fa la differenza. Però la vedo favorita leggermente. Per me è tutto ancora stra-aperto tra tutte e tre. Poi il Milan è lì e se la giocherà fino all'ultimo. Anche il Napoli nonostante il KO con la Fiorentina può giocarsela. Può fare la differenza il fatto che la squadra che ha più giocatori che sanno cosa voglia dire vincere uno Scudetto è l'Inter, perché l'ha vinto un anno fa. Questo, arrivati a un certo punto, può fare la differenza. Anche se in panchina tutte e tre hanno allenatori che questa esperienza non l'hanno ancora fatta. Questo potrebbe anche un po' riequilibrare tutto".
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