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Milan, l’allenatore attacca Ibrahimovic e incensa Camarda. Poi l’improvvido paragone con la Roma

Fabio Barera Redattore 
Il noto allenatore ha parlato del successo del Milan contro il Real Madrid e delle ambizioni dei rossoneri: poi la chiosa su Francesco Camarda

Sandro Pochesci, allenatore dell'Avezzano, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso di una delle trasmissioni di 'Tv Play', commentando il successo del Milan contro il Real Madrid e toccando temi quali le ambizioni dei rossoneri e lo spazio concesso a Francesco Camarda. Ecco, dunque, le sue parole.

L'allenatore: "Il Milan è come la Roma, Camarda giocherebbe nel Real. Ibra ..."

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Sul Milan: "Io sono tifoso del Milan, ma non può essere da Scudetto perché è come la Roma: non ha una società. I campionati si vincono con la gestione, non con la rosa. Se noi stiamo ancora ad ascoltare Ibrahimovic…Non abbiamo capito nulla. Il Milan aveva battuto l’Inter, poi è caduta in altre prestazioni oscene. Fonseca non lo fanno lavorare tranquillamente. E per lavorare tranquillamente deve sentire l’appoggio di tutte le componenti della società, altrimenti si sente sempre in discussione. Il senso di appartenenza ce l’hanno solo Lazio e Napoli. Voglio vedere sette-otto giocatori italiani. I giovani italiani a 18 anni giocano ancora in Primavera. Camarda? Se lo dai al Real Madrid o al Barcellona giocherebbe in Prima Squadra. Il sistema italiano è preso in mano dai procuratori. Il calcio italiano è finito da quando è in mano ai procuratori e da quando i club sono in mano a proprietà straniere. Le proprietà americane tra qualche anno venderanno agli arabi. Ringraziamo i presidenti italiani".

Sulla nuova Champions: "Le partite di Champions League fanno ridere. Non mi piace il nuovo format, perché non c’è quel fascino di prima. Se perdevi una partita, rischiavi di uscire fuori. Qui puoi perdere, pareggiare, ma passi il turno". LEGGI ANCHE: Milan, a Cagliari per la svolta: la notte di Madrid non è stato un caso >>>