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Giampaolo nel 2007: “A casa parlavamo sempre di Inter e Berlinguer”

Edoardo Lavezzari

Accostato alla panchina del Milan, Marco Giampaolo è cresciuto in una famiglia interista e comunista. Lo ha confermato lui stesso nel 2007

Chissà se Silvio Berlusconi, che l'anno scorso ha posto il veto su Maurizio Sarri (pare) per le sue opinioni politiche, lo sa che potrebbe mettersi in casa un allenatore non solo di sinistra, ma anche nerazzurro. Parliamo di Marco Giampaolo. Nel 2007, infatti, l'allenatore che quest'anno ha guidato l'Empoli ad alti livelli, tanto da diventare un candidato forte alla panchina rossonera per la prossima stagione, raccontava così di una telefonata con l'allora presidente della Camera Fausto Bertinotti (grande rossonero): "Stentavo a crederci, ma poi, quando me l'hanno passato, l'ho riconosciuto subito. Abbiamo parlato qualche minuto al telefono, giusto il tempo per fare due chiacchiere. E lui è stato gentilissimo, mi ha anche invitato a prendere un caffè alla Camera", raccontava allora un entusiasta Giampaolo al quotidiano pescarese "Il centro".

Una telefonata che fa sorridere, con il senno del poi, vista la sensibilità di Berlusconi sul tema. Ma c'è di più: nella stessa intervista il tecnico parlò anche di casa sua e degli argomenti più ricorrenti con il padre Graziano: "A casa - continua Giampaolo - non si parlava d'altro che dell'Inter e di Enrico Berlinguer".

Il dubbio, insomma, viene: che sia interista e comunista? Di sicuro, per il momento, rimane uno dei pochi candidati forti per la panchina rossonera. Certo, in epoca berlusconiana, forse, mai si è arrivato a tanto. Zaccheroni non ci andò lontano. E infatti, verrebbe da dire, pagò a caro prezzo i suoi 'dogmi', non solo in senso tattico (la sua difesa a tre proprio non piaceva al presidente rossonero). Chissà che a Giampaolo vada meglio...

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