Demetrio Albertini, ex centrocampista del Milan, ha rilasciato un'intervista in esclusiva a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola. Ha parlato dei rossoneri, delle loro prospettive stagionali e del derby di Milano di sabato pomeriggio. Ecco le sue dichiarazioni più interessanti.
INTERVISTE
Albertini: “Milan, ultima chiamata per lo Scudetto. Leao spacca-derby”
Demetrio Albertini, ex centrocampista del Milan, ha rilasciato un'intervista in esclusiva per 'La Gazzetta dello Sport'. Le sue dichiarazioni
Albertini su cosa bisogna mettere in un derby: "Senso di appartenenza, generosità per i compagni, rispetto per i colori indossati. Sono l'essenza di questa partita, le componenti che ti permettono di affrontarla con l'equilibrio giusto. In campo poi devono deflagrare: è così che nascono i successi".
Albertini sulla costruzione di un blocco vincente: "Si costruisce nel tempo. Stefano Pioli allena un gruppo che ha compiuto un percorso di crescita ormai lungo. I giocatori hanno sposato il progetto della società e si vede".
Albertini sul suo derby indimenticabile: "L'1-1 del 1993, con gol di Ruud Gullit nel finale. Eravamo primi ma avevamo perso smalto nelle partite precedenti, quel derby ripreso così ci diede lo slancio per ripartire. Il 2-1 del 1994, con gol di Daniele Massaro all'89', da pazzi".
Albertini su chi sarà lo spacca-derby di Pioli: "Rafael Leão. È imprevedibile ed è sempre più consapevole delle sue qualità. Gli manca un gol in una partita così. Segnare all'Inter lo consacrerebbe, i derby ti cambiano la carriera".
Albertini sul gol del 2-2 nel derby del 1997 causato da una sua furbata: "Ronaldo disse che fui bravo a buttarmi? Bravo, sì, ma a difendere la palla e ad aspettare quella scivolata. Ho avuto lucidità: dettaglio che può fare la differenza".
Albertini su chi può essere più lucido nel derby di sabato: "Franck Kessié, glaciale come pochi".
Albertini su una sconfitta che potrebbe mandare in crisi l'Inter: "Certo, siamo in una fase chiave. Se perdi certezze adesso, con la Champions League che si avvicina ...".
Albertini sul suo gol su rigore nel 2-2 del derby del 1998: "Era il primo che tiravo dopo l'errore ai Mondiali in Francia. Con la Fiorentina, qualche settimana prima, Oliver Bierhoff non me ne lasciò uno ininfluente, perdevamo 3-0. Arriva l'Inter e Oliver non vuole tirare. Zvonimir Boban, secondo rigorista, nemmeno. Negli spogliatoi scherzai: 'Begli amici ... e se sbagliavo pure questo?'".
Albertini sul Milan di oggi tra Scudetto e lotta Champions: "Il risultato di sabato segnerà la stagione. È l'ultima chiamata per lo Scudetto. Se c'è una possibilità per riaprire il discorso, è questa".
Albertini sulla soluzione con Sandro Tonali e Ismaël Bennacer in mezzo e Kessié sulla trequarti: "In mezzo sanno palleggiare, da entrambe le parti. Vedere un Milan disposto così non mi dispiacerebbe. Kessié sa muoversi tra le linee e in pressione su Marcelo Brozović può alternarsi con Tonali, che sa fare tutto. Sandro è un altro giocatore rispetto all'anno scorso: si è scrollato di dosso la timidezza del giovane ed è diventato un giocatore di consistenza".
Albertini su dove si deciderà la sfida: "Decide chi fa gol. Se Zlatan Ibrahimović sta bene, farà paura come sempre. Ma se sta lontano dalla porta, perde efficacia. E in questi mesi, oggettivamente, è successo spesso".
Albertini su Olivier Giroud ed Ante Rebić al posto di Ibra: "Rebić lo vedo più in appoggio ad un centravanti".
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