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Stefano Pioli, tecnico del Milan (credits: GETTY Images)
ULTIME NOTIZIE MILAN NEWS - Un rendimento assolutamente al di sopra delle aspettative quello del Milan di Stefano Pioli che, nel periodo post-lockdown, ha conquistato 9 vittorie e 3 pareggi in 12 partite. La squadra sembra aver ormai assorbito completamente i dettami del suo allenatore, confermato giustamente anche per il prossimo anno. Ma quali sono i segreti di Pioli? Ne abbiamo parlato con Mario Savo, Presidente dell’Associazione Italiana Analisti di Performance Calcio (AIAPC), esperto in analisi tattica e scienze statistiche applicate al calcio. Questa l'intervista completa:
Qual è il merito di Pioli in questa risalita del Milan dal punto di vista dei risultati?
"Pioli ha ristrutturato il Milan dal punto di vista strategico e tattico, mettendo i giocatori al posto giusto. Ha sviluppato un modello di gioco più pragmatico, che impiegasse molto meno tempo per funzionare rispetto a quello di Giampaolo, un grande allenatore, ma che al Milan non ha avuto tempo. Pioli ha un'idea di gioco più semplice, che non significa che sia banale, ma molto più lineare rispetto a quella più articolata e sistemica del tecnico del Torino. Non dimentichiamo però che ci sono stati di mezzo il mercato di riparazione e il Covid, che hanno reso tutto un po' anomalo".
Come spiega il cambiamento improvviso del Milan dal pre al post-lockdown?
"Vincere aiuta a vincere. Già prima del lockdown erano state messe le basi per un buon lavoro e si è andati in quella direzione. La differenza è che prima il Milan, anche se costruiva qualcosa di buono, bastava una folata di vento e tutto quanto saltava per aria, c'era poca convinzione nei giocatori. Adesso c'è stata molta più consapevolezza data dalle tante vittorie, non solo per le posizioni in campo diverse. Nel calcio l'aspetto psicologico è il fattore più importante che va ad impattare sulla performance del singolo e della squadra".
Quali sono i segreti tattici del gioco di Pioli?
"Come detto prima, Pioli ha una visione molto semplice, ma molto efficace. Costruzione dal basso, con i due centrali che si allargano all'altezza dell'area di rigore, il mediano che si abbassa tantissimo, in questo caso Bennacer, che si abbassava tantissimo a prendere palla direttamente da Donnarumma, quasi in area di rigore. I terzini sempre alti a dare ampiezza al gioco, l'altro mediano che gioca in verticale. L'esterno destra (Castillejo n.d.r.) veniva lasciato spesso alto perché il Milan cercava di isolarlo per concedergli l'uno contro uno. Il gioco veniva condotto a sinistra per poi fare un cambio di gioco, che permetteva questo tipo di soluzione. Il Milan è una squadra molto dotata tecnicamente, penso ad Ibrahimovic e Rafael Leao ad esempio".
Quali, invece, i giocatori chiave del Milan?
"Sono molti i giocatori che danno importanza a questa squadra. Il primo è sicuramente Donnarumma, uno dei talenti più grandi che abbiamo in Italia. Theo Hernandez è un altro giocatore importantissimo, per non parlare dell'effetto Ibrahimovic. Lo svedese è un giocatore che dà resistenza ad una squadra in situazioni di crisi, è un leader in campo, è uno che sa prendere in mano lo spogliatoio e porta la squadra verso un atteggiamento virtuoso in campo".
Perchè Bennacer e Kessie sono migliorati tanto dopo il passaggio ad un centrocampo a 2?
"Il passaggio ad un centrocampo a due presuppone giocatori di natura diversa. Bennacer e Kessie riescono a fare benissimo uno la fase d'interdizione e l'altro quella di regia. Hanno delle doti che si sposano bene ed è importante per questo tipo di gioco. Ma è tutto il Milan che gira bene, perché ha imparato a dialogare in maniera molto semplice, ma molto bene incastrata. Questo lo si raggiunge quando i giocatori comprendono e attuano i principi di gioco dell'allenatore".
Donnarumma pararigori non è di certo una casualità, c’è uno studio di analisi minuzioso per i portieri nei confronti del rigorista avversario?
"Lo studio dei rigori è una prassi ben sviluppata non soltanto in Serie A, ma anche nelle serie minori. Ormai la video analisi per gli allenatori dei portieri è normalità. Anche il portiere è un giocatore sempre più coinvolto nella manovra, è un giocatore di possesso al pari di tutti. L'abilità con i piedi del portiere, e in questo Donnarumma è molto bravo, si è raffinata negli ultimi anni. Per questo motivo la cura del dettaglio del ruolo è fondamentale". QUESTE LE ULTIME SUL RINNOVO DI IBRA >>>
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