Continuano le esclusive di Pianetamilan.it. Dopo Capello, la nostra redazione ha intervistato Alberto Zaccheroni. Arrivato al Milan nell'estate 1998, il tecnico è riuscito nell'impresa di conquistare il 16° scudetto della storia rossonera, forse tra i più belli perchè inaspettato. La Lazio in quel campionato era la favorita numero uno, ma la squadra allenata da Zaccheroni riuscì a vincere il tricolore a Perugia il 23 maggio 1999. Insomma, un allenatore vincente, che abbiamo avuto il piacere di avere ai nostri microfoni. Ecco cosa ci ha detto Zaccheroni.
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Milan, Zaccheroni: “Mercato? Vlahovic non è pronto. Ecco cosa serve” – ESCLUSIVA
Alberto Zaccheroni, ex allenatore del Milan, ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni. Ecco la nostra intervista con il tecnico
Il Milan in questo momento ha sei punti di svantaggio dall'Inter con una partita in più. Secondo lei può ancora credere nello scudetto?
"Ci deve credere. Ci deve credere perchè nel calcio è già successo che la squadra favorita ha magari rallentato. Io credo che l'Inter difficilmente perda questa occasione, visto che il Milan ha perso quelle partite che ha perso e visto che l'Inter ha una squadra più forte. Ci sono diversi giocatori che non vincono da parecchio o che addirittura non l'hanno mai fatto e quindi difficilmente si sfarà sfuggire l'occasione. Però, come sempre ho detto, l'unica che può infastidire l'Inter è il Milan. Perchè il Milan ha meno qualità, è più giovane, però è la squadra che gioca meglio di quelle della parte alta della classifica. Se fossi comunque il Milan, non mollerei e secondo me non mollano".
Zaccheroni nel 1999 ha vinto uno scudetto in rimonta. Vede qualche analogia tra quella situazione e questa attuale o sono due situazioni completamente differenti?
"Sono due situazioni completamente diverse. E' vero che davanti c'era la Lazio, che era la più forte in quel momento, così come l'Inter adesso, però io avevo più qualità di questo Milan. La squadra di Pioli ha molta più energia. I giocatori di qualità della mia squadra erano sulla via del tramonto. Si sono resi conto che c'era l'opportunità di portare a casa un risultato prestigioso e dunque hanno fatto l'ultimo sforzo. Se lei va a vedere, da li a poco hanno smesso tutti: a parte Maldini e Costacurta, gli altri da li a poco hanno smesso. Vedi Weah, Leonardo, vedi Donadoni, vedi Boban. E' stato l'ultimo sforzo che hanno fatto e l'hanno fatto perchè avevano qualità. Il Milan di adesso ha meno qualità del mio Milan, ma ha più energia e ha più motivazioni".
Nel Milan di Zaccheroni uno dei protagonisti era Albertini, che alcuni paragonano a Tonali. Secondo lei è così e soprattutto che stagione sta disputando Tonali?
"Tonali è il giovane centrocampista, assieme a Barella, più interessante. Sono due giocatori che potrebbero giocare benissimo insieme. Barella è più dinamico, Tonali più geometrico, ma anche discretamente dinamico. Secondo me il centrocampista del Milan è più dinamico e più di gamba di Albertini. So che adesso lo stanno criticando molto, ma è uno dei centrocampisti che andrei sempre a prendere. Mi sembra un ragazzo molto intelligente e sa trovare la giocata giusta. Non porta la palla e le sottolineo che ha fatto alcune giocate talmente intelligenti che qualche compagno non le ha capite. E' un giocatore che anche se non guarda, ha già visto la posizione di chi è messo meglio. E' una grandissima qualità questa. Ho grandissima fiducia in Tonali, anche se non lo conosco personalmente. In questo momento, però, lo vedo un po' timido e non c'è il pubblico. Però è un ragazzo davvero molto interessante".
Un altro ultimamente criticato è Romagnoli. Cosa pensa del suo momento?
"Non è certamente la sua migliore stagione. Adesso se ne parla di più perchè c'è Tomori, che sta facendo davvero bene. Onestamente critiche a Romagnoli in passato le ho lette poche. Anche nel girone d'andata di quest'anno. Con Tomori c'è stato un salto di livello e quindi ci si è concentrati maggiormente sulle lacune di Romagnoli. C'è anche da dire che da quel lato li c'è Theo Hernandez, che parte sempre, quindi non è neanche facile per lui. Non è facile per lui essere sempre tempestivo nelle chiusure. Tomori ha sicuramente un'altra gamba".
Un'altra domanda è su Donnarumma. Secondo lei alla fine rimarrà al Milan?
"Il Milan farà di tutto per tenerlo. Io lo vedo come un'icona del Milan del futuro. Non lo so, dipende dall'aspetto economico. Andare a cercare un'alternativa di livello non ha senso, perchè lui è già al Milan e tutti vorrebbero andare al Milan. Poi ovviamente ci sono i momenti del Barcellona, i momenti del Real cc, ma tutte le squadre hanno alti e bassi. Il Milan deve tornare a questi livelli. Cambiando squadra può avere solo vantaggi dal punto di vista economico. Magari andando al City può avere anche un vantaggio tecnico, ma poche squadre possono offrire di più da questo punto di vista al Milan. Non ho mai avuto un agente, ma se lo fossi non gli consiglierei di cambiare. Sarebbe un peccato vederlo andare via dall'Italia. Probabilmente è il miglior portiere del mondo, soprattutto in prospettiva futura. La decisione comunque spetta a lui. Non è più un bambino".
Ritorniamo per un momento allo scudetto del 1999. C'è un protagonista di quella stagione inatteso, magari poco menzionato, ma che è stato determinante?
"Prima ho fatto i nomi dei giocatori di qualità, ma ci sono anche altri giocatori. C'è Abbiati ad esempio, che ha fatto benissimo, ma ci sono stati altri giocatori che hanno permesso agli altri di evidenziare le loro qualità. I nomi? Helveg, Ambrosini e Guly. Sono questi i tre giocatori che si sono sobbarcati un carico di lavoro fisico non indifferente".
Parliamo adesso del futuro. Da grande esperto di calcio, c'è un giocatore che Zaccheroni consiglierebbe al Milan?
"Il Milan non è facile da migliorare. In porta è messo meglio di tutti. In difesa mi sembra a posto, soprattutto se Calabria si mantiene a questi livelli. Vediamo se torna al top Romagnoli, perchè Tomori può giocare anche a destra e Kjaer non può essere eterno. A centrocampo Bennacer, Kessie e Tonali, sono ok. Non è facile migliorare, anche se in questo momento ritengo Kessie il numero uno in assoluto in Italia. Lui e Barella, ma l'ivoriano incide ancora di più. Calhanoglu sta facendo molto bene. Magari bisogna cercare qualche gol in più in avanti. Un attaccante o un paio di giocatori offensivi che segnino di più. Per vincere il campionato c'è bisogno che tutti gli attaccanti vadano in doppia cifra. Anche qualche seconda scelta. Io avevo Bierhoff, Leonardo, Weah, e Ganz che facevano gol. Se dovessi muovere qualche pedina lo farei davanti".
Le faccio un nome. Vlahovic della Fiorentina
"Non è una certezza. Ha un fisico straordinario, ha qualità davvero importanti, però deve ancora migliorare. Vlahovic ha fatto benissimo le ultime partite. Prima di arrivare al Milan bisogna fare di più di qualche partita. Se il Milan va a prendere un attaccante titolare, prende un centravanti che ha fatto 15 gol nelle due annate precedenti. Vlahovic non li ha fatti. In ogni lo sto seguendo: lui è molto interessante. Deve diventare un po' più dinamico in area di rigore. Non deve aspettare la palla, ma capire prima dove può arrivare la sfera. Si può puntare su di lui, ma se vuoi essere competitivo per lo scudetto partire con Vlahovic è presto, anche perchè la Fiorentina non lo regala. I soldi devono essere spesi bene. Il Milan a certe cifre non può scommettere. Vlahovic deve fare uno step in più".
Il discorso che ha fatto varrebbe anche se dovesse rimanere Ibrahimovic? Lo svedese potrebbe rimanere un altro anno, con un attaccante vicino che possa crescere ulteriormente
"Per crescere bisogna giocare. E non credo che Ibra rimanga al Milan per non giocare".
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