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Milan Canovi esclusiva Ibrahimovic e RedBird ultime news AC Milan (GettyImages)
Viene considerato il primo procuratore italiano di sempre, Dario Canovi, che in esclusiva ai microfoni di PianetaMilan.it ha affrontato alcuni temi di attualità del Milan, dando la propria opinione. Dal futuro di Zlatan Ibrahimovic, svedese classe 1981, fino alla nuova proprietà rossonera. Ecco tutte le sue dichiarazioni.
Come commenta passaggio di testimone del Milan, da Elliott a RedBird?
“Si sta avverando la famosa soffiata che ebbi due anni fa da un noto procuratore, che preferisco non citare per riservatezza…”
Ossia?
“Ossia che i fondi americani avevano deciso di mettere gli occhi sul calcio italiano e che era, ed è, ormai terminata l’epoca dei presidenti tifosi”.
Quale sarà l’obiettivo di RedBird?
“Credo non cambierà nulla dal punto di vista della politica societaria. Sgombriamo però subito il campo da ogni equivoco: RedBird non ha assunto il testimone del Milan, per improvviso amore per i colori rossoneri. C’è un progetto serio, in termini di fatturare quanto più possibile, alle spalle. In più non si sottovaluti la questione nuovo stadio: gli americani sono notevolmente avanti, anche dal punto di vista progettuale”.
A proposito di avanguardia a livello progettuale: Ibrahimovic può ancora far parte del Milan?
“Da calciatore, sarò secco e forse impopolare, ma la mia risposta è no. In queste tre stagioni non ha dato un apporto concreto al Milan, se non a livello di spogliatoio. Diverso è il discorso legato alla sua immagine…”
Ossia?
“Ibrahimovic è un’azienda a sé. Può fare tanto il dirigente, quanto l’icona del nuovo Milan targato RedBird, ma da calciatore potrebbe sottoscrivere soltanto un contratto a gettone. Non di più. E, secondo me, sarebbe già tanto”.
A livello di obiettivi di mercato invece?
“Mi risulta che sia praticamente tutto fatto per Origi, ottimo colpo. Grande attaccante e notevole esperienza internazionale. Finché non c’era Silva giocava sempre lui. Intendiamoci…”
Per quanto concerne altri versanti?
“Il Milan è l’unica società che, rispetto alle altre, si muove prima. Era praticamente tutto fatto per Botman e Renato Sanches, adesso credo si sia rallentato un po’ tutto l’iter per via del cambio di proprietà. Ma penso proprio che si chiudano…”
Ci sono anche nomi caldi in Italia?
“Penso che per Pioli sarebbe perfetto uno come Berardi, forse è anche giunto il momento che faccia il grande salto. O ora o mai più. Conosco la piazza e la realtà di Sassuolo: è stata estremamente formativa per lui”.
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