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Arbitro di Serie A a Le Iene: “Ora è caccia all’uomo. Rocchi ci ha detto…”

Emiliano Guadagnoli Redattore 
Le Iene hanno raccolto la testimonianza dell'arbitro di Serie A, sempre anonima, stavolta delle conseguenze del suo primo intervento

Le Iene hanno raccolto una testimonianza inedita di un arbitro di Serie A, che in forma anonima ha parlato delle conseguenze del suo primo intervento, andato in onda una settimana fa. Ecco un estratto delle sue parole riportate dal sito di SportMediaset.

Arbitro di Serie A: "Rocchi mi ha detto che..."

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Sul cosa è accaduto dopo la prima puntata andata in onda: "È partita la caccia all'uomo all'interno della Commissione Arbitri nazionale, c'è uno stato di agitazione tangibile, molti hanno dei sospetti e ognuno formula le proprie ipotesi su chi sia la talpa".

Su cosa ha detto Rocchi: "Sembrava provato per il servizio andato in onda, l'ennesimo attacco che viene fatto agli arbitri dall’esterno. Ci ha invitato a non farci coinvolgere emotivamente, e ad andare in campo mettendoci gli attributi e dimostrando il nostro valore. Per il resto lui dice che è solo una messa in scena, una roba mediatica per attaccare la sua persona e gli arbitri. Ma ha detto anche che, nel caso la talpa dovesse davvero esistere, prima della fine della stagione andrà da lui, chiederà scusa e dirà che ha fatto una c***ata".

Sul se vorrebbe chiedere scusa a Rocchi: "No, assolutamente no, perché ci sono state tante situazioni che purtroppo non vengono portate alla luce".


Arbitro anonimo: "Obblighi e non solo"

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Se gli errori diminuiranno: "Lo spero vivamente, anche perché la sera precedente al servizio delle Iene c'è stata la finale di Supercoppa italiana Inter-Napoli, e tra vari episodi c'è stata un'espulsione dovuta a una doppia ammonizione del giocatore del Napoli, Simeone. La prima ammonizione che lo riguarda è stata chiaramente un errore, in quanto il fallo del giocatore del Napoli è stato un semplice fallo, che invece l'arbitro ha ritenuto di sanzionare con un cartellino giallo, a mio parere ingiustificato visto il tipo di azione e d'intervento per nulla pericoloso. L'ammonizione era del tutto fuori luogo".

Su alcuni obblighi: "Se io sono obbligato a fare allenamento, ci sono delle presenze, se sono obbligato a farlo credo che non sia più libero professionista. Quello dei raduni, a cui non potevi mancare. Quello di viaggiare, di prendere i voli che ci prendevano loro, di mangiare nello stesso posto, di dormire negli stessi luoghi". LEGGI ANCHE: Milan, ricordi le parole di Conte? "Stimo tantissimo Ibrahimovic" >>>


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