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Asmir Begovic, portiere dell'Everton, seguito dal Manchester United (Getty Images)
Asmir Begovic, ex portiere del Milan, ha rilasciato un'intervista a 'Numero Diez', soffermandosi sulla sua esperienza in maglia rossonera. Ecco le sue dichiarazioni più interessanti.
Sulla sua parentesi al Milan: "A essere sinceri, non trovo alcun aspetto negativo dal mio trascorso con la maglia del Milan. Si tratta di uno dei club più grandi e blasonati della storia del calcio, e ho apprezzato ogni minuto in rossonero. Eravamo in un periodo specifico della storia del club in cui un organico giovane aveva bisogno di una dose di esperienza, e alcuni fra noi erano lì per guidare quella squadra in questo senso. Ovviamente, tutti vorrebbero giocare il più possibile, ma io considero il successo della squadra e del club come priorità, e sono molto felice di aver fatto la mia parte in questo ruolo. Da quel momento in poi, il Milan è migliorato molto, ma io credo che la nostra squadra fosse un primo passo verso questo miglioramento vissuto".
Su cosa significa segnare un gol: "Gol? È una sensazione strana. Qualcosa che non ti aspetti ma che sogni di fare quando giochi a calcio. La mia rete segnata fu un po’ diversa rispetto a quella di Provedel. Tutto successe nei primissimi istanti di gioco di Stoke City-Southampton del 2013, e realizzai il gol dopo aver calciato la palla il più lontano possibile. Fu una sensazione fantastica. Senza ombra di dubbio, in seguito ad un gol del genere, cerchi di comprendere le sensazioni del tuo collega della squadra avversaria. Ma, comunque, segnare un gol è qualcosa di unico per un portiere, e conservo quel momento con fierezza, specialmente perché si trattava del gol segnato dalla maggior distanza di sempre in quel momento storico".
Sul futuro: "Futuro? Mentirei se dicessi di non averci mai pensato. Ad ogni modo, come detto in precedenza, sfrutto ogni occasione per giocare e divertirmi. Voglio ancora essere parte della squadra e competere ad alti livelli. Chissà cosa può riservare il futuro. Ho delle chance di diventare allenatore, ma apprezzo anche il lato manageriale e il business del calcio, così come il coinvolgimento mediatico". LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan - Valencia su un giovane talento rossonero >>>
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