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ESCLUSIVA

Pellegatti: “Le parole di Cardinale? Sono perplesso. Devono capire che…”

Francesco Aliperta Redattore 
Il nostro Stefano Bressi ha avuto modo di intervistare Carlo Pellegatti. Diverse le domande sul Milan: da Cardinale a Fonseca e Maldini

Il nostro Stefano Bressi ha avuto modo di intervistare Carlo Pellegatti. Diverse le domande sul Milan: da Gerry Cardinale a Paulo Fonseca, senza dimenticare l'addio di Paolo Maldini e il mercato rossonero. Ecco, di seguito, un estratto delle sue dichiarazioni. Clicca qui per l'intervista completa!

Sulle parole di Cardinale e Furlani, sensazioni ed effetto: "Parliamoci chiaro, siamo rimasti perplessi. Loro hanno questa filosofia, ma devono capire che sono entrati nel mondo del calcio italiano, europeo e milanista. Dobbiamo sicuramente ringraziarli perché hanno sanificato l'azienda Milan, che era in difficoltà. Detto questo e ringraziati, erano riusciti in maniera straordinaria a conciliare risultati e bilancio, grazie ad allenatore e dirigenti. Tutti guardavano al Milan come una società virtuosa, fino al 5 giugno 2023. Quando hanno mandato via Maldini, ma non voglio soffermarmi solo sul suo nome. Su di lui niente da dire, è Maldini, inutile aggiungere altro... Ma mandare via Maldini e cambiare tutta l'organizzazione e le strategie ha comportato, lo dicono i risultati, certo un secondo posto, ma con le ultime 10 giornate con una vittoria e grazie anche alle altre che sono andate peggio di noi. Però ha comportato, in generale, un'annata difficile. Non è stata sufficiente l'esperienza del primo anno gestita dalla dirigenza di Cardinale e nel secondo anno c'è stata l'entrata di Ibrahimovic, ma forse serviva più umiltà e capire perché Elliott, che non è un fondo di Marte, ma americano, con Gazidis, figura che non dobbiamo mai dimenticare; con Furlani, che non era a Milano a Casa Milan, ma era là ed era lui che avallava e faceva da tramite; con Maldini e Massara, abbia fatto bene. Poi può far discutere qualcosa, come l'acquisto di De Ketelaere, può andar più o meno bene. Non è che Elliott ha tirato i conti e poi sono arrivati questi che li hanno allargati. La filosofia è sempre stata la stessa. In questo caso secondo me serviva umiltà e capire. Senza dare ogni volta la "colpa" ai tifosi. I tifosi non sono minus quam, non ci devono dare le lezioni dicendo che bisogna aspettare 5-10 anni creando valore. Perché al bambino che viene con me e tifa Milan e spero che continui a farlo, alla quarta volta che siamo ottavi e l'Inter e la Juventus vincono non puoi dire che però noi stiamo creando valore e tre cinque o dieci anni vediamo. Capisco loro, sono bravi a dare lezioni, ma noi non siamo scemi". LEGGI ANCHE: ESCLUSIVA Pellegatti: “La società tifa Fonseca. Allegri al Milan? So che…”