Ibrahimovic: “Non volevo lasciare il Milan. E quella vendetta su Materazzi..”

Intervistato dalla rivista GQ, Zlatan Ibrahimovic ha parlato del Milan e della cessione al Paris Saint-Germain, ma non solo: ecco le sue dichiarazioni

ULTIME NEWS MILAN - Intervistato dalla rivista GQ, Zlatan Ibrahimovic ha parlato del Milan e della cessione al Paris Saint-Germain, ma non solo. "La vecchia società era grande. Galliani per me era bravissimo, un dirigente fantastico. Faceva tutto per la squadra, però aveva anche molta disciplina. Quando non gli piaceva qualcosa lo diceva in faccia a tutti e quando andava tutto bene ti dava credito. Dopo due anni gli ho detto: 'Galliani, non voglio andare via, sto bene al Milan'. Finché, ero al mare, sul cellulare ho visto cinque chiamate perse di fila in 30 secondi, e lì capisci che qualcosa non va. Chiamo Mino Raiola e mi comunicano che mi spedivano al PSG".

Sulla vendetta su Materazzi: "Ero alla Juve e giocavo contro l’Inter. Materazzi mi fa un’entrata assassina e mi fa male. Come calciatore era cattivo. Ci sta, ma ci sono due modi per giocare da cattivo, uno è per farti male. Anche Maldini, per dire, giocava da cattivo, ma con un altro obiettivo. Era Juve-Inter del 2006, dopo il fallo vado fuori un attimo per curarmi e Capello mi fa: 'Ti cambio'. E io dico: 'No, entro'. Volevo tornare in campo solo per ripagare Matrix, perché se uno mi fa una cosa così non mi passa più dalla mente. Ma dopo due minuti ho troppo dolore, non riesco a giocare. Poi vado all’Inter, al Barcellona, al Milan… Nella prima partita, il derby 2010-11, sono tutti contro di me. Va bene, questo mi carica. Però se non hai il controllo non va bene, perché perdi la testa e fai qualcosa di stupido. Arrivo al rigore, e chi mi ha fatto fallo? Materazzi. Nel secondo tempo Matrix mi carica e gli faccio una mossa di taekwondo. L’ho mandato in ospedale. Stankovic mi disse: 'Perché lo hai fatto, Ibra?' E io gli risposi: 'Ho aspettato questo momento per quattro anni. Ecco perché'. E me ne sono andato. Poi il Milan ha vinto ed è stato un bel momento perché la vecchia società era grande". Intanto, la Pro Vercelli ha ironizzato su Twitter circa l'arrivo in Italia dello svedese>>>

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