NEWS MILAN - L'attore Diego Abatantuono, nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha parlato dell'emergenza coronavirus nel mondo del calcio: "Niente partite con gli amici? Sì, i raduni a casa erano una costante. Ogni sera cambiava il cast con il pallone protagonista. All'inizio ero dispiaciuto perchè gli amici sono fondamentali. Poi, alla mancanza delle partite ho dedicato scarso interesse. Forse perchè chi governa e gioca a calcio mi infastidisce. E come se l'universo-pallone avesse la pretesa di porsi come eccezione comunque. Una esagerazione costante: il denaro sempre al centro, il vizio di trovare scorciatoie, le liti su temi marginali in questo momento. Del resto è così da tempo: se commetti un reato fuori dagli stadi vai in galera, non te la cavi con un daspo".
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Abatantuono: “Serie A interrotta? I milanisti sono quelli che soffrono meno”
Il noto attore e comico Diego Abatantuono, nell'intervista rilasciata al "Corriere della Sera", ha parlato del Milan e dell'emergenza coronavirus
Niente calcio, niente Milan. Se non altro, si è interrotto un patimento da tifoso?
"Ecco, noi milanisti siamo quelli che soffriamo meno. Anche se il problema resta. Servirebbe un presidente che si sostituisca a un Fondo. Un imprenditore illuminato, legato alla città, al senso del fare. Non mi illudo che accada".
Parla come un appassionato di sport deluso dallo sport. E' così?
"Mi sembra che lo sport non riesca a stare al passo in una fase problematica per tutti. Hanno rimandato i Giochi olimpici: spiace ma non possiamo star qui a compatire gli atletici che dovranno cambiare i loro piani. Si sono fermate le fabbriche, la ristorazione, il turismo, il cinema. C'è gente che ha perso un lavoro, che farà fatica a tirare avanti. Per non parlare di chi perde una persona cara. Beh, non mi pare che un atleta sia il primo della lista-emergenze". Il Milan intanto riparte da un calciatore per la prossima stagione, continua a leggere >>>
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