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AIA, Rocchi: “Braccialetto dell’Inter a San Siro? Vi spiego il motivo”

Gianluca Rocchi
Gianluca Rocchi, designatore dell'AIA, ha rilasciato alcune dichiarazioni spiegando il motivo per cui indossava il braccialetto dell'Inter
Fabio Barera Redattore 

Gianluca Rocchi, designatore dell'AIA, ha rilasciato alcune dichiarazioni sulle frequenze di 'Radio Deejay', soffermandosi in modo particolare sul motivo per cui indossava il braccialetto dell'Inter a San Siro. Ecco, dunque, le sue parole in merito.

AIA, Rocchi beccato con il braccialetto dell'Inter: ecco svelato da lui stesso il motivo

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Sul braccialetto dell’Inter nell’ultima apparizione a San Siro: «Sinceramente non vorrei neanche perderci del tempo. Io giro moltissimo per gli stadi: vedo tutte le partite da casa o da Lissone. Però penso che gli arbitri vadano seguiti dal campo, per capire se hanno le caratteristiche per poter fare qualcosa in più, o semplicemente per capire se sono nello stato di forma ideale. Andando negli stadi, spesso sono in tribuna e mi danno sempre questi braccialetti: gli va data l’importanza che ha».


Sulle modifiche al regolamento: «Il fallo di mano come è cambiato? In realtà non è cambiato niente, solo l’applicazione disciplinare. È stato ristretto il campo: il fallo di mano in area non sarà più da ammonizione, è stato derubricato a semplice fallo di gioco. Resta l’espulsione per l’ostruzione a rete, se il gesto di mano è stato considerato deliberato. Se si evita una rete, per esserci anche l’espulsione, deve essere un gesto interpretato non come istintivo, ma come una parata vera e propria».

"Ex calciatori al VAR? Senza riprova non si può sapere"

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Sui cambiamenti sul calcio di rigore: «Sul rigore, l’ingresso in area, di per sé non più sanzionabile a meno che non vada a intervenire sull’azione. Sembrerebbe una depenalizzazione della regola, ma in realtà va a penalizzare molto sia attaccanti che difensori: l’obiettivo è cercare di tenere sempre più possibile i giocatori fuori durante la battuta di un calcio di rigore».

Sugli ex calciatori al VAR: «Senza riprova non si può sapere. Io posso dire che gli arbitri lavorano molto proprio per cercare di capire il punto di vista dei giocatori e degli allenatori. Lunedì farò un incontro con gli allenatori, mi auguro partecipino il più possibile: ci serve il loro aiuto per trasformare una regola scritta in pratica».

Sugli ex arbitri che parlano in tv: «Non ho mai avuto problemi sulle critiche, dipende da come si comportano. Se lo fanno in maniera professionale, ben venga: è anche uno stimolo. Non ho mai chiamato nessuno: posso avere una discussione se qualcuno dice una cosa non vera, ma se uno mi critica no». LEGGI ANCHE: Milan, Ricci è quello che ti manca. Italiano, forte e non solo: ecco il suo valore >>>

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