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Il tecnico Lorenzo Staelens nella nostra intervista esclusiva | (credits: Getty images)
di Alessandro Schiavone
Pianetamilan.it ha intervistato in esclusiva Lorenzo Staelens. L'ex giocatore di Bruges e Anderlecht ha parlato di Milan, soffermandosi non solo sul passato, ma anche sul presente. In primo piano Franco Baresi, PaoloMaldini e Marco Van Basten. Insomma, i grandi della storia rossonera. Ecco le parole di Staelens ai nostri microfoni
Buongiorno Lorenzo, lei con il Club Bruges sfidò due volte il Milan nella stagione 1990/1991. I rossoneri erano campioni d’Europa in carica e il suo Bruges riuscì nell’impresa di pareggiare 0-0 a San Siro e perse di misura 1-0 in casa. Che ricordi ha di quel Milan?
"Era un grande Milan. Noi andammo a Milano per difenderci, abbiamo fatto catenaccio e giocammo con sei difensori, un record mondiale. Ma siamo riusciti a fare risultato e a pareggiare 0-0, il resto non è importante. Al ritorno qui a Bruges con lo stadio pieno giocammo una grande partita ma perdemmo 1-0 con un gran gol da fuori area di Carbone sotto l’incrocio. Quella sera Van Basten ha subito un colpo in faccia e aveva un occhio blu. Abbiamo creato delle occasioni da gol ma non era possibile battere quel Milan".
Lei in patria viene considerata una leggenda, uno dei migliori giocatori della storia del Belgio. Ma era al livello di Paolo Maldini e Franco Baresi?
“Franco Baresi era un top, io non ero al suo livello. Era un libero vecchia scuola. Era un duro nei duelli ma allo
stesso tempo forte tecnicamente. Intorno a lui poi aveva giocatori forti come Maldini a sinistra, Costacurta in mezzo alla difesa e uno tosto come Ancelotti a centrocampo. E davanti aveva gente creativa come Van Basten e Donadoni. Il Milan era un top team"
Franco Baresi per lei era un modello?
“Sì, per me era un modello da seguire perché era già abbastanza vecchiotto, aveva 30 anni mentre io ne avevo 26. In quel Milan Franco era il padrone della difesa".
E davanti c’era Van Basten. La notte prima della partita lei riuscì a dormire, pensando che doveva sfidare uno dei più grandi attaccanti della storia del calcio?
"Certo che ho dormito, non ero per niente nervoso. Poi credo che quella sera il Milan non era al top e non ci
fece soffrire più di tanto. Ricordo anche che salvai un gol sulla linea. Per il resto il Milan creò poche occasioni da gol. Noi facemmo una buona partita a Milano e loro non riuscirono a farci gol.”
Cosa pensa del Milan di oggi?
“Resta una grande squadra ma se facciamo un paragone con la mia epoca, il Milan di allora aveva i migliori giocatori italiani, olandesi e del mondo. I migliori giocatori del mondo tutti al Milan giocavano. Ma le squadre italiane, così come quelle inglesi, rimangono comunque più forti di quelle belghe. E lo si può vedere a livello internazionale". Le Top News di oggi sul Milan: ritorno di fiamma per Belotti, spunta la clausola di Pioli
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