Sulla squadra per cui farà il tifo a Istanbul: «Il mio cuore è diviso a metà, meglio non dire altro. La testa mi dice che mi piacerebbe vincessero entrambe. Ma non si può».
Sul momento del calcio italiano: «La Serie A viene un po’ snobbata, ma i fatti dicono che le nostre squadre si fanno valere. Ho visto Fiorentina-Inter: partita bellissima, con contenuti tecnici di alto livello».
Sull'Inter di Simone Inzaghi: «Ha tanti giocatori che fanno la differenza. A cominciare dal mio amico Edin Džeko, ma non trascurerei Romelu Lukaku e lo scatenato Lautaro Martínez: bellissimo il secondo gol con i viola».
Sul Manchester City di Pep Guardiola favorito in finale: «L’esperienza mi dice che in finale, in partita unica, è meglio arrivare sfavoriti. E comunque la squadra di Guardiola esprime un gran bel calcio, ma anche quella di Inzaghi è molto efficace».
Su cosa ricorda della Champions League vinta con l'Inter vinta nel 2010: «Il gol al Rubin Kazan mi fece sentire protagonista, per me fu un’esperienza meravigliosa: un ragazzo che tocca il cielo con un dito. E poi alzare quella coppa, mi vengono ancora i brividi».
Sulla vittoria in Premier League con il Manchester City e con l'amico Džeko: «Con Edin c’era un feeling incredibile. Quando è venuto in Italia ad alcuni amici romani lo dissi subito: aspettatelo, è un fenomeno. Anche a Milano fa la differenza. Io di quell’anno ho tanti bei ricordi a cominciare da quella doppietta al Manchester United. Ricordo ancora l’inno dei tifosi che mi avevano eletto a beniamino ....Indimenticabile».
Sull'EuroDerby Milan-Inter vissuto a 'San Siro': «L’atmosfera delle serate migliori. Ho visto tanta gente, tra gli altri Rafael Leao. Gli ho consigliato di restare al Milan: c’è una squadra di prospettiva, con qualche rinforzo può dire la sua ovunque».
Sui giocatori che ammira nel Milan: «Oltre Rafa spicca Mike Maignan. E Sandro Tonali: l’ho visto sbocciare a Brescia. Tutto il gruppo è competitivo. Chi si sarebbe aspettato che vincesse lo Scudetto e arrivasse in semifinale di Champions?».
Su Erling Braut Haaland, centravanti del Manchester City: «Erling è straordinario. Anche su di lui Mino Raiola aveva avuto un grande intuito. Nel City abbondano gli uomini assist: Guardiola sa bene come servirlo e lui è un cecchino formidabile. Risolve lui la finale di Champions? Non ho detto questo. Anche l’Inter ha attaccanti di primissimo piano. Sarà apertissima».
"Il gruppo del Milan è competitivo: Scudetto e semifinale di Champions!"
—Sul più forte attaccante del mondo: «I numeri dicono Haaland, ma per me è una questione di gusti. Victor Osimhen, ad esempio, è speciale. In campo sa fare tutto, un po’ come me negli anni verdi. E poi è un ragazzo unico».
Sullo Scudetto del Napoli: «Se ho gioito? Certo. Mi sento legato alla città. Con mia figlia una parte di Napoli è sempre con me. E poi la squadra di Luciano Spalletti ha strameritato».
Sul suo infortunio: «Sono tornato ad allenarmi dopo una contrattura. Non so se sarò in grado di giocare a San Gallo. Mi auguro la salvezza immediata, ma in caso di playout darò tutto. Io ci sono per chiudere bene una stagione nata forse con troppe ambizioni. Non ci ha aiutato».
Sul suo Brescia che deve salvarsi: «Spero che al ritorno contro il Cosenza sappiano tirarsi fuori da questa brutta vicenda».
Sul Monza che corre l'Europa: «Una splendida cavalcata. Bravo Raffaele Palladino, fa giocare bene. Mi fa piacere che il Presidente Silvio Berlusconi si sia ripreso e poi ho visto Adriano Galliani: più in forma che mai».
Sul suo rapporto con Roberto Mancini, Commissario della Nazionale Italiana: «Aspettavo una sua chiamata prima della Macedonia. Non so cosa sia successo».
Sul suo amore per la Nazionale rimasto invariato: «E certo. La maglia è una cosa, poi i rapporti con i singoli sono un’altra storia. Problemi con i vecchi compagni? Assolutamente no. Ho visto che lo hanno detto Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci. La verità è che io ho sempre riso e scherzato con tutti. Non ho mai avuto problemi con nessuno».
Sulla Nazionale Italiana che continua a cercare un centravanti: «Ciro Immobile e Gianluca Scamacca sono dei buoni giocatori, ma per vincere occorre qualcosina in più».
Sul suo possibile ritorno in Italia: «Piano, ho un altro anno di contratto col Sion. Ma la Serie A resterebbe un traguardo affascinante».
Sul numero di anni che vuole giocare ancora: «Io mi sento bene. L’ultimo infortunio non conta, nelle gambe ho almeno altri 3 anni importanti. Ho ancora 32 anni. Ora curo meglio l’alimentazione. Basta bibite e merendine. Lo avessi fatto una decina di anni fa ...».
Su Balotelli maturato: «Questa domanda non mi piace. Diciamo che le esperienze aiutano a capire meglio le situazioni».
Sull'esempio che dà Zlatan Ibrahimović: «Zlatan è super, un esempio per qualità e professionalità. Ma stiamo parlando anche di Džeko, Olivier Giroud, tutti grandi giocatori che non fanno sentire la loro età». Milan, due piste calde per il bomber >>>
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