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Pietro Carmignani Esclusiva Pianeta Milan (foto: Getty Images)
Riguardo all’attualità in chiave rossonera, la redazione di PianetaMilan.it ha intervistato in esclusiva Pietro Carmignani, ex preparatore dei portieri del Milan ai tempi di Arrigo Sacchi. Queste le dichiarazioni.
Cominciamo dalle “fondamenta”: a suo giudizio Maignan è meglio di Donnarumma? “Sì, Maignan ha dimostrato di essere meglio di Donnarumma. E’ stato sicuramente il punto di forza più importante del Milan nella scorsa stagione. Questo lo dico con grande cognizione di causa e senza alcuna ombra di dubbio”.
Archiviata la scorsa stagione, dal suo punto di vista il Milan può giocarsi oggettivamente le sue carte per competere per lo scudetto nell’annata ormai imminente? “Secondo me il Milan parte favorito per lo scudetto. Meriti e bravura sono tutti dalla parte di Pioli. Ci sono tutti i presupposti per fare tranquillamente il bis”.
Ha conosciuto Maldini: avrebbe immaginato, ai tempi, che avrebbe avuto un futuro roseo nelle vesti di dirigente? “Nelle vesti di dirigente sì e soprattutto del Milan. Paolo era un uomo di ampie vedute. Mi ha stupito il motivo per cui ci ha messo oltre dieci anni a assumere questo incarico. Ma, soprattutto, mi ha colpito il motivo per il quale il Milan non lo ha coinvolto per lungo tempo”.
La stupisce il fatto che, insieme a Massara, abbia fatto il possibile per portare in rossonero De Ketelaere? “Io non conosco benissimo De Ketelaere, però mi ricordo quando il Milan, sempre con Maldini, aveva preso Theo Hernandez. Nessuno lo conosceva; adesso è uno dei terzini sinistri più forti in Europa”.
Quanto pesa l’addio di Kessie? “Sarò sincero. Pesa molto. Però ho visto qualcosa di Adli: non è mica male. Secondo me, il Milan è a posto così in mezzo al campo”.
Centrocampo in cui regna incontrastato Tonali. Può aspirare ai gradi di capitano del Milan? “Adesso tutti stanno scoprendo Tonali. Io non ho mai dubitato del suo valore. Nemmeno un anno fa, quando molti chiedevano la sua cessione. In rossonero ha trovato la sua dimensione ideale. Per me, anche grazie a Pioli e allo staff, è stato anche protagonista di un miglioramento caratteriale. Può diventare punto fermo della storia del club”.
A suo giudizio il Milan ha agito correttamente rinnovando Ibrahimovic? “Sì, secondo me è fondamentale all’interno di qualsiasi spogliatoio. Sa quando deve dire le cose e come dirle. Scelta saggissima, non di riconoscenza”.
Dal suo punto di vista Leao è un fuoriclasse? “No, per me non lo è ancora. Sono sempre preoccupato quando sento che i giovani vengono esaltati dopo soltanto una stagione. Quando ero calciatore io, non succedeva così. Bisogna dimostrare di fare la differenza con maggiore continuità. Non è che fai un anno bene ed è a posto così. La qualità c’è, le doti anche, ma Leao non è ancora un fuoriclasse”.
Ha parlato del Milan come la favorita numero uno per lo scudetto. Quali saranno le principali antagoniste? “Il Milan e l’entusiasmo a livello di ambiente in casa rossonera partono in pole. Appena sotto, sul medesimo piano, metto Inter e Milan. Sento parlare tanto della Roma… vediamo. Molti, a mio avviso, sottovalutano eccessivamente Spalletti e il suo Napoli”. Milan, un ex Serie A per la difesa? Le ultime news di mercato >>>
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