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Turci: “Milan cresciuto tanto, su Maignan ci vuole equilibrio” | ESCLUSIVA

Il Milan in testa, le prestazioni di Leao e l'espulsione di Maignan, abbiamo parlato di questo, e altro ancora, con Tommaso Turci

Il Milan conquista la vetta della classifica di Serie A ma le polemiche sembrano non dar tregua ai rossoneri. Dalle prestazioni di Rafael Leao alla tanto discussa espulsione di Mike Maignan. Di questo, e altro ancora, ne abbiamo potuto parlare con una delle voci di Dazn, nonché noto giornalista, Tommaso Turci. Ecco le sue dichiarazioni.

I social rappresentano ormai il primo giudice per i giocatori e, in queste ultime settimane, sono stati molti i commenti su Rafael Leao. Cosa ne pensi delle prestazioni offerte finora dal portoghese che, tra l'altro, sulle spalle veste un numero che racchiude tante pressioni?

"Quest'anno Leao è sicuramente più responsabilizzato rispetto all'anno scorso. Credo che voglia incidere anche sul gruppo, come leader, dopo la fascia di capitano che gli è stata data per la prima volta nella partita contro il Verona. Leao è un giocatore che ha un percorso importante nel Milan, una crescita netta e costante. Sta diventando sempre più determinante, non solo in campo ma anche fuori. Resta un punto di riferimento e la sua esperienza in rossonero fa sì che venga seguito in maniera diversa. Quindi credo che lui senta la pressione di dover crescere anche sotto questo punto di vista. Percepisco il suo sforzo e percepisco anche che si tratta di un Leao maturo. Chiaramente, poi, nell'economia di una partita lo conosciamo, deve crescere nella continuità tecnica. Deve cercare di rimanere sempre all'interno della gara e non vivere di momenti. Secondo me ci sta lavorando tanto e poi i risultati si vedono: due anni fa è stato l'Mvp della stagione, l'anno scorso fra campionato e Champions ha fatto vedere cose importanti e questo deve essere l'anno della consacrazione".

Da Leao passiamo ad un altro leader del Milan. Mike Maignan è stato protagonista di polemiche che sono andate anche oltre l'ambito calcistico dopo la vittoria contro il Genoa. Prima ancora dell'espulsione, a far discutere è stato il gesto, l'uscita con il ginocchio alto, a creare un enorme dibattito. Cosa ne pensi delle tante dichiarazioni che hanno riguardato il portiere rossonero?


"Stiamo parlando di calcio intanto, non di criminali. Bisogna sempre avere equilibrio nelle parole, stare attenti nelle uscite social o nelle dichiarazioni. Sicuramente il gesto è da punire con il cartellino rosso e con la squalifica e deve essere un gesto che fa capire, anche agli altri portieri, quanto può essere pericoloso un'uscita del genere. Però devo dire che, conoscendo il professionista e la correttezza di Maignan, il suo obiettivo è semplicemente quello di evitare di subire gol. A volte la mancanza di lucidità può farti fare dei gesti al limite, ma non credo che lui volesse entrare per mettere in pericolo l'incolumità di un altro giocatore. Questo secondo me è da sottolineare".

Tornando alla vittoria di Genova, rispetto alla scorsa stagione vedi un Milan più maturo e capace di vincere anche le partite sporche o magari questo processo di crescita deve ancora avvenire?

"Il Milan è cresciuto tantissimo. La grande abilità di Pioli in questo inizio di stagione è stata quella di riuscire a far coesistere e far rendere dei giocatori che hanno qualità ma che non avevano mai giocato insieme. In una prima esperienza in un grande club come il Milan e in uno stadio come San Siro che non è per tutti. Non è un caso che il Milan vada a vincere delle partite negli ultimi minuti e che riesca a spostare l’inerzia del match dalla propria parte. Soprattutto non è un caso che ci sia stata una reazione da grande squadra dopo la brutta sconfitta nel derby. Pareggiare e meritare di vincere con due squadre di livello come Newcastle e Borussia, vincere con il Verona, con Cagliari, Lazio e vincere a Genoa è tanta roba. Il Milan ha perso solo con l'Inter, provando a giocarsela a viso aperto. Parliamo di una squadra che sta facendo grandissime cose, un Milan che sta dando dimostrazione di avere qualcosa in più rispetto all'anno scorso. Tutti i giocatori che sono arrivati, tranne qualche eccezione che deve ancora entrare nei meccanismi, stanno rendendo. Alcuni addirittura al di sopra delle aspettative. Complimenti a chi sta lavorando dietro le quinte, allo staff tecnico e Pioli. Oggi la stagione del Milan è una stagione di ottimo livello".

Al fischio finale di Genoa-Milan c'è stata una scena che forse rappresenta al meglio tutto l'entusiasmo rossonero: un felicissimo Furlani che esulta con i suoi tifosi nel settore ospiti. Secondo te questo ottimo inizio di stagione ha ricucito i rapporti fra dirigenza e tifoseria dopo l'addio di Maldini e Massara o servirà ancora tempo e, soprattutto, grandi traguardi?

"Io credo che il cambiamento sia sempre positivo se volto alla crescita aziendale e di squadra. Fino a questo momento i risultati stanno dando ragione al Milan. A volte cercare di mettere da parte quelli che sono i sentimenti per provare a fare un passo in avanti può essere la soluzione. Il lavoro che è stato fatto dalla vecchia dirigenza e dai giocatori che sono andati via è stato straordinario. Quello che sta facendo la nuova società è altrettanto importante, non solo sul lato sportivo ma anche aziendale. Consideriamo poi che il Milan ha chiuso il bilancio in utile e non succedeva dal 2006. Quindi parliamo di una società alla quale oggi non si può dire niente, anche perché chi va allo stadio si diverte e si diverte anche tanto. Poi certo ci vuole del tempo per legare con la nuova dirigenza, per sentirsi tutelati anche dal punto di vista dell'immagine. Forse se proprio bisogna trovare il pelo nell'uovo bisogna cercarlo in Champions League, dove potevi portare a casa qualcosa di più per quelle che erano state le prestazioni. Però nessun tifoso del Milan, ad oggi, può essere scontento per ciò che sta facendo questa squadra".

Concludiamo con la Champions League. Il Milan si ritrova, dopo la sosta, ad affrontare Juventus, Psg e Napoli. Secondo te in quale di queste tre partite Pioli vorrà mettere più forze considerando un girone europeo apertissimo e delle sfide contro delle dirette concorrenti in campionato?

"Si penserà una partita alla volta. Perché questa è la filosofia di un allenatore che non guarda troppo oltre e cerca di ottenere il massimo dalla quotidianità. Non si faranno troppi calcoli. La forza di questo Milan sta nella rosa profonda, anche chi ha giocato meno può essere grande protagonista. Io penso che non ci sarà un’allocazione delle risorse su una partita nello specifico, ma che si partirà subito con la Juve per provare a dare uno strappo al campionato, si cercherà di fare una grande partita con il Psg per poi provare a vincere anche con il Napoli".


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