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Il mercato e l’attualità rossonera, in un quadro sempre più intenso. Oggi è iniziata infatti la preparazione, con il Milan che ha ripreso ad allenarsi alla guida di Stefano Pioli. L’obiettivo? Certamente difendere lo scudetto. Poi si vedrà.
Riguardo a ciò, la redazione di PianetaMilan.it ha intervistato in esclusiva Federico Giunti, ex calciatore del club meneghino, nonché tecnico della Primavera rossonera sino alla scorsa stagione. Queste le dichiarazioni.
Coma giudica, sin qui, il mercato del Milan? “Fino ad adesso, il Milan è restato alla finestra. Ora, dopo il rinnovo di Maldini e Massara, si entrerà più nel vivo. Penso che l’obiettivo prioritario sia sostituire Kessie”.
Quale può essere il candidato più papabile? “Credo che, per corsa, Renato Sanches sia il calciatore che si avvicina di più a Kessie. Poi chiaro: stiamo parlando di due calciatori completamente diversi”.
Fronte top player invece? Alla corte di Pioli sarebbe meglio uno come Ziyech o come Dybala? “Dybala è fortissimo, però, a mio giudizio, rende al meglio dietro a una punta. Partendo da destra, non si sfrutterebbe al meglio il suo potenziale. Avendo dall’altra parte Leao, è giusto “equilibrare” l’altro versante. Ziyech, sotto questo punto di vista, è una garanzia, fin dai tempi dell’Ajax. E’ anche molto intelligente e duttile tatticamente”.
Ha avuto modo di conoscerlo in questi anni: a suo giudizio il Milan fa bene a tenere Ibra? Ha ancora, davanti a sé, prospettive come calciatore? “Sì, perché per tutta la squadra e per Stefano (Pioli ndr) è un punto di riferimento totale. E, nelle partite che contano, Ibra fa ancora la differenza”.
A proposito di attaccanti: che tipo di stagione prospetta da parte di Origi? “Sono molto curioso di vederlo all’opera in Serie A. E’ un attaccante molto interessante. Con il sistema di gioco di Pioli, può far bene”.
Il reparto che il Milan deve rafforzare più urgentemente? “La difesa. Un centrale serve. Kalulu e Tomori sono, ormai, due certezze. Però ti esce Romagnoli. E Kjaer è, a tutti gli effetti, un’incognita”.
Ha avuto modo di collaborare con Pioli, da tecnico della Primavera del Milan. Era interessato al percorso di crescita dei suoi calciatori? “Eccome! Ho lavorato con Giampaolo, Gattuso e Pioli. Tutti e tre si sono dimostrati sempre disponibili e interessati nei nostri confronti. Con Stefano ho collaborato più tempo. Posso garantire che ha avuto modo di osservare e conoscere, con grande interesse, tutti quanti i calciatori della Primavera”.
Tra i giocatori che ha allenato figura Pobega. E’ pronto per il Milan? “Secondo me, nell’attuale batteria dei centrocampisti del Milan, ci può stare. Ha già dimostrato di poter giocare in Serie A. Adesso arriva il test più duro, quello di dimostrare di essere da grande squadra. Ma ha tutto per superarlo”.
In questa stagione è stato lanciato anche Gabbia. Cosa gli consiglia in chiave futura? “Ha fatto due ultimi anni strepitosi. E’ un 99’ e il suo obiettivo deve essere, a tutti i costi, di giocare. In futuro il Milan, chiaramente, lo aspetta eccome”.
E Daniel Maldini? Cosa si sente di consigliargli? “Deve avere l’obiettivo di giocare. Io l’ho avuto per due anni. Giocava sottopunta: tecnicamente era impeccabile”.
Calabria è pronto per fare il capitano del Milan? “Se non è pronto lui, chi lo deve essere? Deve essere il giocatore emblema di tutti i giovani del vivaio del Milan. Davide regalerà tante gioie, da capitano, al Diavolo”. Raduno Milan: il LIVE della prima giornata della stagione 2022-2023 >>>
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