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La nostra esclusiva con Giuseppe Sabadini, ex giocatore dell'AC Milan. In foto Rafael Leao (credits: Getty images)
Tanti i temi in orbita Milan in questi giorni. Non solo il calciomercato, ma anche e soprattutto la lotta scudetto. La squadra di Pioli è ancora prima in classifica, ma il pareggio 0-0 contro il Bologna è stato deludente. Ce la farà il Diavolo a vincere il tanto sognato tricolore? A tal proposito abbiamo intervistato in esclusiva Giuseppe Sabadini, ex giocatore rossonero dal 1971-1978. Ecco cosa ci ha detto.
A suo giudizio il Milan è ancora favorito per lo scudetto, nonostante il pareggio contro il Bologna?
“Quel pareggio mi ha suscitato più di un dubbio. E già prima ne avevo diversi…”.
Sotto quali punti di vista?
“A mio avviso, occorre un bel bagno di umiltà. Qualcuno pensava di avere già lo scudetto in tasca… Il Milan ha un calendario tostissimo da qui fino alla fine. Sarà vietato sbagliare”.
Si riferisce a qualcuno in particolare?
“Io ho sentito tanta esaltazione nei confronti di Leao… Dal mio punto di vista deve ancora crescere molto. Adesso tenta troppi dribbling e finisce per ostacolarsi da solo. In più, qualche colpa l’ha anche Pioli…”.
Ossia?
“Il Milan mi sembra lento e imprevedibile. La palla circola troppo piano ed è eccessivo il numero di passaggi sterili. Pioli guardi a Klopp: due scambi e lancio sulle corsie esterne. Il Milan mi sembra inoperoso sulle fasce: anche Teho Hernandez ha cambiato il suo modo di giocare. Taglia sempre verso l’interno. I rossoneri devono necessariamente allargare il gioco e cercare di sfondare nell’uno contro uno”.
A suo avviso persiste anche un problema realizzativo?
“Al Milan serve una punta. E’ palese”.
Ci sono Ibra e Giroud…
“Serve una prima punta stabile, che giochi almeno quindici-sedici partite consecutive. Fossi nei rossoneri, punterei Scamacca: occorre un attaccante che stia al centro dell’area di rigore e sappia saltare di testa. Leao non ha questo tipo di colpo nel repertorio, per esempio. Messias e Brahim Diaz? Anche loro sono stati eccessivamente esaltati precocemente…”.
A proposito di Ibra: è favorevole alla sua permanenza in rossonero?
“Come uomo spogliatoio. Ibra non può più fare il titolare a alti livelli. Può entrare nell’ultimo quarto d’ora. Per esempio, Pioli ha sbagliato a non inserirlo prima contro il Bologna…”.
Che tipo di match prospetta contro il Torino?
“Sarà una partita insidiosa. Dipende da come giocherà il Toro: se si mettono uomo contro uomo, come contro la Juve, sarà difficile per i rossoneri. La squadra di Pioli, in questo momento, mi sembra abbia bisogno di affrontare squadre più “aperte”, che concedano maggiori spazi. A proposito di Toro: un pensiero a Bremer, con tutta onestà, lo farei…”.
L’ha stupita l’addio di Kessie?
“Per le prestazioni che aveva iniziato a offrire da inizio stagione, era palese volesse andare via. Ormai i calciatori di oggi si attaccano al milione in più o in meno… Kessie non ha più stimoli per giocare nel Milan. Non ha voluto rinnovare? Da lì in poi, lo avrei schierato con la Primavera”.
Chi teme maggiormente in chiave scudetto?
“Il Milan stesso, perché con il Bologna si è mezzo azzoppato da solo. Appena dietro, vedo il Napoli più lanciato dell’Inter. Osimhen è qualcosa di devastante!”.
Come vedrebbe, eventualmente, Dybala in rossonero?
“A mio avviso sarebbe un equivoco tattico. Al Milan serve una punta che segni. Dybala non è una prima punta. In più è troppo discontinuo…”. Ala destra, il Milan prova il colpo in Ligue 1: le ultime news di mercato >>>
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