In queste giornate ci sono stati episodi degni di nota?
"Per esempio, due giornate fa, durante Fiorentina-Inter, in cui non è stato concesso un calcio di rigore evidente a favore della Fiorentina, per una trattenuta prolungata da parte di Bastoni sul giocatore della Fiorentina Ranieri. In questa azione Bastoni non si preoccupa mai di arrivare a contendere il pallone, ma solo di ostacolare il suo avversario. Qui il VAR Marini sarebbe dovuto intervenire per far rivedere l’azione ad Aureliano, l’arbitro in campo, che commette anche un altro errore: non fischia calcio di rigore per l’uscita di pugno del portiere dell’Inter Sommer sull’avversario Nzola, colpisce la palla e poi anche la testa dell’avversario. Qui correttamente il VAR ha chiamato l’arbitro a rivedere la sua decisione errata e infatti Aureliano è stato costretto a concedere il rigore. Da notare che invece un episodio molto simile in Cagliari-Milan della passata stagione, cioè l’uscita di pugno di Maignan su Lovato, non fu punita né dall’arbitro né dal VAR. Come vedete episodi simili, quasi identici, una volta il VAR interviene, l’altra no. I tifosi non capiscono, ma vi assicuro neanche noi arbitri".
E durante l’ultima giornata ci sono stati altri errori?
"Purtroppo sì, in Napoli-Verona c’è un evidente fallo da rigore per intervento di Cabal che con la sua gamba destra colpisce la gamba destra di Kvarathskelia prima di toccare il pallone. Tecnicamente l’azione è da inquadrare in due fasi: è nella prima fase che scatta la punibilità, perché il difensore crea un danno all’attaccante. Il fatto che nella seconda fase il difensore tocchi anche il pallone non è rilevante ai fini del decretare o no il calcio di rigore. Qui l’arbitro valuta erroneamente il contatto come non falloso, ma inspiegabilmente anche il VAR non interviene. Eppure, le immagini sono chiare e inequivocabili".
Quest’anno possiamo dire il Napoli non sia molto fortunato con gli arbitri?
"Sì, in effetti il Napoli ha avuto una serie di episodi sfavorevoli in questo senso".
Fa bene De Laurentiis a lamentarsi?
"Fa bene, non gli si può dire nulla, ma fino ad adesso le sue lamentele non hanno portato a molto. È vero che dal 2020 sono cambiati gli uomini, e c’è anche un minimo di trasparenza in più perché almeno a fine partita sappiamo che voto abbiamo preso dagli osservatori. Però il sistema è rimasto sostanzialmente lo stesso e il 90 per cento delle critiche che Marelli faceva nel 2020 sono attualissime anche adesso. Finché l’AIA non avrà l’indipendenza economica dalla FIGC e finché sarà tutto in capo a una sola persona, che oggi è il presidente, senza una vera divisione dei poteri e possibilità di critica, ci saranno sempre tanti problemi".
Perché secondo lei Marelli ha fatto questa sorta di marcia indietro?
"L’unica cosa che davvero è cambiata è che Marelli nel 2020 non aveva ruoli ufficiali, oggi invece commenta i casi da moviola per DAZN. Forse preferisce mantenersi al di fuori delle polemiche". LEGGI ANCHE: Segui con noi la partita tra Milan e Sassuolo per la Coppa Italia Femminile
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