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Albertini e il derby Scudetto: “Milan, più sereno. Merita il primato”

Alessio Roccio

ULTIME NOTIZIE MILAN NEWS - L'ex rossonero Demetrio Albertini ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport in cui ha parlato del possibile derby Scudetto

Albertini e il derby Scudetto: "Milan, più sereno. Merita il primato"

"ULTIME NOTIZIE MILAN NEWS - L'ex rossonero Demetrio Albertini ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sportin cui ha parlato del possibile derby Scudetto tra Milan e Inter: "E' bellissimo giocarsi lo scudetto con la squadra della stessa città. L'Europa ti toglie energie fisiche, ma ti restituisce tantissimo a livello di morale. Per l'Inter uscire ai gironi di Champions è una sconfitta, non ci sono vantaggi nel non andare avanti in competizioni così importanti".

""Meglio la calma serafica di Pioli o la passione sanguigna di Conte? Meglio la serenità che nasce dalla compattezza tra giocatori, allenatore e società. È un quadro che ritrovo sia al Milan che all’Inter, ma sotto certi punti di vista, penso alla gestione dei post partita o alle situazioni fuori dal campo, ho l’impressione di vedere più serenità tra i rossoneri. La classifica è veritiera, il Milan è davanti perché lo merita. Ma c'è una incertezza che durerà a lungo e che rimetterà in gioco anche chi ora è più indietro, come Juve e Napoli".

""Il Milan con Ibra tornerà vincente? Averlo in campo non basta, ma è fondamentale. Come Lukaku per l’Inter. Spero che l’infortunio non riduca la potenza di Zlatan quando tornerà: per un atleta della sua età gli stop fisici possono pesare, non dimentichiamolo. Donnarumma e Handanovic stanno facendo miracoli. Le loro parate saranno un fattore scudetto? Assolutamente, molto più di quanto non si possa pensare".

""Il mio centrocampo ideale pescando da Milan e Inter? Kessie, Bennacer, Barella. Tonali in panchina? Per quanto visto finora sì. Ma su di lui non cambio idea, deve crescere in consapevolezza e va aspettato: quando giocavo io si diceva che bisognava concedere un anno di tempo agli stranieri, con un ragazzo di vent’anni deve valere lo stesso concetto".