Il rapporto con Pioli: "Dopo due anni, mi sono permesso per la prima volta di salutarlo personalmente. Gli ho detto che sono il padre di Davide, la sua risposta mi ha riempito il cuore: 'Suo figlio è un giocatore spaziale e un ragazzo fantastico. Ha grandi margini di crescita, e noi lo faremo crescere".
E ora al Milan anche una leggenda come Baresi si interfaccia di più con i giocatori: "Racconta ai giovani la sua esperienza, che è storia. Loro devono apprendere, sono lezioni di calcio".
L'arrivo di Davide al Milan: "Quando aveva quattro anni e giocava all’oratorio mi hanno subito detto: ‘Ha una marcia in più’. Il primo club a cercarlo fu il Milan, ma alla fine, sotto consiglio, lo mandai all’Atalanta. Però, ero nuovo nell’ambiente e non ho mai firmato il cartellino: così dopo un anno e mezzo a Bergamo siamo andati al Milan. Al Vismara, al provino, c’erano Inzaghi, Carbone e Maldini. Mi hanno chiesto se Davide volesse far parte della famiglia rossonera. Io non ho avuto parole per rispondere, ero bloccato. Ci ha pensato lui: ‘Sì’. Sono passati undici anni. E ora siamo qui, lo guardo partire con i grandi". LEGGI ANCHE: Milan, cinque curiosità sul nuovo acquisto Reijnders >>>
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